Da Londra a Bagheria, il fascino in uno spot
Un nuovo marchio londinese, un progetto voluto dal territorio e l’energia di un gruppo di giovani fortemente motivati. Ecco come si fa cinema direttamente sul campo. di Luisa Mulè Cascio
Il Progetto Client nasce come uno dei prodotti finali del Master in Cinema Pubblicitario in Digitale (patrocinato dal L.U.M., Laboratorio Universitario Multimediale "Michele Mancini”, in collaborazione con l’A.N.A.S., Associazione Nazionale Azione Sociale, e il comune di Bagheria), che ha avuto inizio lo scorso marzo e che è stato pensato al fine di formare e promuovere i giovani talenti siciliani nel campo dell’audiovisivo, settore che riscontra una notevole visibilità e proposta lavorativa proprio sull’isola.
Ideato e portato avanti da Luisa Montaperto, Marina Testa e Daniela Mannino, su suggerimento di Barbara Tomasino (docente del master), il progetto implica la realizzazione di uno spot pubblicitario di una nuova linea di abbigliamento londinese, creata dalla cantante dell’omonimo gruppo musicale, Kate Holmes, e vuole rappresentare un’immagine femminile forte, indipendente, sicura di sé ed emancipata, insomma una vera donna in carriera, proprio come le giovani intraprendenti creatrici dello spot, che ribalta, quindi, stereotipi e pregiudizi.
Lo spot, benché rappresenti una linea di moda londinese, è tutto “made in Palermo”, grazie all’utilizzo di location della città, di attori e cast tecnico giovane e locale supportato comunque da professionisti siciliani del campo, come Paolo Iraci (filmmaker e produttore), Ivan Monterosso (esperto montatore) e Pippo Gigliorosso (cameraman RAI). Tra la conclusione delle riprese, avvenuta nei primi di ottobre, e la post-produzione attualmente in atto, Luisa Montaperto, Marina Testa e Daniela Mannino hanno raccontato in esclusiva a Cinemecum le fasi della produzione dello spot, dalla pianificazione alla creazione, le loro aspirazioni e i progetti futuri.
Come nasce il Progetto Client?
Luisa Montaperto: “Il progetto nasce da una proposta di Barbara Tomasino, nostra docente del master, che ci ha offerto un ventaglio di opzioni sul quale far ricadere le nostre preferenze. Ciò ci ha permesso di poter uscire dal circuito nazionale e di prendere contatto con realtà difficilmente raggiungibili.”
In cosa consiste il Progetto?
Marina Testa: “Il nostro spot vuole pubblicizzare la linea di abbigliamento Client London, mettendone in risalto lo stile minimalista e severo, che si ispira apertamente alle uniformi militari. Tre donne si preparano nelle loro camere dallo stile minimalista come gli abiti che indossano; escono e si dirigono verso una meta inizialmente sconosciuta, attraversando scorci di una città che rispecchia quello stesso stile; giungono infine in un locale esclusivo, dall’atmosfera calda e ammiccante, totalmente in contrasto con la loro immagine e, almeno in apparenza, con il loro modo di essere: in realtà una Client è una donna che non deve chiedere nulla, una donna che non deve spiegazioni. Chi è Client è cool, chi è cool può permettersi qualsiasi cosa.”
Qual è il vostro ruolo all’interno del progetto?
Luisa Montaperto: “Mi occupo della regia, un ruolo che ricopro per la prima volta, ma che mi sta insegnando davvero tanto. È entusiasmante vedere le proprie idee prendere forma concreta, non senza tutte le difficoltà del caso…”.
Daniela Mannino: “Nella fase di pre-produzione mi sono occupata della ideazione dello spot e della stesura della sceneggiatura (che è stata comunque pensata e decisa insieme alle mie colleghe); in seguito ho assunto un ruolo più vicino a quello della produzione e mi sono occupata anche del make-up”.
Marina Testa: “Poiché ci stiamo occupando in tre del progetto, ci siamo divise i ruoli fra sceneggiatura, regia e montaggio. Io mi occupo di quest’ultimo, ma in realtà abbiamo collaborato tutte assieme fin dall’inizio e continueremo a farlo anche in fase di post-produzione”.
In cosa il master in Cinema Pubblicitario ha contribuito, se ha contribuito, alla realizzazione del progetto?
Luisa Montaperto: “Ci ha offerto la possibilità di conoscere professionisti del settore, ma anche di lavorarci a fianco. Sia i docenti che i nostri colleghi del Master sono stati presenti e di grande aiuto, permettendoci di poter portare a termine il lavoro in tempi da record. Abbiamo inoltre avuto la possibilità di attingere alle attrezzature del L.U.M., un parco tecnico che ci è stato di grande aiuto”.
Marina Testa: “Abbiamo si avuto a disposizione le attrezzature per le riprese, ma ci avrebbe fatto comodo anche un budget che ci consentisse di affrontare quelle inevitabili seppur piccole spese che la realizzazione di un qualsiasi prodotto audiovisivo richiede (dal materiale scenico, alle modelle, alle location e così via)”.
I docenti del master hanno partecipato alla realizzazione del Progetto Client? Se sì in che modalità?
Daniela Mannino:“Barbara Tomasino ci ha incoraggiato e dato grande fiducia spingendoci a puntare in alto, Paolo Iraci, Ivan Monterosso e Pippo Gigliorosso sono stati dei docenti, ognuno a loro modo, fondamentali che hanno rispettato le nostre scelte e hanno dato un enorme contributo perché esse potessero diventare realtà. Sono stati semplicemente straordinari”.
Come avete agito per formare il cast tecnico e quello artistico?
Marina Testa: “Il cast tecnico è formato praticamente da tutti gli allievi del master, in quanto ci siamo aiutati a vicenda nei vari progetti, nonostante la divisione in gruppi. Per quello artistico abbiamo indetto due casting, grazie ai quali abbiamo trovato le modelle protagoniste dello spot e diverse comparse.”
Qual è stato il parametro usato per la scelta delle location?
Luisa Montaperto: “Ho cercato di scegliere location insolite rispetto alla classica Palermo. Si è giocato molto sulle geometrie, sulle architetture moderne e razionaliste e, soprattutto, su punti di vista molto ribassati (nella maggior parte dei casi, la macchina da presa è posizionata al suolo)… insomma una città che non vuole essere né connotata né direttamente riconoscibile”.
Daniela Mannino: “Volevamo delle location che suggerissero uno scenario freddo, geometrico, rigoroso ed essenziale. Per tale motivo abbiamo scelto luoghi come le Poste Centrali, il tribunale e il Polo didattico e la facoltà di Architettura di Palermo”.
Le vostre esperienze personali vi hanno aiutato a realizzare il progetto?
Luisa Montaperto: “In parte. Provengo da una formazione prevalente teorica, anche in campo tecnico. In passato ho avuto la possibilità di seguire qualche set, ma mai costituirne uno in prima persona. È stato entusiasmante”.
Daniela Mannino: “Diciamo che non avevo mai fatto esperienza sul set, tranne che per i progetti dei miei colleghi, ma mi era capitato di gestire situazioni (come, per esempio, al Taormina Film Festival) in cui l’organizzazione tempestiva era necessaria e proprio questa esperienza si è rivelata fondamentale nella gestione di un lavoro che ha avuto un ritmo molto serrato.”
Marina Testa: ”Si, in particolare mi è stata molto utile l’esperienza sul set di B-alarm, altro progetto del LUM. Mi sono fatta una prima idea di come funzioni un set cinematografico.”
Quale sarà il futuro del progetto?
Luisa Montaperto:”Il futuro è la circuitazione mediatica, nelle tv londinesi chissà, ma molto più sicuramente via web.”
E il vostro di futuro? Pensate di continuare a lavorare e specializzarvi in questo campo? Magari con lo stesso team?
Luisa Montaperto:“Non mi dispiacerebbe continuare a fare esperienza nel settore. C’è tanto da imparare e tanta voglia di farlo”.
Daniela Mannino:“Beh, l’ideale sarebbe proprio con lo stesso team, siamo persone che ormai si conoscono e lavorano in sintonia e con serietà”.
Marina Testa:“Perché no? Dopo tanti anni di studi universitari nel settore ed un master che ci ha permesso di metterli in pratica, sarebbe il massimo realizzarsi anche professionalmente!”.
20 ottobre 2010