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consigli

Frost/Nixon di Ron Howard

Il consiglio di Elisabetta Randaccio
 
Frost/Nixon, locandinaSe fosse vissuto nella Hollywood degli anni d'oro, Ron Howard sarebbe stato un regista tipico: professionista e non invasivamente autoriale, da riscoprire post mortem. In realtà, conta una carriera di successo, ma non riesce ancora a convincere la critica, diffidente e snob nei confronti di un attore televisivo (incarnerà sempre il “mitico” Ricky Cunnigham di “Happy days”) senza infamia e senza lode, diventato un ottimo mestierante.
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"Stella" di Sylvie Verheyde

di Elisabetta Randaccio

Stella, locandinaPresentato all'ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia alle Giornate degli autori, “Stella”, terzo film della regista francese Sylvie Verheyde, donna intelligente e molto simpatica, ha entusiasmato la platea lagunare e, dopo lunghi applausi e il pianto della giovane protagonista Leora Barbara, l'autrice si è intrattenuta con gli spettatori in una piacevole discussione che è stata interrotta esclusivamente perché la sala doveva essere occupata da un'altra proiezione.

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"Milk" di Gus Van Sant

 di Elisabetta Randaccio
 
Milk, locandinaDopo la straordinaria trilogia sperimentale (“Elephant”,2003,“ Last days”,2005, e “Paranoid park”, 2007) il regista Gus van Sant torna, almeno in parte, ad una struttura linguistica e narrativa tradizionale, nonché ad un budget più consistente per la realizzazione di "Milk" sulla vita di Harvey Milk, il primo statunitense dichiaratosi gay che ebbe una carica istituzionale (nella città di S. Francisco).
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"The Millionaire" di Danny Boyle

 di Elisabetta Randaccio
 
The MillionaireVera sorpresa di questa stagione cinematografica, “The millionaire” (l'originale “Slumdog millionaire” era più esplicito) è un film bello e di successo, imprevedibilmente vincitore del Golden Globe e candidato all'Oscar. Danny Boyle, autore teso a ricercare soggetti adeguati alla sua originale creatività sperimentale, si è innamorato della sceneggiatura di Simon Beaufoy (“Full monty”) tratta da un libro di Vikas Swarpum (“Le dodici domande”) ed ha girato in India, nei luoghi dove si svolge l'amara tragicommedia, guadagnandone in energia e libertà espressiva che non emergeva dai tempi di “Trainspotting”.
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"Valzer con Bashir" di Ari Folman

di Elisabetta Randaccio

Valzer con Bashir

Lo si appellerà ancora, con una certa sufficienza, “cartone animato”, genere destinato ad allietare l'infanzia o gli adolescenti di ritorno? Dopo l'opera di Ari Folman, crediamo proprio di no. “Valzer con Bashir” , infatti, annulla definitivamente qualsiasi stereotipo sull'arte dell'animazione, semmai ne mostra, se ce ne fosse bisogno, la straordinaria libertà estetica e di espressione che la caratterizza.

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