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La giornata della memoria

Memorie d'Oltrecinema. Ida di Paweł Pawlikowski (2013), Ingenui perversi di Andrzej Waida e Jerzy Skolimowski (1960), La passeggera di Andrzej Munk (1963), Mani in alto di Jerzy Skolimowski (1968), Shoah di Claude Lanzmann (1985), Il Decalogo n. 7 di Krzysztof Kieslowski (1988), L’uomo per bene. Le lettere segrete di Heinrich Himmler di Ivana Lapa (2014). Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato.

''Giornata della memoria''Anche quest’anno sale cinematografiche e televisioni celebrano la Giornata della Memoria (27 gennaio) con una scelta di film di nuova produzione e reperti di un passato, prossimo e remoto, in cui non era facile commemorare e neanche raccontare il massacro degli ebrei.

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''La luna'' di Bernardo Bertolucci (1979)

Memorie d'Oltrecinema. Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato.

''La luna'' Bertolucci sul setPaesaggio mediterraneo con figure: in una terrazza che si affaccia sul mare di Sabaudia, un bambino di pochi mesi piange per poi calmarsi quando la giovane madre gli porge il proprio dito intriso nel miele. Nell’inquadratura successiva, lo stesso bambino sorride mentre la genitrice balla il twist con un uomo. Nel controluce estremo gli adulti sono mostrati in penombra.

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"Confidenze troppo intime" (2004) di Patrice Leconte

Memorie d'oltrecinema.Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato.

''Confidenze troppo intime''Passi veloci femminili, ripresi ad altezza di gambe, alla Truffaut, come se la sequenza volesse evocare un possibile noir ma anche la semplice osservazione del fascinoso passo femminile. Poi, la donna, che conosceremo come Anna, piacente ma introversa, entra in un palazzo che ospita prevalentemente degli uffici.

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Memorie d'oltrecinema: Moby Dick

''In the hearth of the sea'' di Ron Howard

Moby Dick di John Huston (1956) e Heart of the sea di Ron Howard (2015). Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato.

In contrasto con la scansione originale pensata per questa rubrica – alternare le nazionalità dei film, i repertori d’autore e di genere, e soprattutto i registi – sono stato trascinato da un film in programmazione nelle sale, The heart of the sea di Ron Howard, di cui sapevo semplicemente che rievocava la storia della baleniera Essex, assaltata e affondata da un capodoglio di dimensioni mai viste prima, al largo delle coste sud americane, nel 1820.

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Memorie d'oltrecinema: John Huston

La saggezza nel sangue (1979), Sotto il vulcano (1984), The Dead – Gente di Dublino (1987). Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato

John Huston sul set di ''Dead - Gente di Dublino''I critici della “nouvelle vague”, in primis François Truffaut, non avevano una grande stima per John Huston. Nella loro ricerca di “tracce d’autore” dentro la produzione di massa hollywoodiana, lo consideravano un po’ troppo eclettico nei temi e nelle forme.

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Memorie d'oltrecinema. Pier Paolo Pasolini

Sopralluoghi in Palestina (1963) - Teorema (1968) - Appunti per un film sull’India (1968) - Appunti per un’Orestiade africana (1970). Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato

Pier Paolo Pasolini

Accodandomi alle commemorazioni di Pier Paolo Pasolini nel quarantesimo anniversario della morte (2 novembre 1975), scelgo di defilarmi dalle principali e forse infinite chiavi di lettura della sua multiforme opera, nonché dalla santificazione del personaggio che spesso nasconde più che rivelare sua produzione artistica e intellettuale

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Memorie d'Oltrecinema. "La fuga" di Delmer Daves (1947) "Una donna nel lago" di Robert Montgomery (1947)

Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato

''La fuga'' - ''La donna nel lago''Nel 1947 furono prodotti a Hollywood due film gialli o  – per usare un termine che ha cancellato il colore delle copertine dei romanzi Mondadori – noir.
Il primo, prodotto dalla MGM, era tratto da un romanzo non troppo famoso e neanche classificabile tra i migliori testi di Raymond Chandler, La signora nel lago; fu portato sullo schermo dall’attore e regista Robert Montgomery con il titolo Una donna nel lago. Qualche mese più tardi, la Warner presentò un’altra pellicola, La fuga, certamente più famosa – anche per la coppia d’interpreti, Humphrey Bogart e Lauren Bacall – basata anch’essa su un romanzo noir: Dark passage di David Goodis.

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Memorie d'Oltrecinema. ''Il declino dell’impero americano'' (1986) di Denys Arcand

Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato

''Il declino dell'impero americano''Si può partire dal romanziere Michel Houellebecq per “riesumare” un film vivissimo ma in qualche modo rimosso come Il declino dell’impero americano?
Il rischio è ovviamente un corto circuito storico-sociologico (le due opere appartengono a epoche diverse, sebbene quasi contigue) ma anche interpretativo, visto che i settori comunicativi (o artistici o culturali) sono diversi e, in questo caso, senza alcuna dipendenza reciproca.

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Memorie d'Oltrecinema. ''Sarabanda'' (2003) di Ingmar Bergman

Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato

''Saraband''Quattro anni prima della sua morte, avvenuta nell’estate del 2007, Ingmar Bergman girò il suo ultimo film, Sarabanda – questo è anche il titolo originale, Saraband, riferimento ad un movimento della suite per violoncello n. 5 di J. S. Bach – che, facilmente e quasi banalmente, potrebbe essere definito testamentario.

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Memorie d'oltrecinema: ''Le petit soldat'' (1960) ''Les carabiniers'' (1963) di Jean Luc Godard

Gianni Olla ci apre la sua cineteca per riscoprire grandi film che riemergono dal passato

''Le petit soldat''Non c’è mai stato regista più amato, odiato, discusso, di Jean Luc Godard. E non c’è neanche mai stato un altro regista i cui film, in larga maggioranza, siano rimasti sostanzialmente “sconosciuti”, ovvero paradossalmente non visti. Questa considerazione vale in particolare per l’Italia, dove l’autore francese di origine svizzera ha avuto il suo momento di gloria e di idolatria critica, ma anche di impossibile imitazione linguistica, nei primi anni Sessanta.

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