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Review - F. Primo

"Strange days" di Kathryn Bigelow

 
''Strange days'' locandinaIl tanto parlare di "Avatar" e del suo regista James Cameron mi ha fatto ricordare che questo profondo conoscitore della tecnica cinematografica, oltre ad aver stregato il pubblico di tutto il mondo con il pluripremiato “Titanic” – “il nuovo Via col Vento”- e averci affascinato con i suoi “Terminator”e “Aliens”, nel 1995 ha prodotto e sceneggiato un film girato dalla sua ex moglie  Kathryn Bigelow (la “più maschile “ fra le registe) che ha come titolo “Strange days”. 
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Joe D’Amato: il cinema che non c’è più

 
Joe D'AmatoE’ da tempo che andavo rincorrendo l’idea di un omaggio al nostro più prolifico artigiano della celluloide: Aristide Massaccesi in arte Joe D’Amato (1936-1999). Non sono un suo estimatore tout court, anche perché Massacesi nella sua carriera (200 film come regista e altrettanti come direttore della fotografia, produttore, montatore e sceneggiatore), pellicole brutte ne ha girato e di questo credo, anzi ne sono sicuro, fosse pienamente cosciente (quando parlava di alcune sue opere diceva “filmetti”).
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"The grandmother" di David Lynch

di Filippo Primo

''The Grandmother''Anche i grandi hanno iniziato con i corti! Hitchcock girò 9 corti muti; De Palma, realizzò dei film con una 16mm di seconda mano; Lucas nel '67 realizzò "THX-1138:4eb" girato 16 mm e che in seguito sarebbe diventato il suo primo lungometraggio “L’uomo che fuggì dal futuro”; Buñuel nel ’29 dirigerà con l’amico Dalì "Un chien andalou" vero manifesto del cinema surrealista.

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“Il moralista” di Giorgio Bianchi

di Filippo Primo

''Il moralista'' locandina“Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale”?!?
E’ stato più forte di me. Ma in questo periodo, in cui si parla e straparla di morale pubblica e morale privata, di “utilizzatori finali”; di “mignottocrazia”, di veline, di politicizzazione della prostituzione, di mogli vilipese, di escort e, tra un mistero… Boffo e l’altro (Dario Fo mi perdoni per il gioco di parole!), verrebbe da pensare ad un clima molto pulp vista anche la somiglianza di cognomi tra il regista Quentin e il procacciatore di “accompagnatrici” salito alle cronache di questi mesi.

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Ray Harryhausen: le mani che hanno fatto muovere i sogni

 
Ray HarryhausenCon “Avatar” (ancora lui), James Cameron (sempre lui) ha posto un’altra pietra nella storia degli effetti speciali. Un film realizzato in 3D stereoscopico grazie anche all’uso della virtual camera, l’invenzione più importante di Cameron che gli ha permesso di vedere in tempo reale il risultato finale durante le riprese in perfomance capture (quelle fatte con gli attori che indossano un casco e sensori per registrare i movimenti). 
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