Percorso

Review - F. Primo

“Rapina a mano armata” di Stanley Kubrick

di Filippo Primo
 
''Rapina a mano armata'' locandinaQuesta settimana si conclude una sorta di trilogia sui generis che ho voluto dedicare al noir e al thriller d’altri tempi. Dopo “Angoscia”, thriller drammatico in stile “londinese-hitchcockiano” e dopo “L’infernale Quinlan”, summa dei canoni del noir classico, questa settimana ci accingiamo a rivedere “Rapina a mano armata” (The Killing) un film di Stanley Kubrick del 1955, che ci permetterà inoltre di paralare di “linguaggi cinematografici”.
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"Quel maledetto treno blindato" di Enzo Castellari

di Filippo Primo

''Quel maledetto treno blindato'', locandinaL’entusiasmo ipertrofico di Tarantino torna al Festival di Cannes con il nuovo film “Inglourious Basterds” (errore ortografico voluto dal regista!) che da noi sarà distribuito con il titolo “Bastardi senza gloria”. Come quasi tutti sapranno, per il film in questione, Mr. Tarantino si è -molto- liberamente ispirato a ”Quel maledetto treno blindato” del 1977, uscito in terra straniera proprio con il titolo “Inglorious bastards”.
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"Luna di fiele" di Roman Polanski

 
''Luna di fiele'' locandinaIl cinema d’autore abbonda di riferimenti alle dinamiche perverse e soprattutto alle perversioni sessuali che si vengono a creare all’interno del rapporto di coppia, alla fragilità del legame, alla ricerca del piacere; tutti temi che spesso s’incontrano e sfociano nell’altro -ancora più antico- tema “amore/morte” o, se si preferisce, Eros/Thanathos.
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“Tutti giù per terra” di Davide Ferrario

 
''Tutti giù per terra'', locandinaUn ottimo libro, un bellissimo film e una colonna sonora musicalmente perfetta. Grazie al racconto dello scrittore Giuseppe Culicchia sono stati toccati tre campi dell’arte in maniera eccelsa. Nel ’94 esce il libro “Tutti giù per terra” e due anni dopo il regista Davide Ferrario porta sugli schermi l’omonimo film, uno dei più originali che ha descritto, fuori dagli scontati e facili sociologismi, la generazione - quella più sensibile- degli anni 90.
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"Uzumaki" di Higuchinsky

di Filippo Primo

''Uzumaki'', locandinaIn principio era “Ringu” –“The ring” per noi occidentali- di Hideo Nakata, tratto da un romanzo horror di Koji Suzuki (definito lo Stephen King giapponese). Da allora, 1998, è stato tutto una moda, un fiorire di remake, a volte pessimi, ma soprattutto una colonizzazione al contrario che ribalta la classica direttrice da occidente verso oriente.
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“Angoscia” di George Cukor


''Angoscia'', locandinaLa storia del cinema è disseminata di grandi invenzioni anche dal punto di vista tecnico. Ancora oggi è in corso la grande rivoluzione del passaggio dall’analogico al digitale ma andando indietro nel tempo assistiamo ad altre due grandi rivoluzioni: l’avvento del sonoro che ha avuto delle ripercussioni non solo nell’estetica dei film, ma prima di tutto nelle tecniche produttive e negli assetti economici dell’industria cinematografica e infine l’introduzione del colore, anch’essa una svolta epocale.
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"Crash" di David Cronenberg

di Filippo Primo

''Crash'', locandinaDieci giorni fa è morto all’età di 78 anni, lo scrittore inglese J. G. Ballard. Considerato uno dei padri del cyberpunk, è stato il profeta del vuoto della contemporaneità attraverso i suoi romanzi di stampo fantascientifico e surrealista. Ma il fulcro delle sue opere non è tanto il futuro in sé ma la rappresentazione della psicologia del futuro.

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"Nirvana" di Gabriele Salvatores

di Filippo Primo

''Nirvana''Ciò che più apprezzo in un regista è la sua voglia di sperimentare ed osare mettendosi in discussione. Se poi tutto questo avviene all’interno del cinema italiano, la mia stima cresce ulteriormente. Gabriele Salvatores avrebbe potuto rimanere adagiato sugli allori dopo il premio Oscar per "Mediterraneo", campando di rendita rifacendo sempre il medesimo film; invece, come i grandi artisti,  riesce a captare lo spirito del tempo e coglie l’impossibilità di continuare a rappresentarlo con il linguaggio della tradizione per risvegliare il pigro pubblico nazionale. Anche a questo serve il cinema: segnalare una crisi latente!

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