Percorso

Non solo soldi

Parte il concorso " Visioni sulla costa" lanciato dalla Conservatoria e da "Cagliari in corto". I nostri consigli per vincerlo. In palio tanti euro. di Francesca Falchi

''Bocca a mare''Certo, tenuto conto della crisi galoppante, del PIL calante, del virus dilagante, del co.co.pro, del co.co.co, del BOT, del BTP, dell’H1N1, della ZTL, quei mille euro al primo classificato sezione video e quei cinquecento euro al primo classificato sezione fotografia vorresti che frusciassero sonanti e tonanti nelle TUE tasche e non in quelle di un altro/a.
Ma il punto, ripeto, non sono i soldi.
O, per lo meno, non solo quelli.
Non del tutto.
Il punto è  riuscire, almeno una volta nella vita, ad arrivare primo/a in qualcosa.
Avere la soddisfazione di sentir pronunciare il tuo nome a voce alta di fronte ad una folla in silenzio apneico: “Vince il primo premio…”.

E’ la TUA rivincita contro tutto e contro tutti.

Contro quei compagni del liceo per il quale tu eri lo sfigato che passava più tempo a vedere film pesanti e incomprensibili (quante volte quei “Quattrocento colpi” sono diventati oggetto di battute a doppio senso da parte di compagni che sapevano tutto del Grande fratello -ma non quello di Orwell intendiamoci- e che aspiravano a salire sul trono di Uomini e donne direzione Interrante-Vitagliano) che a rimorchiare in disco.

''Corsari''Contro i tuoi amici che ti hanno obbligato a scattare le foto ai loro matrimoni (ma dai tanto sei bravo e poi ci dai una mano risparmiamo qualcosa che altrimenti non ci installano la vasca da bagno al centro della camera da letto) e mentre tutti mangiavano e flirtavano con le amiche singles della sposa tu eri costretto ad inventarti artistiche inquadrature di sposi  e parenti che sembravano usciti da un film di Monicelli mentre il tuo sogno era immortalare paesaggi desolati e imperituri in Mongolia.
Contro i tuoi genitori  che ti hanno sempre detto di trovarti un lavoro che “si va bene questo è un hobby ma con l’hobby non ci mangi mamma e papà sono preoccupati perché ti vogliono vedere sistemata con il posto fisso”, quando l’unica cosa fissa è il tuo sguardo perché vai in stand-by tutte le volte che gli dici che vuoi fare la regista/la fotografa mentre loro cercano di esorcizzarti con la triade “posto fisso-pensione assicurata-matrimonio/nipotini”.
Ma per vincere, anzi stra-vincere, ci vogliono delle regole.
Semplici.
Perché  anche per vincere i concorsi esistono dei “sistemi” efficaci come per il Superenalotto.
Con la differenza che magari al Superenalotto diventi milionario/a e allora chissenefrega del resto ma vuoi mettere la soddisfazione di sentire quel “the winner is…” come agli Oscar?
Nessuno ti dirà mai “and the millions goes to…” anche perché se qualcuno lo dice allora sei nei guai.
E di fronte ai parenti che spuntano come herpes labiali ai compagni dell’asilo redivivi che ti torturavano con il Lego e agli amici caduchi di estati che hai preferito rimuovere dall’hard-disk della memoria che “a volte ritornano” rimpiangeresti Truffaut, i matrimoni e le litanie da prefiche prezzolate dei tuoi.

''Guardia Costiera''Ecco dunque le regole.
A) Niente stranezze.
Bocciate cose tipo “evoluzioni del pullo sgusciato che sfugge al randagio” o “fenicottero dolente dopo crostaceo mefitico”. I fenicotteri sono una specie protetta (!) se infastiditi diventano aggressivi e nessuno ambisce a diventare protagonista del remake de “Gli uccelli” per un concorso (povera Tippi!!!).
Creativi/e dunque ma senza eccessi.

B) Niente personalismi.
Evitate i “ferragosto al Poetto in trentadue a mangiare porchetto” perché l’unico che è riuscito a fare un film divertente e delicato sul Ferragosto (anzi sulle “Ferie d’agosto”) è stato Virzì e a nessuno dei vostri parenti farebbe piacere essere sbeffeggiato in loop per due giorni, che “anonnadeviportarerispettocapito?”
Siate oggettivi/e, ma senza dimenticare chi siete e da dove venite.

C) Siate liberi/e.
Non sono ammessi fidanzati tipo Dieux du Stade appesi agli strapiombi distesi sulla spiaggia o tra le onde a sfidare le murene. Quelli sono rugbisti e sono abituati a farsi male e a tirare botte da orbi mentre il vostro fidanzato sarà pure “un figo” ma se si fa un graffio chiama sua madre e voi diventate Satana.

Va bene tutto ma con gusto.
Se vi atterrete rigorosamente a queste tre semplici regole e rispetterete la data di consegna (19 ottobre 2009 ore 12 non fa fede il timbro postale per cui siate puntuali perché non siamo sensibili alle lacrime) sono sicura che i vostri lavori saranno magnifici.

Un’ultima cosa.
Divertitevi.
Perché se “tutto il resto è noia”, quello che viene prima è inarrestabile gaudente peccaminoso divertimento.
 
 
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