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''Il profeta'' di Jacques Audiard

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Il profeta'' locandinaMentre scorrono gli ultimi fotogrammi de “Il profeta”, la colonna sonora propone la celebre “La ballata di Mackie Messer” di Brecht-Weill che apre “L’opera da tre soldi” dei medesimi autori. Forse da qui, da quei versi  introduttivi della scrittura drammaturgica più famosa di Brecht (“Quanti denti ha il pescecane/e a ciascun li fa veder/ e Macheath, lui ha il coltello/ma chi mai lo può saper./Sbrana un uomo il pescecane/ed il sangue si vedrà./Mackie ha un guanto sulla mano/nessun segno resterà…) si può comprendere meglio il personaggio di Malik, protagonista di una pellicola eccellente firmata da Jacques Audiard, nome in Italia poco noto, benché sia un regista e sceneggiatore importante e rispettato in Francia, nonché figlio d’arte.

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"Alice in wonderland" di Tim Burton

Il consiglio di Elisabetta Randaccio
 
''Alice in Wonderland'' locandina“Nessuno mai fu attratto così profondamente dal mondo ignoto, che sta <al di là> del nostro mondo..”. Questo giudizio di Pietro Citati riferito a Lewis Carroll (ovvero Charles Dogson, illustre matematico e scrittore britannico, 1832-1898), senza errare si potrebbe adattare anche al regista Tim Burton, una carriera impostata sul visionario, sul fantastico, sull’ “universo parallelo” della fantasia non rassicurante e del “diverso”.
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“Crazy Heart” di Scott Cooper

Il consiglio di Elisabetta Randaccio
 
''Crazy Heart'' locandinaLa definizione più cattiva su “Crazy Heart” dell'esordiente Scott Cooper l'ha elaborata Maurizio Porro sul “Corriere della sera”: “E' “The Wrestler” con la chitarra”. Tenuto conto che, ormai, sulle pagine dei grandi quotidiani, le recensioni sono a stento tollerate, i giornalisti cinematografici hanno tutto il diritto di sbrigarsela con sapide battute sintetiche,
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"Shutter Island" di Martin Scorsese

Una didascalia all'inizio di "Shutter Island", firmato da Martin Scorsese, ci avverte che il racconto si svolge nel 1954. Non si sottovaluti l'indicazione temporale. Se è vero quanto ciò serva al regista per evocare le storie e un modo di fare cinema tipico di quel periodo, è, se vista con attenzione, una delle chiavi del film.
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"Invictus" di Clint Eastwood

Il consiglio di Elisabetta Randaccio
 
''Invictus'' locandina
"Dal profondo della notte che mi avvolge/buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro ringrazio gli dei chiunque siano per l'indomabile anima mia. Nella feroce morsa delle circostanze non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia sotto i colpi d'ascia della sorte il mio capo è sanguinante, ma indomito. Oltre questo luogo di collera e lacrime incombe, ma l'orrore delle ombre e ancora la minaccia degli anni mi trova, e mi troverà senza paura. Non importa quanto sia stretta la porta quanto piena di castighi la vita. Sono io il signore del mio destino sono io il capitano della mia vita".
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