"Amabili resti" di Peter Jackson
il consiglio di Elisabetta Randaccio
"Amabili resti" di Peter Jackson è tratto dal best-seller di Alice Sebold, una scrittrice che ha proiettato un'adolescenza, segnata indelebilmente da uno stupro, nei suoi primi libri. Si tratta di un testo singolare, molto bello, apparentemente centrato su un tipico caso criminale (omicidio con occultamento di cadavere di una tredicenne da parte di un serial killer metodico), ma, man mano, si evolve in un'analisi cruda della famiglia della vittima che, non riuscendo ad elaborare nella maniera adeguata un dolore così atroce, si sfalda.
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"L'uomo che verrà" di Giorgio Diritti
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Dai villaggi di Monte Sole si potevano vedere, nei duri giorni del 1944, i bagliori dei bombardamenti su Bologna, uno strano spettacolo lontano e colorato che sapeva di morte. Nella campagna non si stava meglio della città: miseria, freddo, paura, fame, il paese attraversato dai nazisti per rastrellare cibo o percorso dai partigiani originari dei villaggi.
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"Tra le nuvole" di Jason Reitman
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Jason Reitman è figlio d'arte. Il padre, Ivan (1946), cecoslovacco d'origine, ma cresciuto in Canada, è un regista che, in passato, ha contato successi stellari, come Ghostbusters (1986). Jason, sin da giovanissimo, si è dedicato all'attività cinematografica e, dopo i primi corti, ha firmato alcuni film assai fortunati.
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"Nine" di Rob Marshal
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Federico Fellini ricordava sempre con piacere l'esperienza nell'avanspettacolo, quei siparietti che precedevano, spesso, tra gli anni quaranta e i cinquanta, le proiezioni cinematografiche. Si affermò come un genere teatrale specificatamente italiano e alternava grandi produzioni, dove si esibivano talenti come Totò, Anna Magnani, Aldo Fabrizi, a lavori scalcinati che provocavano reazioni, anche violente, negli spettatori.
"Avatar" di James Cameron
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Il peccato originale degli Stati Uniti, ovvero lo sterminio dei nativi americani, sembra un trauma non sanabile né con il tentativo di risolvere i disastri perpetrati né con la rimozione tendente, come conseguenza, a reiterare con violenza l'imposizione della propria cultura.
"Sherlock Holmes" di Guy Ritchie
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
A Londra al 221 di Baker Street si trova un museo assai particolare: l’appartamento di Sherlock Holmes. E’ ricavato all'interno di un palazzo risalente ai primi dell’ Ottocento, utilizzato, in quel secolo, come pensione privata. Un po’ angusto, ma assai affascinante; gli oggetti polverosi, le lettere, gli abiti: i visitatori possono immergersi nell'universo di uno scapolo dell’era vittoriana con la passione per la detection.