Percorso

Spike Lee e la piccola cagliaritana

Il regista afro americano punta sul volto di Giulia Porcella per il promo ufficiale degli Oscar. Così si avvera il sogno di una debuttante. di Maria Elena Tiragallo

 Da Cagliari a Los Angeles per conquistare Spike Lee, il regista afro  americano più famoso. Giulia Porcella, dodici anni, padre cagliaritano, madre newyorchese, era una delle duecento aspiranti che, ad agosto, si sono messe in fila nella Big Apple per sottoporsi al provino.

Due mesi di attesa e poi il sogno che si avvera. Promo ufficiale degli Oscar, lo spot è andato in onda sulla rete televisiva ABC e in tutte le sale cinematografiche degli Stati Uniti. Sessanta secondi in cui tutti i protagonisti ripetono la frase celebre di un film che ha segnato la storia del cinema.
Cinque anni vissuti alle Hawaii e, da un anno, il ritorno a Cagliari dove Giulia frequenta la scuola media Tuveri e sogna di diventare attrice. La passerella sul tappeto rosso hollywoodiano non è servita però a montarle la testa.

Il tuo futuro continuerà sotto i riflettori?
Ho fatto il provino con Spike Lee un po' per gioco, non sapevo nemmeno chi fosse. Ma ho capito subito che lavorare nel cinema mi piace, è il mio mondo. Recitare mi diverte, è un modo entusiasmante per esprimermi.

Ha provato a candidarsi nel prossimo film di Spike Lee?
Quando abbiamo lavorato per lo spot gli ho confessato il mio desiderio. Lui è stato molto paziente, mi ha messo a mio agio, facendomi capire che dovevo solo essere il più naturale possibile. Mi ha diretto molto bene, è un tipo piacevole e amichevole. Ma mi piacerebbe lavorare con diversi registi, non solo con lui.

Che emozioni ha provato sul set?

Ero molto timida, molto nervosa, spaventata, a tratti tremavo. La mia famiglia mi ha dato coraggio. Il cast mi ha fatto sentire un po' a casa e dopo poco ridevo.

 E adesso che progetti ha?
Dopo la scuola media, voglio tornare in America per proseguire gli studi, poi farò una scuola di recitazione specifica e non mi perderò nessun provino.

Come si è accorta di avere la stoffa per fare l'attrice?
Ogni volta che guardavo un film mi sentivo sempre più coinvolta. Anche adesso, quando vado al cinema, osservo attentamente come recitano gli attori e cerco di imparare. Adoro Jhonny Deep, Christian De Sica e Robert De Niro.

Un'esperienza che ha cambiato molto la sua vita?
Io sono una ragazza normale, con il suo classico sogno nel cassetto. Mi piace che si parli di me, quando mi hanno riconosciuta a Cagliari mi ha fatto molto piacere.

Alle spalle Giulia Porcella ha anche una piccola esperienza teatrale. L'estate scorsa a Manhattan ha lavorato nell'atto unico scritto da Carolin Thomas, fondatrice del Total Theatre Lab Who's that girl. E non è tutto. La rivista People Magazine ha dedicato a Giulia un articolo sui giudizi lusinghieri del regista, secondo cui è l'unica, tra le tante papabili, ad avere il talento per diventare un'attrice mondiale.

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