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Auguri Cinecittà!

 Settanta candeline per Cinecittà. Da quel 28 aprile 1937 in cui furono inaugurati gli studios di Cinecittà sono trascorsi 70 anni. Il compleanno del luogo in cui sono passati il mito e la storia della cinematografia italiana e internazionale verrà festeggiato il 4 maggio. Una maestosa scenografia pensata per gettare un ponte tra il passato e il futuro sarà la location dell’evento.  Location della serata sarà il set della serie americana “Rome” alla presenza dei maggiori protagonisti del cinema nazionale e internazionale per celebrare 70 anni di creatività, oggi rigenerati all’interno di un sistema Cinecittà capace col suo apparato industriale di proiettarsi  nel futuro dell’audiovisivo. Attenzione rivolta anche alle iniziative culturali e didattiche su cui Cinecittà Holding si impegnerà per tutto l’anno prossimo.  Al 70° anniversario è dedicato un francobollo, emesso dalle Poste Italiane, del valore di 0,65 euro. L’icona mostra un particolare ingresso della sede storica degli studi cinematografici ed è rappresentato in primo piano un regista con la cinepresa.

La storia di Cinecittà inizia il 28 aprile 1937 quando, dopo il misterioso incendio che due anni prima aveva distrutto gli studi della casa di produzione Cines di via Veio a Roma, e dopo quindici mesi di lavoro, alla presenza di Benito Mussolini vengono inaugurati i nuovi stabilimenti dell'industria cinematografica italiana nel quartiere del Quadraro.
L'idea di costruire la più grande città del cinema in Europa fu di Luigi Freddi, capo della Direzione Generale per la Cinematografia dell'epoca, mentre il progetto fu affidato all'ingegnere Carlo Roncoroni e all'architetto Gino Peressutti. Settantatre edifici, sedici teatri di posa, strade, piazze e giardini, che costituiscono un complesso totalmente autosufficiente in grado di seguire tutte le fasi della produzione e realizzazione di un film, dal primo ciak fino alla stampa della prima copia. Nel 1943, in soli sei anni di attività, vengono realizzati circa trecento film, ma negli utlimi due anni di guerra la produzione crolla e gli stabilimenti vengono prima occupati dai nazisti e poi, dopo la liberazione, utilizzati come ricovero di sfollati. E negli anni cinquanta che Cinecittà ritrova il suo splendore, grazie a grandi produzioni americane - ''Quo vadis?'' di Mervyn LeRoy e ''Ben Hur'' di William Wyler, per esempio, sono di quegli anni - ma anche a grandi registi italiani, come Alessandro Blasetti, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti e Federico Fellini, che producono in questi studi i loro capolavori. Negli anni 90 la struttura viene privatizzata - attualmente il 75% degli azionisti sono soggetti privati e il 25% pubblici - trasformandosi gradualmente in un'azienda che ha al suo attivo sempre meno produzioni cinematografiche e un crescente numero di fiction, produzioni per la televisione.


 

 

 

 

 

 

 

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Cinema e omosessualità

Maggio è il mese dedicato  al tema dell’omossessulità sul grande schermo.  A dare il via alla rassegna cinematografica a Cagliari è il film “Il bacio della donna ragno” del 1985 di Hector Babenco. Premiata a Cannes e con l’Efebo d’oro 1986, la pellicola prende spunto dal romanzo di Manuel Puig del 1976, in cui si  racconta il rapporto tra l’omossessuale Molina e Valentin. Entrambi sono in un carcere brasiliano, l’uno per corruzione di un minorenne, l’altro poiché politico ribelle datosi alla lotta clandestina. Si instaura un rapporto di ambiguità.
Per informazioni o prenotazioni contattare lo 39 070.6848645  e mail  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Le proiezioni hanno inizio alle ore 21:00 ogni mercoledi in Piazza del Carmine al Palazzo Chapelle.

 

 


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Paradossi della settima arte

 

Paradossi della settima arte

Non accenna a spegnersi la polemica su "I cento chiodi": dopo il botta e risposta tra Olmi e Diliberto, nell'agone scende anche Antonangelo Liori. Su "approfondimenti" il suo nuovo commento

Mentre il noto critico Goffredo Fofi, che dice di essersi disfatto di tutti i suoi libri donandoli in parte alla Cineteca di Citta del Messico e in parte a una biblioteca del Salento, urla ai microfoni di " Cinemecum" che
il cinema è morto (abbiamo la registrazione sonora!), continua a divampare la polemica per l'ultimo film del regista dei "Centochiodi". In particolare a colpire pubblico e critica è la scena in cui il protagonista, un giovane professore universitario, inchioda letteralmente al pavimento della biblioteca cento preziosi libri antichi.

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Il ritorno di Spiderman, più Uomo che Ragno

Il noto personaggio della Marvel è già sugli schermi italiani. Per affrontare il suo egoismo e la sua sete di vendetta. E per trovare, ancora una volta, la forza di perdonare. di Luca Crippa

 Il primo maggio, con ben tre giorni di anticipo rispetto alla prima visione negli USA, è approdato sugli schermi nazionali "Spiderman 3". Il film dedicato al supereroe presenta anche "supercifre": realizzato con un  budget di 305. 000. 000 di dollari è attualmente il più costoso della storia del cinema.
I primi due capitoli della serie hanno incassato 1,6 miliardi di dollari e i fan di Spiderman, in attesa del terzo episodio, hanno già acquistato 30 milioni di gratta e vinci con la sua immagine. Il sito ufficiale ha totalizzato 20mila visite al giorno con 100mila download del trailer, inoltre sono state inviate 8 milioni di newsletter e 10 milioni di sms.
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Pitzianti: «Ragazzi, adesso, davvero, "Tutto torna"»

Ultimissimi giorni di riprese per il regista che confessa: «Non mi sembra vero. Un progetto partito nel 2003 e che adesso finalmente sta per concludersi». di Arianna Salaris

 «Stoooooop!». Dopo un'estenuante giornata di ciak ripetuti all’infinito e un febbricitante via vai di tecnici e addetti ai lavori, una voce tonante annuncia la fine delle riprese. Sono quasi le otto di sera di una bella giornata di aprile quando, dalla terrazza del palazzo in via Baylle 28, una delle location scelte dal regista Enrico Pitzianti per girare "Tutto torna", parte l’applauso festoso della troupe.

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