"Tatanka" di Giuseppe Gagliardi
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
A leggerle e a vederle trascritte sullo schermo, le storie di boxe, sociologicamente, appaiono, nella maggior parte, simili. Si tratta, infatti, di uno sport capace di indirizzare positivamente la propria aggressività, che deve essere controllata dalle regole e permette, a livello professionistico, anche una possibilità di riscatto economico.
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A leggerle e a vederle trascritte sullo schermo, le storie di boxe, sociologicamente, appaiono, nella maggior parte, simili. Si tratta, infatti, di uno sport capace di indirizzare positivamente la propria aggressività, che deve essere controllata dalle regole e permette, a livello professionistico, anche una possibilità di riscatto economico.
"Habemus papam" di Nanni Moretti
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
L’ ampia finestra che si apre su piazza San Pietro, a Roma, è stata per secoli un luogo di relazione tra il Papa e i suoi fedeli. Come buona parte dell’interno della Chiesa più famosa del mondo, sintetizza la funzione barocca della comunicazione e della spettacolarità.
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"Good bye mama" di Michelle Bonev
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Nell’Ottocento, il romanzo d’appendice, il “feuilleton” aveva il potere di coniugare storie eccessive d’amore e morte a riflessioni sulla società del primo capitalismo: le nuove metropoli inquinate e sovraffollate, le campagne svuotate, i rapporti familiari e di classe mutati, i nuovi sogni e i nuovi incubi.
"Boris. Il film" di L. Vendruscolo, M. Torre, G. Ciarrapico
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Il soggetto di “Boris. Il film” di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo nasce da una serie di culto televisiva (andata in onda, nella maggior parte degli episodi, sulla piattaforma “Sky”) di produzione italiana, la quale ha ottenuto un successo sorprendente per gli standard del nostro paese.
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"Non lasciarmi" di Mark Romanek
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
L’ultimo film di Mark Romanek –l’inquietante “One hour photo” con un psicolabile Robin Williams, risale al 2002. Dopo quasi dieci anni, ritorna al lavoro di regista basandosi sulle suggestioni di un celebre romanzo di Kazuo Ishiguro, un grande scrittore inglese, nato in Giappone, ma arrivato in Gran Bretagna a soli sei anni e diventato uno dei romanzieri contemporanei più noti e amati.