Percorso

Scamarcio: "Vi racconto il mio delirio personale"

L’attore, "pizzicato" in Sardegna in occasione della presentazione del film di Costa Gravas, svela tutti i suoi impegni professionali a Cinemecum.  "Il mio augurio alla Film Commission? Che diventi talmente forte da istituire una scuola".  di Maria Elena Tiragallo
 
Bellezza che incanta! Difficile resistere a quegli occhioni azzurri dallo sguardo intenso e diretto. Subito quell’azzurro fa balzare alla mente il mar Jonio, della sua originaria cittadina Trani, in Puglia. Lui è Riccardo Scamarcio, l'attore più richiesto del cinema italiano, ricco di uno charme naturale di cui è ovviamente consapevole. Dopo aver oltrepassato i confini  nazionali nel film di Costa Gravas “Verso l’Eden”, dove interpreta un giovane immigrato clandestino che tenta di raggiungere Parigi in un viaggio attraverso l’Europa, lo abbiamo visto all’ultimo Festival di Venezia nella pellicola di Michele Placido “Il grande sogno” sul '68 e a Toronto nell’ultimo lavoro di Renato De Maria “La prima linea”. Adesso sta girando in Puglia, la sua terra, per la nuova commedia di Ferzan Ozpetek, “Mine vaganti”. Tra un film e l’altro, tra una presentazione e l’altra, lo abbiamo “beccato” a Carloforte, in occasione della presentazione del  film di Costa Gravas.
 
Riccardo Scamarcio a CagliariSul set del maestro, lei recita in inglese e francese… Ha varcato il territorio internazionale?
C’è un lavoro mimico, recito in due lingue, la maggior parte degli attori sono greci, e infatti è un film che si muove tra la Grecia, la Francia e l’Italia. Il cinema dovrebbe staccarsi dallo stile documentaristico per raccontare temi delicati come quello dell’immigrazione e farlo in modo originale, per andare oltre. La scelta di Costa Gravas, quella di raccontare la storia tra un occidentale e un emigrante, è perfetta.  Questo film  è fondamentale per la mia crescita umana, mi sono sentito parte di un progetto  con l’obiettivo di infondere un visione ottimista  dei problemi. Un film che punta alla comprensione, bellezza, tolleranza, anche con scene forti, qualche cosa di molto profondo.
 
L’esperienza con un regista di tal portata è  stata una svolta professionale?

Una grandissima esperienza, Costa è stato straordinario, mi ha lasciato libero e anche gli altri attori sono stati fenomenali.  Ho sentito il senso, la percezione che non sempre si vive facendo cinema, l’audacia  di vivere il processo artistico, illudersi di creare qualche cosa di magico.
 
Riccardo ScamarcioMichele Placido è un altro regista che l'ha apprezzata molto. Come è stato coinvolto ne “Il grande sogno”?
Michele mi aveva parlato da tempo della sua intenzione di raccontare il ’68 attraverso una storia in parte autobiografica (sorride e imita Michele Placido). Lui è un regista di grande qualità, ma non dimentichiamo che è soprattutto un attore con una pazzesca capacità di improvvisare, sul set cambia mille volte e stravolge le scene. Placido ha un modo tutto suo di girare.
 
Chi è Riccardo Scamarcio sul set di “La prima linea” di Renato De Maria?
Interpreto un personaggio complesso, uno che  tira le somme sulla sua vita, partendo dal carcere e andando a ritroso, analizzando tutti i suoi crimini.
 
Anche Ferzan Ozpetek l’ha voluta nel cast di “Mine vaganti”, previsto per il 2010.
Ferzan lo conosco da tempo,  quando mi ha proposto questa sua nuova commedia prodotta da Fandango e da Rai Cinema, ambientata a Lecce, ho accettato al volo. Sono un giovane pugliese, Tommaso, che la famiglia vorrebbe lavorasse nel pastificio di famiglia. Non posso dire di più.
 
Scamarcio ne ''Il grande sogno''Ha già impegni per il 2010?
Con il nuovo anno partiranno le riprese a Rio De Janeiro di “Undici minuti”, tratto dal best seller di Paulo Coelho, diretto da Hany Abu-Assad, dove sono un giovane fotografo.
 
Tanti ruoli interpretati, qual è il ruolo dei suoi sogni?
Mi piacerebbe portare in scena il mio delirio personale, fatto di paure, rabbie, fragilità, mostrare il mondo fantastico che abbiamo dentro. La trama sarebbe solo un pretesto per esprimerlo.
 
A soli 16 anni ha lasciato il liceo, per frequentare i corsi di recitazione del Centro Sperimentale di Roma. Poi, sono arrivati il teatro, i videoclip musicali e per finire col cinema. Cosa preferisce?
Il cinema è più complicato, anche il teatro non è semplice, ma per il cinema si usano dei canali di vantaggi tecnici che a teatro non hai, anche se nel cinema non godi dell’entusiasmo diretto del pubblico.
 
Riccardo ScamarcioUn suo giudizio sulla Film Commission della Regione Puglia?
E’ un organismo in evoluzione, sta crescendo e si fa largo, può arrivare a risultati ottimi, c’è un’attenzione particolare al cinema. Mi auguro che cresca così tanto da consentire ai giovani pugliesi di non andare fuori dalla loro terra per imparare i mestieri del cinema. L’augurio che voglio fare alla Film Commission Puglia è quello di crescere sempre più al punto di diventare così forte da istituire una scuola.
 
E’ fondamentale la scuola per diventare bravi attori?
E’ importantissima, ma non indispensabile, ci sono attori che vengono alla luce e fanno carriera pur non avendo frequentato alcun corso.
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