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Editoriale - No video no party

Purtroppo ancora poco si è fatto in questa direzione e quel poco che si fa non è guidato dalla giusta determinazione.
 
Parigi
La serata di martedì prossimo a Parigi non è importante solo per la musica. Sarà  anche un appuntamento particolare per il  Sindaco, che sì batterà per ottenere il riconoscimento internazionale della nostra bellissima festa del primo maggio.
Sarà un’occasione d'oro per mostrare la nostra città in un contesto unico.
Nella Maison dell’Unesco sarà allestita una mostra fotografica e sarà presentato un documentario su Cagliari. Ed ecco il punto dolente.
I fratelli Marcia hanno faticato parecchio per cercare un video adatto alla serata, trovato solo all’ultimo minuto,  grazie  alla disponibilità di Davide Mocci, che ha montato assieme alcune delle bellissime immagini dei suoi documentari.
Sappiamo che il Comune di Cagliari ha acquistato da un paio d’anni un documentario del regista  Giovanni Columbu; la Regione Sardegna a sua volta ne ha commissionato uno al regista  Enrico Pau. Dove sono ? A cosa servono ? Con quali intenti sono stati realizzati?
Il Comune sa dell'esistenza del documentario di Pau ? La Regione sa di quello di Columbu?

Non vogliamo addentrarci nell'intricato dibattito su cultura e arte. E cioè se l'arte debba avere un fine solo in se stessa, come fatto puramente estetico e prettamente culturale, o invece farsi portatrice di altri valori, come quello promozionale;  se sia giusto o meno finanziare costosi progetti cinematografici, anche meravigliosi ,che però non potranno mai raggiungere il grande pubblico e essere d’aiuto alla promozione della nostra terra.

Ma ci domandiamo e chiediamo: una città che da anni si propone come città turistica e come centro dei popoli del Mediterraneo e un’isola ,ancora troppo povera, che vorrebbe fare del turismo e della cultura il suo volano economico, cosa aspettano a organizzarsi per raggiungere questi obiettivi?

Accademia della MusicaI fratelli Marcia,  con la musica e con i corsi di alta specializzazione hanno fatto da apripista per il nostro Comune nella sede prestigiosa dell'Unesco a Parigi. Chapeau !  Da tempo sosteniamo che le scuole e i corsi estivi di cinema e arte sono una risorsa turistica e culturale da sfruttare sino in fondo.
E' bene che i privati si diano da fare e contribuiscano alla crescita culturale e alla promozione della Sardegna e del suo capoluogo; ma gli enti pubblici devono scegliere e coordinare una politica di indirizzo per mettere insieme i contributi pubblici con i capitali privati e con l’entusiasmo e la  passione delle associazioni , al fine di creare progetti davvero capaci di promuovere la nostra cultura e la nostra terra. E' inutile finanziare mille associazioni con piccole iniziative spesso analoghe,  se poi ognuna vive isolata senza contatti. Tante piccole monadi – prendendo a prestito un’espressione calzante dell’Assessore Mongiu- che non collaborano e dunque producono risultati limitati. Siamo d'accordo con l’Assessore: avevamo letto di riunioni indette dall’Assessorato fra associazione culturali, ma non ne abbiamo più saputo niente.
Solo l'unione può generare grandi progetti e le amministrazioni pubbliche devono assumersi delle responsabilità; innanzitutto debbono comunicare fra di loro. L'assessore Pellegrini ha lamentato più volte la scarsa volontà comunicativa della Regione Sardegna con il Comune per i progetti culturali . E' tempo di smetterla, per il bene di tutti. Guardiamo oltre, guardiamo ai fratelli Marcia, volgiamo lo sguardo a Parigi, che vive di turismo culturale e agisce di conseguenza.