''Il profeta'' di Jacques Audiard
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Mentre scorrono gli ultimi fotogrammi de “Il profeta”, la colonna sonora propone la celebre “La ballata di Mackie Messer” di Brecht-Weill che apre “L’opera da tre soldi” dei medesimi autori. Forse da qui, da quei versi introduttivi della scrittura drammaturgica più famosa di Brecht (“Quanti denti ha il pescecane/e a ciascun li fa veder/ e Macheath, lui ha il coltello/ma chi mai lo può saper./Sbrana un uomo il pescecane/ed il sangue si vedrà./Mackie ha un guanto sulla mano/nessun segno resterà…) si può comprendere meglio il personaggio di Malik, protagonista di una pellicola eccellente firmata da Jacques Audiard, nome in Italia poco noto, benché sia un regista e sceneggiatore importante e rispettato in Francia, nonché figlio d’arte.