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Il caos poco calmo di Grimaldi

Non le manda certo a dire il regista che sta finendo di girare il suo nuovo film con Moretti. Nella preziosa cornice di Carloforte polemizza su tutto: dalla legge regionale alla poca professionalità dei sardi. E come dargli torto? di Enrica Anedda

 Fra le strade di Carloforte, abbiamo incontrato Antonello Grimaldi che ha appena terminato le riprese del film “Caos Calmo" con Moretti protagonista. Il regista si è infervorato a discutere sulle questioni calde della recente legge sul cinema e noi ne abbiamo approfittato per strappargli una solenne promessa: leggerà e valuterà i curriculum che i professionisti e i giovani sardi vorranno inviare alla sua agenzia cinematografica (Moviement, Roma, via P. Cavallini 24, tel.  06-36006670 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

Ha finito di girare il film? Come è andata con Moretti?
Stiamo aspettando che le foglie cadano con l’autunno perché le ultime scene devono essere girate in inverno. Il resto  è già tutto pronto e anche montato, manca solo la colonna sonora.  Il film sarà nelle sale a febbraio. Non posso dire altro, mi dispiace.
 
E’ soddisfatto? Finalmente la Regione Sardegna ha nominato la commissione per il cinema; presto la legge darà i suoi frutti.
Sono deluso dalla legge regionale, hanno cambiato un articolo e non servirà a nulla: non vengono vincolate per la produzione dei film somme sufficienti e dunque temo che prima finanzieranno festival e manifestazioni e  poi per le produzioni rimarrà ben poco.
 
 Intanto Cinemecum sta raccogliendo le lamentele di quanti sostengono che i registi non impieghino le professionalità e le maestranze locali  nei loro film finanziati con i contributi regionali. La nuova legge però all’art.12 , fra i criteri di selezione per la concessione di contributi, prevede l’impiego delle maestranze e professionalità locali in misura non inferiore al 120 % dell’importo del contributo richiesto. Lei cosa ne pensa?
Non sono d’accordo perché in Sardegna ancora in molti campi non ci sono professionisti esperti, mancano anche le strutture per un montaggio professionale. E non ci sono neppure validi aiuto registi. L'assistente è una figura fondamentale perché non si occupa solo di regia ma anche di produzione, deve conoscere tutte le fasi del film. Ecco, le scuole dovrebbero servire per formare queste figure. Non per i registi. Per imparare a fare la regia non ci vuole una scuola, le nozioni tecniche si imparano velocemente.  Il segreto sta nel sapere raccontare per immagini, il talento  matura guardando tanti film, centinaia, da quando si è piccoli. Solo cosi si acquisisce la sensibilità. Sinchè i sardi non avranno abbastanza esperienza non possono pretendere di essere coinvolti nelle grandi produzioni.
 
 E come fanno a fare esperienza?
Ancora oggi il cinema si fa a Roma dove ci sono le strutture e le professionalità. I sardi devono avere il coraggio di spostarsi per imparare e poi magari tornare sull’isola, una volta acquisita la professionalità. Dovrebbero poi iniziare a lavorare gratis. Tutti abbiamo incominciato gratis.
 
Cosa ne pensa del progetto che la Camera di Commercio sta portando avanti per realizzare degli studi televisivi ad Alghero?
Sono soddisfatto. E’ la zona ideale. Così in Sardegna avremo anche degli studi per fare un editing professionale. Non c’è bisogno solo di professionisti, infatti, ma anche di attrezzature complesse: montaggio, sala audio, rumoristi, moviola.
 
E della Film Commission cosa ne pensa?
La Film Commission! E’ scandaloso! Deve essere nominato al più presto un direttore indipendente e applicata la legge.
 
Delle rimostranze di Columbu, invece?
Beh, confidiamo nella legge. Ma quando verrà applicata? Doveva essere l’esempio per le altre regioni, e invece… stiamo ancora aspettando.
 
E del cinema italiano cosa ci dice, dopo la debacle di Venezia?
Non è vero che il cinema italiano è in crisi. Credo che i giovani si stiano allontanando dalla cultura. Non sono interessati al cinema. Il festival di Venezia non è significativo; nelle sale ci sono film italiani che stanno avendo successo come “La ragazza del lago”. Un bellissimo film, l’avessero scelto per Venezia avrebbero però avuto da ridire; non è stato scelto in concorso perché si sostiene che i film di genere non debbano essere presentati a Venezia. Ma perché ?
 
Un regista italiano su tutti?
Fra tutti, forse Lucchetti.
 
 

 Nel dibattito sull’impiego di maestranze locali nei film finanziati dalla Regione Sardegna , intervengono i registi Pau e Cabiddu. Intanto sul fronte della Film Commissione e dei finanziamenti negati al film di Columbu, gli onorevoli  Atzeri e Maninchedda, presentano  una nuova interrogazione al Presidente della Giunta e all’Assessore alla Cultura sulle scelte operate dalla Regione nella concessione dei finanziamenti di opere cinematografiche (nella foto G. Cabiddu e E. Pau).