"The fighter" di David O. Russell

"Senza identità" di Jaume Collet-Serra

"Un gelido inverno" di Debra Granik
Meritava un riconoscimento anche nella notte degli Oscar, “Un gelido inverno” di Debra Granik, già premiato al “Sundance” e a Torino: sicuramente più intenso come miglior film del “Discorso del re” e interpretato da una giovane attrice di cui sentiremo parlare in futuro, Jennifer Lawrence, bella e brava. Certamente essere arrivata alle nomination, assicura alla pellicola una distribuzione capillare che si merita e, si spera, le porti tanti spettatori.
"Il grinta" di Joel Coen e Ethan Coen
Per l’interpretazione del vecchio cow boy, duro, alcolizzato e senza un occhio, una sorta di summa della sua filosofia attoriale da “Ombre rosse” (1939) in poi, John Wayne ottenne nel 1970 l’unico Oscar della sua carriera.
"Another Year" di Mike Leigh

"Il discorso del re" di Tom Hooper
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Come si può doppiare un film che tratta di un uomo con disturbi di linguaggio? Come si rende nella versione italiana la balbuzie, l'incertezza nella pronuncia delle consonanti, l'angoscia di dire uno sproposito, senza penalizzare l'opera?