“The artist” di Michel Hazanavicius
"L'arbitro" di Paolo Zucca
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Nel cortometraggio “L'arbitro” (2009, David di Donatello), il regista Paolo Zucca intrecciava due linee narrative, che avevano il loro culmine nella surreale partita di calcio finale, dove durante la competizione grottesca esplodeva la violenza: quella della tifoseria, quella dei giocatori, quella risolutiva di una faida familiare, mentre l'arbitro, come in un mondo rovesciato, tentava di dare regole inutilmente a chi ne faceva a meno; lui umiliato e offeso a ricercare uno “stile”, una coerenza improbabile.
"Sacro Gra" di Gianfranco Rosi
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
La inutile diatriba, ben presto archiviata, se fosse giusto o meno premiare un documentario con il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia, ancora una volta pone il falso problema di come tale genere cinematografico sia considerato un “vero film”. Senza perdere molto tempo in questa discussione tautologica, possiamo almeno sottolineare come l'elemento “narratologico” sia l'essenza anche di qualsiasi documentario, persino quelli di tipo tecnico o scientifico. Si tratta sempre del punto di vista plasmato da un regista e dal suo staff e “l'obiettività” è, ovviamente, una pretesa inutile.
“Giovani ribelli” di John Krokidas
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
“Giovani ribelli” è il titolo pessimo di un bel film che, nell'originale, suona più appropriatamente “Kill your darlings”. Altro elemento emblematico è il trailer, distribuito nelle multisale; infatti, sono state scelte delle scene che portano qualsiasi spettatore non a conoscenza del contesto storico culturale del film e del fatto di cronaca lì narrato, completamente fuori strada.
"Gravity" di Alfonso Cuarón
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
Se per tanto tempo la donna nella letteratura e nel cinema di fantascienza è stata “sacrificata” in ruoli minori o tipizzata nel ruolo di scienziata asessuata (in un'ottica maschilista vicina alla barzelletta), è altrettanto vero che dagli anni settanta in poi gli eroi dello spazio, quelli disegnati con forza nell'immaginario dello spettatore, sono personaggi femminili.