Percorso

Film Consiglio

"Mar Nero" di Federico Bondi

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Mare nero''Il problema principe dell'industria cinematografica italiana rimane la distribuzione. Infatti, i soldi per realizzare i film, alla fine, si recuperano, ma riuscire a trovare esercenti disposti a rischiare con opere che non godono di mastodontici battage pubblicitari o della produzione delle due dittatoriali major principali, che signoreggiano in Italia, è un'avventura improba.

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"Coraline e la porta magica" di Herny Selick

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Coraline'' LocandinaLa fiaba nera di Neil Gaiman -fumettista (suoi gli episodi più belli di Sandman), sceneggiatore, romanziere – pubblicata con notevole successo anche in Italia da Mondadori, ovvero “Coraline”, diventa ora un film, che sui nostri schermi, forse per attenuarne il lato oscuro, ha una inutile coda nel titolo: “La porta magica”, ammiccante ai fantasy melensi e insopportabili di gran moda in questo periodo.

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"Uomini che odiano le donne" di Niels Arden Oplev

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Uomini che odiano le donne'', locandinaLa Svezia è un paese straordinario e la capitale Stoccolma è tra le più vivibili città del mondo: curata, non inquinata, con il verde che si insinua dolcemente nei quartieri; in certi luoghi sembra che il tempo si sia fermato, in altri il silenzio domina, nella zona dello shopping e del turismo più superficiale si respira, pur nella normale confusione, un'aria di complessiva serenità.

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"Questione di cuore" di Francesca Archibugi

Il consiglio di Elisabetta Randaccio
 
“L'amara commedia” (come titolava un vecchio testo curato da Riccardo Napolitano) è stata la spina dorsale del nostro cinema dal dopoguerra fino agli anni ottanta, un genere originale che riusciva a compiere il miracolo (grazie soprattutto a solide sceneggiature e interpreti di ottima caratura) di provocare nello spettatore riso, pianto, ma pure riflessione su una società in cambiamento accelerato e scomposto.
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"Tutta colpa di Giuda" di Davide Ferrario

Il consiglio di Elisabetta Randaccio
''Tutta colpa di Giuda''Davide Ferrario, regista sempre disposto a seguire strade cinematograficamente originali (da “Tutti giù per terra”, 1996, a “Dopo mezzanotte”, 2003 -, il suo successo maggiormente rilevante - sino al documentario anomalo “La strada di Levi”, 2006), ha anche, come affermato in varie interviste, una decennale esperienza di operatore culturale in carcere, prima a San Vittore, poi alle Vallette di Torino.
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