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"Il cigno nero" di Darren Aronofsky

di Clara Spada

''Il cigno nero'' locandinaDarren Aronofsky è un regista diretto, duro, sconcertante. I suoi film, belli, spesso trasformano le immagini in strip da fumetto: corridoi stretti, palazzi squadrati, ambienti cupi, personaggi asettici, storie in bilico fra reale e surreale. Non gli piacciono le mezze misure: il sangue è sangue, i muscoli sono muscoli, il sesso è sesso. E ogni volta fa incetta di nomination e di premi ovunque si presenti.

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"Il truffa-cuori" di Pascal Chaumeil

di Clara Spada

''Il truffacuori'' locandinaSarà per le belle location, sarà per quel pizzico di charme tutto francese ma questa commediola – passatempo sta riscuotendo il favore del pubblico. Racconta la storia di un truffatore all’acqua di rose (Romain Duris) che, con la complicità di sorella e cognato (simpaticissimi Julie Ferrier e Francois Damiens) viene assoldato da parenti in ansia affinché mandi all’aria fidanzamenti e matrimoni indesiderati dei loro rampolli.

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"Si accettano miracoli" di Alessandro Siani

di Clara Spada

''Si accettano miracoli''

Viene da dire “non sparate sul pianista”, la musica di Umberto Scipione è la cosa migliore del film. Viene da dire “film panettone”, in periodo natalizio è d’obbligo un film zuccheroso, traboccante di buoni sentimenti. Viene da dire che lo sappiamo dal 1946, quando Frank Capra ci ha regalato il cult “La vita è meravigliosa”, ancor oggi regolarmente riproposto in tv e seguito con la stessa commozione della prima volta. 

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''Una sconfinata giovinezza" di Pupi Avati

 
''Una sconfinata giovinezza'' locandinaL'ultimo lavoro di Avati si incentra sulla storia di una coppia di mezza età e sul loro matrimonio felice che si trasforma, attraverso la malattia progressivamente degenerativa di lui, in un legame ancora più profondo. Provengono da due ambienti diversi, Chicca e Lino, Lei ha alle spalle una prolifica ricca famiglia romana; lui, orfano, è cresciuto in campagna con gli zii e col suo cane Perché.
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"La versione di Barney" di Richard J. Lewis

di Clara Spada

VAI ALL'APPROFONDIMENTO DI ALESSANDRO MATTA

Tratto vagamente dal best-seller omonimo di Mordecai Richler, al quale è dedicato in memoriam, "La versione di Barney", presentato all'ultimo Festival di Venezia, è indubbiamente uno dei film più belli e complessi degli ultimi anni. Le oltre due ore di proiezione volano via velocemente offrendo una gamma di altalenanti emozioni difficilmente dimenticabili.

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"We want sex" di Nigel Cole

 
''We want sex'' locandina(Titolo originale: Made in Dagenham)
Il 1968 è un anno di grandi eventi rivoluzionari tra i quali uno, poco ricordato ma non meno influente come ricaduta sociale, è legato alla stilista Mary Quant. Ancora meno conosciuto ma di maggiore importanza per tutte le donne è lo sciopero di 187 operaie sottopagate contro la Casa automobilistica americana FORD. La nazionalità inglese e la macchina per cucire lega i due eventi: Mary Quant cuce minigonne, le operaie interni per le "Escort", intese come modello d'auto.
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"La donna della mia vita" di Luca Lucini

di Clara Spada

''La donna della mia vita'' locandinaNiente è come sembra in questo ultimo film prenatalizio di Luca Lucini che si avvale di un buon soggetto con notevole impronta femminile scritto da Cristina Comencini. Abbandonato Riccardo Scamarcio, da lui trasformato in idolo delle ragazzine e divo dei suoi primi film romanticamente adolescenziali, Lucini continua qui la sua collaborazione con Luca Argentero, abbastanza piacevole, tanto da far dimenticare il suo passato di "grande fratello".
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"Noi credevamo" di Mario Martone

di Clara Spada

''Noi credevamo''Presentato in gara a Venezia nella versione originale di circa quattro ore arriva nelle sale, accorciato di tre quarti d'ora, "Noi credevamo", ultima fatica di Mario Martone. E' un filmone, un grande affresco corale delle lotte carbonare e del Risorgimento visti dalla prospettiva dei tanti che li hanno vissuti lontani o ai margini delle stanze del potere.
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"A Natale mi sposo" di Paolo Costella

di Clara Spada

''A Natale mi sposo'' locandinaUn assaggio anticipato dei cinepanettoni natalizi questa commediola diretta (si fa per dire) da Paolo Costella che ripropone per l'ennesima volta gag di repertorio e scopiazzature di vecchi celebri film. Un gruppetto di ragazzi-bene in "vacanze romane", soliti giri turistici per il centro di Roma, solita sosta trasteverina in trattoria della "parolaccia", soliti equivoci e scambi di persone. Nella fattispecie l'oste burino scambiato per un famoso chef che, con tutto il suo staff, viene trasportato a St. Moritz.
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