“Tristana” di Luis Buñuel
Più volte in questa rubrica si è affrontato il tema dell’ambivalenza, del “doppio” e delle varie sfaccettature dell’essere umano che non è del tutto buono o del tutto cattivo e che da vittima può diventare a sua volta carnefice. Come diceva Eraclito ogni cosa è ciò che è proprio perché altre cose ne delimitano l'essenza: se non ci fosse la notte, non potremmo sapere cosa è il giorno.
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"Avvenne domani" regia di Renè Clair
Mai come oggi, forse per l'effetto della crisi economica che ci spinge a vagare con la fantasia in storie lontane dalla realtà, il cinema fantastico è diventato un genere diffuso ma, ahimè, anche una sorta di bancomat per "Warner Bros" e affini.
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"Che fine ha fatto Baby Jane?" di Robert Aldrich
She's got Bette Davis eyes… recitava così una canzone resa celebre negli anni ’80 da Kim Karnes e chi ha avuto la fortuna di vedere questa pellicola sicuramente non dimenticherà più gli occhi di Bette Davis incastonati in un volto truccato pesantemente fino a sembrare una grottesca maschera.
Rebecca, la prima moglie
Un mixaggio perfetto reintitolerebbe questo film “Rebecca, la donna che visse due volte” e io ci aggiungerei un sottotitolo: “Niente è ciò che sembra”. Guardare questo capolavoro è un po’ come un giro sulle montagne russe: si inizia con un stato d’animo sereno e rilassato, si continua a salire in un crescendo di tensione e poi all’improvviso si precipita e la tensione sale alle stelle facendoci perdere ogni convinzione; quando scendiamo siamo ancora confusi ma felici di avere fatto l’esperienza.
"Ed Wood", di Tim Burton
Da un po’ di tempo ad Hollywood si raccontano le storie di grandi personaggi, sportivi, musicisti, politici e solo Tim Burton poteva scegliere di dirigere un film sul "peggior regista di tutti i tempi" rendendolo poetico e così perfetto! Una sfida sentita sicuramente anche dal regista perché rendere omaggio ad un vero fallito non deve essere stato facile, ma se si guarda meglio gran parte della filmografia di Tim Burton ("Edward mani di forbice", "Vincent", "La sposa cadavere", "Big Fish - Le storie di una vita incredibile", "Batman"), non si può non notare quanto Burton sia affezionato alle diversità, alle “mancanze”, agli animi inquieti e tristi di questo mondo.
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"Doom Generation" di Gregg Araki
Il primo intervento che feci in questo sito fu con una citazione di Luis Buñuel «invece di cercare di spiegarle, bisognerebbe accettare le immagini come si presentano. Dovremmo accontentarci di sapere se ci ripugnano, se ci emozionano, o ci attirano».
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