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Crialese, o l'elogio della lentezza

Passionale, estroverso, geniale: è Emanuele Crialese, il quarantaduenne autore del pluripremiato “Nuovomondo” e dell’indimenticabile “Respiro”. Il regista è stato ospite a Cagliari del Marina Cafè Noir, il festival organizzato dall’associazione Chourmo, quest’anno intitolato “Eroi, migranti e Pirati”. Lo abbiamo incontrato in piazzetta Savoia, immerso in un'atmosfera colorata e frenetica. di Arianna Salaris

 Crialese, riallacciandoci al tema della rassegna di Marina Cafè Noir, lei  si sente più eroe, migrante o pirata?
Sicuramente un pirata. E’ così che mi chiamano, perché non obbedisco a nessuno, non mi arrendo mai e, soprattutto, non accetto compromessi. Un esempio? Per girare “Nuovomondo” ho avuto bisogno di ben quattro anni di lavorazione. Oggigiorno si pensa alla ‘velocità’ come ad un valore, facendone, erroneamente, sinonimo di ‘efficienza’; questo vale anche nel mondo del cinema: se vuoi girare un film sembra normale che si debba fare tutto di corsa, nel minor tempo possibile.

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Favata: "La musica, il cuore del film"

Il musicista algherese e il suo rapporto col cinema: “c’è troppa disattenzione al linguaggio musicale”. di Maria Elena Tiragallo

 E’ uno dei musicisti più attivi nel panorama musicale italiano e internazionale. Suona il sax soprano e il sopranino e altri strumenti etnici a fiato di tutto il mondo,  soprattutto della Sardegna. Utilizza e interagisce tra strumenti acustici e tecnologie elettroniche. E’ Enzo Favata, algherese di nascita, il cui nome è legato da più di vent’anni, anche alle colonne sonore cinematografiche. "Il cielo è sempre più blu" di Antonio Grimaldi, "Inliebe Fabia Maria Teresa Camoglio", "The seer" di Luigi Desole  sono solo alcuni dei film di cui ha composto la musica, arricchiti da oltre 20 cortometraggi e documentari.
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Gallura in corto

A Santa Teresa una due giorni di proiezione tra vincitori e vinti. E subito dopo il festival, tour delle opere non premiate nelle più suggestive località sarde. di M.E.T.

 Sotto un cielo stellato l'estate prende per mano il cinema. Si terrà a Santa Teresa di Gallura la quarta edizione del Festival dedicato ai cortometraggi. Il 14 e il 15 luglio 2007, le due serate dedicate alla proiezione delle opere, in Piazza Vittorio Emanuele 1. Ad inaugurare il festival, la proiezione e la premiazione dei vincitori di ogni categoria, mentre il 15 luglio saranno proiettati tutti gli altri, sempre nella stessa piazza.
Diversi i temi: video clip musicali, guerra, nucleare, famiglia, ambiente. A questi si aggiunge anche un filone libero, diverso da quello delle altre categorie (è la novità di quest'edizione). I corti devono rispettare rigorosamente i 15 minuti. Tutti quelli, che non saranno vincitori, saranno proiettati, durante il periodo estivo su maxi schermi, installati nelle più rinomate località sarde.
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Nazzari, cent'anni di grande cinema

In occasione del centenario della nascita, il grande divo protagonista a Cagliari di una mostra e una rassegna cinematografica. L'assessore Marrocu: «Finalmente Amadeo torna a casa». di Maria Elena Tiragallo

 Cento anni fa nasceva a Cagliari Salvatore Amedo Buffa (Cagliari 1907,
Roma 1979) in arte Amedeo Nazzari, primo divo del cinema italiano. La sua città d'origine non lo dimentica e celebra la sua arte di attore estremamente perfezionista, con una mostra fotografica e una rassegna cinematografica.
Al Centro Exmà di via San Lucifero, le cento locandine dei suoi 112 film ripercorrono quarant'anni di esaltante carriera. Costumi, immagini, libri, brochure originali e fotobuste, arricchite da mini proiezioni video, tratte dai film "Ginevra degli Almieri", "Cavalleria", "La cena delle beffe", "La figlia del capitano", "Apparizione", "Le notti di Cabiria", "Melodrammore" per far sentire la stessa voce dell'attore, noto anche per la sua dizione.
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PJ Gambioli: la mia rabbia contro le "Bestie"

Grande successo di pubblico e di critica per "Bestie", l’ultimo lavoro della nuorese Pj Gambioli. Presentato il 23 maggio, all'auditorium della Biblioteca Satta di Nuoro, il corto, scritto dalla regista in collaborazione con Antonio Murru e ispirato a fatti realmente accaduti, esplora il difficile tema delle violenze. di Arianna Salaris

 Dopo il taglio antropologico del precedente lavoro "Dalle tele alle trame", ora arriva l’impegno sociale di "Bestie", il suo ultimo lavoro.

Come è nato questo progetto?
Un film nato casualmente. Stavo presentando a Siniscola un precedente lavoro "Il destinatario dell’anello": in quella occasione, il presidente Antonio Murru mi ha proposto alcuni suoi scritti poetici riguardanti la tematica dello stupro, pensando a me in qualità di attrice di teatro. Ho immediatamente sentito l'urgenza di farne un film a patto di poter parlare con le vittime di questa esperienza.

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