Percorso

Il lato B della Saras

Il regista Massimiliano Mazzotta ha messo il naso nelle raffinerie di Moratti scoprendo, oltre le nubi tossiche, storie di arte, talenti e di vita.  Lo ha raccontato a Milano dove ha presentato il documentario “Oil”. In attesa di vederlo arrivare nelle sale dell' Isola, ecco l'intervista. di Maria Elena Tiragallo

La SarasSi chiama “Oil: la forza devastante del petrolio, la dignità del popolo sardo” l’ultimo lavoro del regista Massimiliano Mazzotta. Racconta l’odissea della popolazione di Sarroch in rapporto con la Saras, importantissimo polo industriale, fondato dall’imprenditore Angelo Moratti, nei primi anni Sessanta.

Un viaggio della durata di 75 minuti per scoprire gli effetti del più grande impianto petrolchimico d’Europa sull’ambiente, sulla salute e sul tessuto sociale dei cittadini. Presentato nella suggestiva cornice dell’Accademia di Brera a Milano a dicembre, il documentario potrebbe essere proiettato in un cinema cagliaritano. Resta ancora in fase di trattativa la produzione che al riguardo non si sbilancia, ma assicura: “Presto, il film arriverà in Sardegna”. Un anno e mezzo e pochi mezzi sono serviti a realizzare il documentario sull’inquinamento provocato da anidride carbonica, da ossido di azoto, da biossido di zolfo, da acido solforico. Diecimila euro il budget complessivo investito.  Massimiliano Mazzotta, regista che vanta alle spalle una filmografia di denuncia, a Cinemecum presenta il lungometraggio.

Com’è nato il progetto di “Oil”?
Ero in vacanza a Pula, per cui sono passato da Sarroch. Come non notare la Saras e la sua puzza? Non avevo mai visto da vicino lo stabilimento  e così  ho iniziato a filmare, ad entrare nei luoghi, ascoltare gli abitanti di questo paese e le loro esperienze di vita e di lavoro. 

Il documentario è una forte base di discussione per la popolazione di Sarroch,  ed è emerso che esiste una madre, che è appunto la Saras, però i ragazzi lavorano per  ditte esterne e sostengono la teoria del "dal momento che inquini il mio territorio fammi almeno lavorare". Il film è autoprodotto, è costato diecimila euro.

Come si articola il film?
Ci sono decine di interviste, quelle di chi ha perso a causa dell’inquinamento un parente o di chi lavora  nella raffineria; non mancano anche le testimonianze dei dirigenti Saras e di Gianmarco Moratti, di Massimo Moratti, impegnato, durante la festa dell’Inter, a cantare  con Adriano Celentano, e di Renato Soru.  Si divide in capitoli: salute, ambiente, sicurezza, Polimeri.  Non vuole essere un’opera contro la famiglia Moratti sia chiaro, ma un viaggio  di denuncia in una nuova chiave. A Sarroch in pochi lo sanno, ma fa capolino anche l’arte, si parla infatti di un giocoliere  bravissimo, della musica, di un pugile, tutti talenti non valorizzati. Gli abitanti di Sarroch non chiedono la chiusura della raffineria ma la difesa della salute di chi lavora lì e di chi ha la Saras come vicino di casa.

Massimiliano MazzottaQual è l’obiettivo che si prefigge?
Parlare del tessuto sociale di Sarroch, in quanto c’è una differenza tra gli operai, quelli che lavorano nella Saras e Polimeri e ricevono un’adeguata preparazione in termini di sicurezza sul lavoro  e hanno un’efficiente piano di sicurezza, e quelli assunti dalle ditte esterne che ricevono una formazione di due ore sul posto di lavoro. Inoltre, si cerca di esplorare il motivo per cui i petrolieri hanno goduto degli incentivi statali della legge 92 Cip 6, destinati alle energie rinnovabili.

Dopo la presentazione all’Accademia di Brera il film sarà proiettato in Sardegna?
Stiamo cercando di concludere delle trattative per far arrivare il film nella sala di un  noto cinema di Cagliari, ma ancora non sappiamo i tempi. Siamo ancora nella fase embrionale, grazie a Massimo Carlotto e Francesco Abate e ad Annibale Bigeri, ricercatore dell’Università di Firenze, che ha condotto l’indagine epidemiologica sugli abitanti.


In attesa dell'uscita in una sala cinematografica di Cagliari  ecco il trailer del film "Oil" di Massimiliano
Mazzotta. Sul grande schermo la Saras di Sarroch  in tutti i suoi aspetti.

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