Cinemecum - Nazzari, cent'anni di grande cinema

Percorso

Nazzari, cent'anni di grande cinema

In occasione del centenario della nascita, il grande divo protagonista a Cagliari di una mostra e una rassegna cinematografica. L'assessore Marrocu: «Finalmente Amadeo torna a casa». di Maria Elena Tiragallo

 Cento anni fa nasceva a Cagliari Salvatore Amedo Buffa (Cagliari 1907,
Roma 1979) in arte Amedeo Nazzari, primo divo del cinema italiano. La sua città d'origine non lo dimentica e celebra la sua arte di attore estremamente perfezionista, con una mostra fotografica e una rassegna cinematografica.
Al Centro Exmà di via San Lucifero, le cento locandine dei suoi 112 film ripercorrono quarant'anni di esaltante carriera. Costumi, immagini, libri, brochure originali e fotobuste, arricchite da mini proiezioni video, tratte dai film "Ginevra degli Almieri", "Cavalleria", "La cena delle beffe", "La figlia del capitano", "Apparizione", "Le notti di Cabiria", "Melodrammore" per far sentire la stessa voce dell'attore, noto anche per la sua dizione.
«Ricercare  tutto il materiale, rigorosamente originale, con pezzi del 1935 non è stato semplice - ha detto Giulio D'Ascenzio, referente della mostra, organizzata dall'associazione "Teatro Antico" di Roma -. Sei mesi di ricerca forsennata nella sua terra, ma è un onore essere qui, nella sua città, nella sua isola grazie a lui».
 
 Ma non sono tutte rose e fiori, arriva un monito per i giovani cagliaritani.
«Un attore così - ha continuato D'Ascenzio - non va dimenticato, non si può cancellare un pezzo così grande della storia del cinema italiano. I giovani devono conoscere chi era, cosa ha fatto e quanto ha dato. A Roma, questa mostra è stata visitata da molti ragazzi e invito anche i giovani cagliaritani a visitarla. Lui era come Anna Magnani, non tradiva mai il suo pubblico. Dalla mostra si evince il valore dell'attore onesto con profondi valori civili e morali. Ricordiamo che aveva rifiutato la tessera, pur lavorando nell'epoca fascista e grazie anche al fascismo». All'inaugurazione presenti moltissimi estimatori dell'attore che esordì in teatro con la compagnia di Luigi Pirandello.
 
 Tra i visitatori della mostra, presente anche il cugino di Amedeo Nazzari, Domenico Buffa. «La mostra - ha raccontato- mi fa venire in mente quando mi veniva a trovare in una stazione ferroviaria dove lavoravo. Appena arrivava, le donne si giravano e lo guardavano come se fosse stato un vero divo. Lui era un attore, viveva a Roma perché di madre romana, ma credo che volesse fare anche il regista.
Era perfezionista, se una battuta non gli piaceva non la recitava, metteva mano anche alla sceneggiatura. Non escludo che volesse superare il ruolo di semplice attore». Tornava spesso a Cagliari? «Purtroppo dopo la morte del padre non è più venuto». All'evento presente anche l'assessore alla Cultura della Provincia di Cagliari, Luciano Marroccu: «Amedeo Nazzari oggi ritorna a casa. Ha un sapore forte per noi sardi questo momento, per noi cagliaritani in particolare, ritrovare cioè attraverso la sua professione un pezzo di storia cagliaritana in giro per il mondo.
 
 Nella mostra c'è un racconto giorno per giorno di un pezzo del cinema capace di rivolgersi a tutti, perché l'attore era fantastico a tutti i livelli. Amo Amedeo Nazzari quando interpreta se stesso nel film di Fellini, è quello che il pubblico delle grandi sale guardava spegnendo la luce ed entrando in un clima da sogno». Cinema e teatro ma anche televisione. «Ho scoperto Nazzari in tv - ha detto Salvatore Pirino, direttore artistico della rassegna cinematografica - ogni mese nei palinsesti delle televisioni locali o nazionali c'è un suo film in programmazione. La mostra e la rassegna offrono un percorso complesso e utile per i ragazzi, mentre quelli di mezza età lo riscoprono. Otto film saranno proiettati all'Exmà, uno solo, l'ultimo al Cineworld nella sala a lui dedicata. Da qui parte l'idea di fare una ricerca sul lato ancora poco conosciuto del grande attore: quello teatrale».
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