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Motivazioni della giuria


VIDEO

PRIMO CLASSIFICATO (900 euro)
Matteo Fadda
"Al di là del mare "

Motivazione: “La giuria ha voluto premiare il film per l'originalità nello svolgere la tematica proposta dal concorso, supportandola con uno stile cinematografico di buon livello e riuscendo a intrecciare efficacemente l'elemento onirico alle inquietudini della realtà.”

 

SECONDO  CLASSIFICATO (400 euro)
Francesco Angius
"17  anni in 33 km di coste “

Motivazione: “Il film ha individuato e svolto pienamente il tema del concorso con buone capacità narrative.”

 

TERZO CLASSIFICATO  (300 euro)
Nunzio Caponio
"Costa nostra "

Motivazione: “Il film ha utilizzato lo stile cinematografico con padronanza, realizzando un'originale svolgimento del tema del concorso, servendosi del genere fiction.”

 

FOTOGRAFIE

PREMESSA: La giuria ha voluto premiare le fotografie che, in linea con il tema del concorso, rappresentano una visione della realtà, intesa come rappresentazione soggettiva di un luogo , piuttosto che la sua riproduzione didascalica illustrativa.

PRIMO CLASSIFICATO  (400 euro)
Alessandro Pili
" It will take a long, long time"

Motivazione: l’originale punto di vista dall’interno di una grotta colloca la natura costiera come cornice dell’immagine, la geometria della composizione che pone i singoli elementi ( persona, ombrellone, barca) in perfetta relazione e proporzione fra loro e infine l’uso del bianco e nero, creano in questa foto un idilliaco rapporto fra l’uomo e le coste

 

SECONDO CLASSIFICATO SEZIONE FOTOGRAFIA EX AEQUO (150 euro)
Claudio Cappai
"Riverbero silente "


Matteo Melis
"Uno  specchio sulla Costa"

Motivazione per entrambe le foto: la scelta dell’ora di ripresa, in un caso il tramonto e nell'altro alba,determina in queste due immagini una luce e dei colori particolari, nella prima molto accesi e contrastati quasi tragici, nella seconda morbidi e quieti, a dimostrazione di quanto siamo vari e mutevoli gli scenari costieri

 

TERZO CLASSIFICATO SEZIONE FOTOGRAFIA EX AEQUO (100 euro)
Andra Tuveri
"Cinque mori fra terra e mare"

Motivazione: il carattere sociale della foto, che racconta come micro economie di paesi diversi dal nostro abbiano creato lungo le coste un nuovo tipo di commercio

Michela Mereu
"Filigrane di Argentiera "

Motivazione: l’inquadratura ravvicinata che decontestualizza l’oggetto rispetto all'inorno ; i frutti di mare,le diverse composioni geologiche della roccia e i riflessi della luce nell’acqua creano un’ interessante immagine astratta


PREMI CINEMECUM


FOTOGRAFIA (una bellissima  polo Cinemecum)
Rosi Giua
"Mattanza a Carloforte"

Motivazione: perché la scelta del tempo di esposizione e la conseguente corposità pittorica dei colori rendono egregiamente il ritmo e la fatica del lavoro corale.


VIDEO (una bellissima polo Cinemecum)
Pietro Porcella
“Chia Classic 2009“

Motivazione: perché grazie all’ottimo montaggio e un buon livello tecnico complessivo racconta le coste, sotto un profilo originale, come luogo di sport, divertimento e turismo.

 

VAI ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA. Foto di Luca Crippa

 

 

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L'uomo e il mare (in salsa maltese)

 

''No Dogs''C'era una volta un uomo che amò il mare. E che si guadagnava da vivere pescando il tonno.

Un giorno fu chiamato, e gli chiesero di fare il pescatore d'uomini. Ma lui non temé, perché oltre al mare, lui amò il cinema.
E si occupò di casting su una ventina di film, finchè non arrivò ad essere direttore del casting locale su "Agora", il film di Amenabar.

Pare che l'idolo di Amenabar sia Spielberg. Il pescatore, invece, cita Tarkovskij, Raj, Resnais e Peckinpah. Libri su questi registi fioriscono sull'unico scaffale che tiene a casa: una modesta imbarcazione a vela.

Laureato in comunicazione, legge tuttora teorici del cinema come Rothman, e fu all'epoca uno dei pochi che frequentarono, nel vero senso della parola, la biblioteca audiovisiva dell'università. Infatti, se c'è qualcosa che distingue Edward Said, è il vorace appetito che ha per i film: non s'accontenta di studiare alcune pellicole: se parla di Saura, Godard ed altri, è perchè ha visto tutti i loro lavori.

''Kaxxa''Nel guardare i film di Said (tre corti narrativi ed alcuni documentari), non emerge  l'intellettualismo, acquisito in anni di lettura, ma il senso di apprendere ciò che significa essere maltesi, cosa vuol dire vivere nel nostro paesaggio. Ogni suo film è un distillato di un aspetto dell'anima maltese. E per questo motivo, è il regista che merita di più di essere  il nostro portavoce cinematografico.

Ironicamente Ed s'interessò di cinema solamente una quindicina d'anni fa,  fu un suo amico, Mark Sansone, a sedurlo col fascino della cinepresa ad 8mm. Compagni di viaggio per i primi due corti ("No Dogs" - Niente Cani - 2001, e "Kaxxa Infernali" - Cassa Infernale - 2002), hanno raccontato emozioni con un linguaggio apparentemente naïf. Usando la pellicola, anche quando i soldi mancavano, i primi film appaiono di primo impatto tecnicamente poveri (col suono a presa diretta a volte un po' ovattato e con tanto di peli nel cancelletto).  Un secondo sguardo mostra che il loro è un linguaggio poetico, a volte nascosto sotto la grana della pellicola, ma fortemente presente lì, nelle inquadrature, nel montaggio, nella narrazione fuori campo, nella musica (sempre originale).

''The hunter''L'ultimo film di Ed (sul quale ha lavorato separatamente da Sansone) fa da microscopio sul terreno calcareo che circonda la nostra costa. "Il-Kaccatur"- Il Cacciatore - 2005, fu ispirato dalle sagome dei cacciatori che s'arrampicano sulle scogliere, che Said osservava mentre nuotava.

Da allora, sfortunatamente, Ed non ha portato un altro film a terra. «Ho una cassa piena di pellicola che sta marcendo» dice con rammarico. Ma fu il suo lavoro a tenerlo lontano? «Un po', sì. Ma anche il fatto che ho cercato di catturare una storia ambientata nel maltempo, ma gli ultimi inverni erano miti. Quest'anno il maltempo c'era, ma la musa no». Capisco il sentimento, ma  non la ragione. «Mi riferisco al corto. Non mi da più lo spazio per creare i personaggi. Mi son stufato della mancanza di profondità». Chiedo se allora questa è la fine, perché non vedo dove troverà le risorse per un lungometraggio. «Ma no, mi basta portare la durata almeno a 45, 60 minuti».

Speriamo. L'udienza c'è, ha già abboccato. Manca solo il pescatore.

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