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Letteratura sarda - C. Sulis

"Sos Laribiancos - i dimenticati" di Piero Livi

di Chiara Sulis
 
 Sinossi: nel 1942, gli uomini di un piccolo paesino della Sardegna - quelli dalle "labbra bianche" - vengono chiamati alle armi per raggiungere il fronte russo: una guerra durissima, contro un nemico invisibile, ma soprattutto contro il freddo e la fame. Nelle lunghe giornate, nell'attesa dei combattimenti, emergono via via i caratteri dei personaggi, i ricordi dei cari lasciati nella propria terra e la vita spensierata che forse solo ora iniziano ad apprezzare. Ma le condizioni disperate nelle quali i soldati sono costretti a combattere, nonostante l'amicizia e la solidarietà, portano a compiere azioni estreme, fino a giungere al cannibalismo per non morire di fame. Soltanto pochi di loro riescono a fare ritorno all'amato paese, e raccontare questa tragica storia.

La parola al regista: conversazione con Piero Livi
Attraverso la trasposizione del romanzo di Masala ho voluto riscattare la memoria di un passato dimenticato. Non sono sufficienti sessant’anni per dimenticare un momento storico tanto importante. Questo film intende ricordare una vicenda umana che ha coinvolto migliaia di italiani, un’intera generazione con una guerra assurda...
 
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Arcipelaghi: dal romanzo di Maria Giacobbe al film di Giovanni Columbu

di Chiara Sulis

 Gli arcipelaghi è una delle opere di narrativa di Maria Giacobbe, scrittrice sarda, trasferitasi ormai dalla fine degli anni Cinquanta in Danimarca.
Il romanzo narra di una vicenda della Sardegna: sarda nell’ambientazione e nella descrizione delle problematiche che investono una società chiusa dove esiste ancora l’omertà.
L’impianto narrativo è caratterizzato dalla presenza di diversi narratori che raccontano e, spesso, si raccontano al lettore e da un particolare intreccio che suscita un interesse crescente per la narrazione.
La storia narra dell’omicidio del piccolo Giosuè, figlio di una povera famiglia di Dolomè e della vendetta che viene compiuta ai danni dell’assassino del ragazzo.

 

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"Il figlio di Bakunin" di Gianfranco Cabiddu

di Chiara Sulis

 Titolo originale: Il figlio di Bakunin. Regia: Gianfranco Cabiddu. Italia 1997
SINOSSI: In Sardegna, alla fine degli anni Trenta, Antoni Saba, proprietario di una calzoleria in un paesino di minatori, vive con spirito libertario e indipendente, al punto di avere ricevuto da tutti il soprannome di Bakunin. Tullio Saba diventa quindi, per quanti lo conoscono, il figlio di Bakunin. Dagli anni Trenta alla fine degli anni Cinquanta, Tullio, cresciuto e diventato uomo, intreccia la propria storia con quella dell'isola, la guerra, il difficile dopoguerra, le lotte sociali, la ricostruzione, i problemi legati allo sviluppo e alla modernizzazione della terra, del lavoro, della vita familiare. Si susseguono, tra una ricostruzione e l'altra di vari episodi, le testimonianze di chi l'ha conosciuto, di chi l'ha amato, di chi ne ha avuto paura. 

 
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