"Buried" di Rodrigo Cortés
"Somewhere" di Sofia Coppola
Presentato a Venezia, questo coinvolgente lavoro di Sofia Coppola -che meritatamente ha vinto il Leone d'Oro- ha ricevuto l'approvazione e gli applausi di critica e dell'esperto pubblico del Festival ma non ancora quella del botteghino. Ed è facile capirne il motivo: questa giovane brava regista ha scritto e diretto un film unico che sembra, in apparenza, basato sul nulla e che invece coinvolge e trasmette sensazioni profonde.
"Benvenuti al sud" di Luca Miniero
"The last station" di Michel Hoffman
Nella idilliaca atmosfera della campagna russa una sontuosa villa è la dimora del conte Leone Tolstoi -al massimo della fama e al limite della vita- della amatissima moglie Sofia, dei figli e del loro éntourage tipico delle famiglie nobili e ricche dei primi del '900.
"Cosa voglio di più" di Silvio Soldini
"Copia conforme" di Abbas Kiarostami
Dopo aver vinto nel 1997 la Palma d'Oro per il miglior film con "Il sapore della ciliegia", il regista iraniano Abbas Kiarostami ha presentato quest'anno al Festival di Cannes il suo ultimo lavoro, "Copia Conforme", ottenendo un nuovo riconoscimento.
"La prima cosa bella" di Paolo Virzì
"La Papessa" di Sonke Wortman
''Amabili resti'' di Peter Jackson
"L'uomo nell'ombra" di Roman Polanski
Roman Polanski è un grande regista e sceneggiatore che in tutti i suoi film riesce a trasmettere le angoscie della sua tragica vita. Ne ricrea i colori, le atmosfere, i drammi. Il suo ultimo grande successo, "Il Pianista" Palma d'Oro a Cannes nel 2002, è in gran parte autobiografico ma anche "Oliver Twist" (2005) narra di una infanzia travagliata e sofferta come la sua che, a otto anni, ha visto sparire in un lager i suoi genitori.
"Happy Family" di Gabriele Salvatores
Gradevolmente primaverile l'ultima lieve fatica di Gabriele Salvatores e della sua ricca band di attori. Tratta da una commedia di Alessandro Genovesi e accompagnata dal suono delle nostalgiche note di Simon&Garfunkel, "Happy Family" si snoda agevolmente per le vie semivuote di Milano proponendo immagini assolate e in bianco-e-nero, bellissime.
"Inglorious Basterds" di Quentin Tarantino
"Agorà" di Alejandro Almenàbar
"Alice in wonderland" di Tim Burton
"Colpo di fulmine, il mago della truffa" di Ficarra e Reque
"La doppia ora" di Giuseppe Capotondi
"A serious man" dei Fratelli Coen
"Un alibi perfetto" di Peter Hyams
"Cado dalle nubi" di Gennaro Nuziante
Mediocre. Fantasticamente mediocre. Non c'è frase migliore per definire il primo film di Checco Zalone, "cozzolone", burino, cabarettista, imitatore, comico, musicista lanciato da Zelig, presente in tutti i talk-show televisivi.
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