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Sulle orme del Gesù sardo

Al via le riprese del film "Su Re" di Giovanni Columbu. Girate le prime scene dell'ultima fatica del regista nuorese. Immancabile il blitz di un inviato molto speciale di Cinemecum. di Pietro Porcella
 
Foto di gruppo sul setLo scenario del Sinedrio, dove Gesù viene processato e condannato, dove Giuda si vende per trenta denari, dove scribi e sacerdoti operavano, era quello storico-architettonico della chiesa di S. Salvatore a San Giovanni Sinis (IV sec.d.c.) nell'estremità settentrionale del Golfo di Oristano.
Li per oltre una settimana Giovanni Columbu e il suo cast di attori-non attori giunti da diverse parti della Sardegna, hanno girato le prime scene chiaro-oscure del tanto atteso film "Su Re".
E' una delle fasi salienti della vita di Gesù, secondo l'interpretazione dei quattro evangelisti e la creatività del cineasta sardo, che dopo cinque anni di incubazione è riuscito finalmente a traslare la storia di Gesù, per realizzarla negli scenari suggestivi della nostra isola. Con le voci, i vestiti, gli umori di una antica Sardegna. Da dietro le quinte era particolarmente eccitante scoprire i segreti della cinematografia e tutte le soluzioni tecniche studiate da Columbu e da Fabio Olmi  (figlio di Ermanno, direttore della fotografia) per rendere adatte le scene al grande schermo.
Scene girate e rigirate fino ad ottenere il risultato voluto. Sempre con delle varianti (le diverse interpretazioni degli evangelisti), ma sempre rigorosamente in sardo.
 
Sul set di Prevalentemente in logudorese, ma anche sassarese e campidanese a seconda della provenienza degli attori. Questo è un fatto importante che ha tagliato a Columbu i fondi statali per il cinema, ma non la sua determinazione a produrre il Gesù  sardo.  Ci saranno infatti i sottotitoli in italiano e nelle altre lingue straniere.
Ancor più  esaltante, stando al  back-stage, era il vedere come questa nuova esperienza in un angolo senza tempo del
Sinis, ha coagulato sotto una stessa missione, personaggi completamente diversi nella vita. Nel villaggio-accampamento molto eterogeneo, dentro e fuori la chiesetta paleocristiana, hanno convissuto come in un reality -show, in lotta ed armonia tra esigenze e impazienze, un centinaio di persone: produttori, operatori, fonici, fotografi di scena, costumisti e soprattutto attori.
Questi ultimi, principalmente neoattori giunti da Ovodda, Ollolai, Nuoro, Cagliari, Sedilo, Cabras si sono fatti guidare con devozione quasi religiosa da un Columbu scoppiettante che indicava e mimava le scene con intensa espressione. Un film nel film. Tra di loro c'era Gavino Ledda (già Padre Padrone) che svolgeva l'importante e scomodo ruolo di Kaifa. Gesù  era il giovane Giovanni di Ovodda e Giuda era uno dei due assassini nel precedente film di Columbu  "Arcipelaghi".

Costumi sul setParticolarmente curata è stata la scelta e il display degli abiti anticati indossati dagli attori e ben curata dalla costumista Stefania Grilli.
E' utile notare che si tratta della prima volta che l'Ente Lirico mette a disposizione del cinema il suo guardaroba.
Ora "Su Re" prende una pausa di riflessione prima di girare durante l'inverno e la prossima primavera le scene della Natività  e dei dialoghi nel monte degli Ulivi, l'ultima cena, la flagellazione, la crocefissione.
Prende una pausa in attesa di completare il reperimento delle risorse necessarie a finire il film. Il film è partito infatti con le risorse reperite attraverso le amministrazioni locali, le  chiese e gli investitori privati. Tra questi la Sacher di Nanni Moretti che distribuirà il film, ai quali l'invito di diventare produttori-associati  è  ancora aperto andando sul sito.
Gli attori, comprese le comparse che vogliono partecipare, recitano con compensi spesso simbolici. Con devozione, con sacrificio, con spirito di squadra, ma anche divertendosi.

Il backstage di "Su Re"
 

 
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