"Il sale della Terra" di Wim Wenders e Juliano Ribero Salgado
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Il tema del viaggio è un riferimento formale e contenutistico nell'opera di Wenders, sin dai suoi primi film. Anche il suo Il sale della Terra è un itinerario preciso, efficace, coinvolgente sulle tracce di un grande personaggio come il fotografo Sebastiao Salgado, ma pure sulle orme insanguinate dei conflitti bellici degli ultimi trent'anni, ripetuti nei loro orrori, senza capacità di imparare niente da essi da parte dell'umanità, mostrati con crudezza, e, nello stesso tempo, sensibilità dalle immagini del reporter brasiliano.
Ha appena compiuto 79 anni Woody Allen e la sua carriera straordinaria continua senza soste, alternando, come è ovvio, capolavori assoluti e raffinati giochi narrativi, perseguendo una idea di cinema personale, che ci aiuta, da una parte a capire la disgregazione del mondo impegnato follemente nella ricerca del profitto, dall'altra ci fa viaggiare nei sogni e in un immaginario costruito soprattutto dai miti e dalle icone del grande schermo.
Una lunga sequenza divertente introduce Hungry hearts, che non è certo una commedia, ma quell'incontro bizzarro della giovane coppia protagonista in un bagno di un ristorante cinese la cui porta non si riesce ad aprire, in realtà, ha un suo senso ben preciso e non esclusivamente per presentarci i due personaggi.
In Ecce bombo la madre di Michele, in una scena, si ubriacava perché "nonostante leggesse l'Espresso e Panorama non riusciva a capire i figli. In La messa é finita la mamma del sacerdote protagonista si suicida: non é capace di tollerare l'umiliazione che il marito, infedele e mediocre, le ha dato.
Nei primi giorni di programmazione Youth-La giovinezza di Paolo Sorrentino si indirizza a superare il milione di euro al botteghino. Per un film italiano non di genere, è, comunque, un evento ed è una bella soddisfazione quanto la notizia degli incassi di Mia madre di Moretti, il quale viaggia oltre i tre milioni. Piace, dunque, agli spettatori il film di Sorrentino, ne riporta in sala anche quelli più pigri e, riflettendo, se ne capisce il perché.