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Film Consiglio

"Uomini che odiano le donne" di Niels Arden Oplev

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Uomini che odiano le donne'', locandinaLa Svezia è un paese straordinario e la capitale Stoccolma è tra le più vivibili città del mondo: curata, non inquinata, con il verde che si insinua dolcemente nei quartieri; in certi luoghi sembra che il tempo si sia fermato, in altri il silenzio domina, nella zona dello shopping e del turismo più superficiale si respira, pur nella normale confusione, un'aria di complessiva serenità.

Nei recenti film prodotti in Scandinavia si predilige, però, ambientarvi terribili storie “nere” e splatter (esempio “Lasciami entrare” di Tomas Alfredson). Come nel classico giallo vittoriano, dove nelle campagne rigogliose di fiori e di verde, venivano consumati efferati delitti, così non sembra strano sfruttare le atmosfere climatiche speciali della Svezia, in cui il buio d'inverno arriva nel primissimo pomeriggio, gelano mari e fiumi, l'abbondanza di neve isola città grandi e piccole, per comporre atmosfere inquietanti e ansiogene. Sarebbe, tutto sommato poco originale, ma “Uomini che odiano le donne”, dal romanzo culto di Stieg Larrson, non tratta esclusivamente del solito serial killer che si muove nel bel mezzo di una natura fuori dalla norma, ma combina una serie di tematiche con notevole abilità di sceneggiatura e ottime capacità tecniche.

''Uomini che odiano le donne''Aiutato da un montaggio efficace, dalla scelta di una fotografia un po' sgranata, da inquadrature mai casuali attente a dare risalto ai personaggi pure nella loro fisicità, il film non lascia – almeno per tutta la prima parte - , un attimo di tregua allo spettatore, incalzandolo con la curiosità della vicenda “giallo-horror” (una ragazza scomparsa quaranta anni prima associata a una lunga e contorta scia di crimini, ovvero un classico della narrazione di genere da Edgar Allan Poe a Ellroy), di una buona dose di violenza giustificata, ma anche lasciando scoperti i lati oscuri dei protagonisti: il giornalista del “Millennium” Michael Blomkvist divenuto indagatore in un momento delicato della sua vita (l'hanno incastrato in una storiaccia di scoop falsi, trappola ordita dagli avversari per non far venire fuori i veri intrighi di un potente politico, che ha fatto della corruzione il suo stile di vita...) e la hacker Lisbeth, dal passato misterioso con un odio giustificato per gli uomini rapportatisi a lei, sin da bambina, in maniera violenta e spietata.

''Uomini che odiano le donne''In realtà, come accade anche nella vita quotidiana, gli assassini sono tra noi, ovvero nella famiglia, ben occultati dai ricatti morali, dai sensi di colpa delle vittime, dall'ipocrisia dell'immagine da mostrare all'esterno. Se ci si riflette, un altro svedese, ovvero il Maestro Ingmar Bergman, raccontava di nidi di vipere proprio all'interno del nucleo familiare, in maniera altrettanto spietata.
Così, nella pacata Svezia, qualcosa di marcio può covare proprio tra le pittoresche residenze in mezzo ai boschi come negli appartamenti ben arredati degli uomini d'affari.
A parte qualche scivolata nel finale, che non rispetta la rigorosità cinica del resto del film, “Uomini che odiano le donne”, si dimostra opera appassionante e intelligente, recitata brillantemente da tutto il cast, su cui svetta, nella creazione di un personaggio originale, controverso, antieroico, un bel ritratto di giovane donna, Naoomi Rapace, attrice di cui si intuisce un sicuro futuro di successi.

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