Percorso

Tutti a Roma, e che la festa cominci

Una truppa di italiani da far invidia anche gli States, il docufilm su Ugo Tognazzi per il ventennale della scomparsa, la versione restaurata in anteprima mondiale de “La dolce vita” di Fellini. A Roma, domani, inizia la festa. 100 autori permettendo. di Donatella Percivale

Valeria SolarinoAlla fine l’algida Nicole Kidman non ci sarà. Al suo posto una più morbida Valeria Solarino (madrina della manifestazione) accompagnata da una truppa di attori italiani che anche gli yankee ci invidiano: da Valeria Golino a Sergio Castellitto (presidente di giuria), Laura Morante, Toni Servillo, Claudio Santamaria, Margherita Buy e Alessandro Gassman. 
Alla festa del Cinema, giunta alla sua quinta edizione, tutto  è pronto per il grande inizio, star  a stelle e strisce comprese: da quel gioiello di regista di Martin Scorsese a Emily Watson, Julianne Moore, Fanny Ardant. A inaugurare la ghiotta settimana cinematografica capitolina il docufilm su Ugo Tognazzi girato dalla figlia Maria Sole e proiettato a venti anni esatti dalla scomparsa dell’attore (27 ottobre 1990). ''Fare un film e' un'occasione straordinaria per mettere a fuoco uno sguardo sulla vita che mi circonda per questo considero a tutti gli effetti 'Ritratto di mio padre' come il mio terzo lungometraggio'', ha raccontato la Tognazzi jr.
 
Ugo TognazziMa Roma è in attesa soprattutto del regista italo-americano Martin Scorsese che in anteprima mondiale presenterà la versione restaurata de “La dolce vita” diretto cinquanta anni fa da un indimenticato Federico Fellini. Feste vip per l’occasione organizzate dallo staff Gucci, comprese una retrospettiva, tre mostre a tema e un documentario.
La direttrice artistica Piera Detassis sembra piuttosto orgogliosa delle scelte fatte: “Quest'anno presentiamo meno film di major e più titoli indipendenti. Noi compiamo cinque anni e il festival ringiovanisce, si abbassa l'età degli autori". Tra gli italiani in concorso “La scuola è finita” di Valerio Jalongo; “Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini; “Io sono con te” di Guido Chiesa; “Gangor” di Italo Spinelli. Omaggi doverosi sono previsti anche ai grandissimi del cinema mondiale a partire da Kurosawa fino a Suso Cecchi d’Amico. 
 
Piera DetassisSul red carpet però non solo tacchi a spillo ma anche i cartelli della protesta. Lorenzo D'Amico del direttivo di 100 autori ha promesso “un'azione mediaticamente forte". E infatti, al di là delle singole scelte alla festa di Roma "tutto il cinema italiano deve essere fuori dall'inaugurazione e non dentro la sala, nel senso che la Festa non comincia se non lo diciamo noi. In questo momento, infatti, c'è ben poco da festeggiare e soprattutto noi vorremmo che i politici se ne stessero a casa loro. Quella è casa nostra. Loro non vogliono parlare con noi e non viene certo voglia di inviare qualcuno che si comporta così". "Pretendiamo – spiega D’Amico - che la politica ricominci a confrontarsi con il mondo dell'audiovisivo per scrivere le regole del gioco, ovvero una legge di sistema che consenta al nostro settore di camminare sulle proprie gambe. Non vogliamo più soldi presi dalla fiscalità generale, insomma dalle tasche della gente.
 Noi vogliamo che i soldi siano recuperati dalla filiera ossia dal prezzo del biglietto, dai network televisivi e dai provider telefonici, questi ultimi, realizzano profitti anche dalle connessioni di quanti scaricano film e simili e quindi è corretto che parte di questi profitti tornino a chi ha fatto quei film”.
27 ottobre 2010 
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