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Film Consiglio

"Le idi di marzo" di George Clooney

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Le idi di marzo'' locandinaPrende spunto da una piece teatrale di Beau Willimon (“Farragut North”), ma svolge il tema con riferimenti alla stretta attualità, l’ ultimo film di George Clooney, che si conferma regista interessante, consapevole di avere, come modello di riferimento, il cinema hollywoodiano degli anni settanta, che sapeva conciliare la chiarezza del linguaggio con l’osservazione critica della società statunitense.

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Sa grascia" di Bonifacio Angius

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Sa Grascia'' locandinaDobbiamo rendere merito al marchio “Distribuzione indipendente”, se un altro film girato in Sardegna, potrà avere una discreta circolazione. Certo, nella maggior parte, si tratta di sale d’essai e spazi gestiti dalla vasta rete dei Circoli del Cinema in tutta Italia (la fetta più ampia si riscontra proprio nella nostra isola), ma che mettono insieme un pubblico motivato, appassionato, il quale può formare una comunità compatta di spettatori consapevoli e esigenti di film di qualità.
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"Colazione da Tiffany" di Blake Edwards

Il consiglio di Elisabetta Randaccio
 
''Colazione da Tiffany''Un giovedì di novembre, quando non ti aspetti che alla multisala vicino a casa ci sia movimento, o meglio vi sia il solito confondersi di chi, senza soldi, ancora si fa un giro per osservare vetrine contenenti oggetti inutili dai prezzi impossibili o giovani in cerca di tranquillità o di caos, insomma la solita antropologia da centro commerciale, chiedi al gentile bigliettaio di poter entrare per “Colazione da Tiffany”, anno di produzione, 1961.
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"This must be the place" di Paolo Sorrentino

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''This must be the place'' locandina“This must be the place” è un film italiano contemporaneo. Eppure è raffinato, originale nella forma, non incartata nel solito (a volte necessario per questioni di budget) schematismo del“campo”, “controcampo”, “primo piano”, struttura estetica minimalizzante storie già misere, lontane dalla nostra realtà complessa e inquieta, che spera di aver ritrovato quota nella commedia e, invece di reinventarla, la replica fino all'autodistruzione.

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