Percorso

Sotto pelle

di Alessandra Manconi

Mi è stata data l’ opportunità di scrivere qualcosa sul cinema e la possibilità di gestirmi questo spazio come meglio credessi. Ho pensato che si potesse iniziare a parlare di cinema, considerando quello che è il cinema nelle sue varie sfumature. Sfumature che partono dai nostri filtri, da noi stessi. E così ho voluto curiosare nell’ occhio altrui, per capire quale cinema vi fosse. Ho intervistato due mie amiche e poi degli sconosciuti. Ho posto i miei quesiti, intendendolo sia come mondo che ti cattura in una sala cinematografica, sia come sua trasposizione tra le pareti domestiche. Sintetizzerò per voi alcuni dei risultati della mia ricerca.

IL CINEMA DI PIERA

3 film che "porti con te".
-Romeo e Giulietta di Zeffirelli
Lo trova un film che fa sognare, emozionare. E’ molto poetico e gli attori son tanto bravi da riuscire a farti entrare nella storia con loro. E sognare con loro. E piangere con loro.
Mentre ne parla sospira.
-Il Pianista
Ciò che la affascina in questo film è il fatto che si parli della persecuzione nazista degli ebrei in una maniera che dà spazio ad una lettura psicologica piu’ che storica. Si sofferma a parlare della scena in cui il protagonista rimane chiuso in una casa abbandonata e vive da solo. Solo con la sua musica. E poi arriva il nazista e si teme lo possa uccidere. Lui, però, suona il piano ed il nazista lo salva. La musica si evidenzia come compagna e salvatrice.
-Happy Feet
Le piace perché è allegro e perché esprime un concetto forte e chiaro sulla diversità, sul capire che non si devono per forza "normalizzare" tutti per star bene.

Cos’è il cinema per te?

E’ un modo di vedere la realtà, uno specchio. A volte è anche un filtro per il quotidiano. Confida infatti che, quando le piace un ragazzo, lo invita al cinema. E’ un modo per vedere la sua compatibilità con qualcosa che lei ama tanto. E "la regola del cinema" sembra avere i suoi giusti riscontri.

Le chiedo se ha un ricordo particolare legato al cinema, ma non gliene viene in mente nessuno.


IL CINEMA DI MICHELA

3 film che ti son restati "sotto pelle".
-Romeo e Giulietta di Zeffirelli
"Colonna sonora stupenda-freschezza personaggi (degli adolescenti che interpretano degli adolescenti e non dei vecchi signori che fingono di esserlo) - storia d’amore fresca - bei costumi- bei colori - sei dentro alla storia e non ti rendi conto che è un film."
Ipotizza che possa aver sviluppato una passione tanto profonda per questo film in seguito ad una gita con i suoi durante la quale aveva visitato la tomba di Giulietta. A me piace pensare che tra la nostra vita quotidiana e quella parallela che viviamo quando entriamo nel film ci sia una strana commistione. Un’ unione che non riusciamo piu’ a scindere. Se il cinema entra sotto pelle non c’è nulla da fare, la sua magia diventa anche un po’ la nostra.
-Le fate ignoranti
"E’ stato un flash. Appena finito l’avrei voluto rivedere subito. Mi è piaciuta la colonna sonora, la caratterizzazione dei personaggi, la rappresentazione dell’amore come amore tra persone."

Un’immagine che ti ha colpito in particolare?
"L’ mmagine della cucina. Senti l’odore del sugo. E’ come se entrassi nella vita di una persona e poi andassi via. Non ti poni il problema di cosa succederà. Sai che si tratta di una finestra su una vita di personaggi che si piacciono per come sono e vivono la loro vita, in quel momento, al cento per cento. Ognuna di queste persone ha un percorso diverso e nell’ attimo in cui si incrociano vivono intensamente, senza la paura dell’ abbandono."
Bella questa immagine. La cucina, il sugo, che fa tanto famiglia che prepara il pranzo della domenica.
-Piccole donne  (la versione con E.Taylor)
Le piace perché è la trasposizione meglio riuscita del suo libro preferito. E’ un quadro d’ altri tempi.
Trova bello il tipo di doppiaggio, ed ama Jo, una donna moderna che perde delle grandi occasioni per non rinunciare mai ad essere se stessa. Jo, che porta avanti se stessa a caro prezzo, facendo ciò che è importante con coraggio, con intensità.

Cos’è per te il cinema?
"Staccare la spina da tutto. E’ così dalla prima volta che sono andata (a quattro anni). E’ l’ unico modo per uscire dal flusso di pensieri, è terapeutico."

Un ricordo particolare legato al cinema.

"L’undici Settembre. Quel giorno ero fuori casa per lavoro. Ho visto cos’è successo, ma non ne ho capito la portata. Ho continuato a vivere la routine del mio 11 settembre, senza rendermi ben conto di cosa stesse accadendo. Sono entrata ed ho staccato la spina, come sempre. Sono andata a vedere Save the last dance, così come avevo programmato. Quando sono uscita ho visto le immagini ed ho capito".


IL CINEMA DI INTERNET

Continuo la mia ricerca, questa volta con degli sconciuti, tramite Internet. Pongo domande pressocchè uguali, ma in maniera piu’ dinamica, piu’ sbrigativa, cercando di adattarmi al nuovo contatto. Inizio con un tal "Wiz".
Mi soffermo sul suo ricordo particolare
Si tratta della prima volta che è entrato in una sala cinematografica, per "Biancaneve e i sette nani". Ricorda non tanto il film, ma l’ atmosfera tipica del cinema. "Le luci che si abbassano, il rituale sociale della visione collettiva. La prima volta è stupendo. Per un bambino, poi, è magico. E’ il rito che diventa festa. Sono le bibite, è il pop corn, sono le poltrone comode, gli altri bambini. Sono i personaggi del grande schermo che ti vengono addosso."
Mi soffermo su questa frase: "E’ il rito che diventa festa". Bella. Gli chiedo di spiegarmela. "Ci si prepara, si esce di casa, si entra in un posto predisposto per l’ intrattenimento. Respiri l’odore dei cibi grassi e vedi vicino ad essi le bibite gassate. Poi le luci si abbassano e lasciano spazio alle luci animate."
Termino chiedendogli di definire il cinema con una frase: "è luce animata". Riprende l’ immagine di prima. Dev’essergli rimasta impigliata dentro.
Si, è proprio vero, LUCE ANIMATA.

Poi intervisto un altro tale, che si fa chiamare "Inutile" . Tra le varie cose, è carino vedere che al domandargli un ricordo particolare, lui visualizzi la casa in cui viveva quando studiava all’ Università. Lì, insieme ai suoi colleghi, passava anche otto ore di seguito a vedere films. Visualizza le lunghe chiacchierate e le bottiglie di birra e la polvere sotto i letti. Ed anche a me sembra di vedere quella casa.

Da questi pochi interventi confermo quella che è la mia idea di cinema e scruto le sfumature altrui. Il cinema come condivisione, come luce, come via di fuga, come infanzia e soprattutto come magia.
Il cinema che ti protegge assorbendoti nel suo mondo. Il cinema che ti rassicura nel suo bianco e nero e che ti dà energia coi suoi colori.
Il cinema e la musica e i libri e tutto ciò che ci circonda.
E tutto ciò che abbiamo dentro.

 

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