Metti un disoccupato sul video
Spopola sulla rete ma anche in tv è diventato un protagonista. E’ la storia ideata dalla premiata ditta Mereu e Merloni su un disoccupato in affitto in giro per lo stivale. In cerca di lavoro e… provocazioni. di Rosangela Erittu
Parliamo del primo episodio di “Disoccupato in affitto, in giro per l’Italia alla ricerca di un lavoro” il film documentario ideato dall’ogliastrino Pietro Mereu e dal regista milanese Luca Merloni. E’ il viaggio di un disoccupato che per trovare lavoro gira per nove città italiane con un vistoso cartello con la scritta disoccupato in affitto. L’uomo sandwich in questione è Pietro Mereu, 38 anni di Lanusei, autore televisivo già ai tempi di Markette di Piero Chiambretti e attore diplomato alla Civica scuola di cinema e televisione Nuovi media di Milano. Nella parte di se stesso attraversa lo stivale da nord a sud, lasciando alle persone che incontra il suo recapito telefonico nella speranza di essere ricontattato per un qualsiasi lavoro. Cammina in mezzo alla gente suscitando tanta ilarità che sfocia inevitabilmente in considerazioni amare intorno alla piaga della disoccupazione in Italia.
Il documentario è autoprodotto ed è stato girato con mezzi essenziali. Vanta inoltre la colonna sonora del cantante romano The Niro e la collaborazione per quanto riguarda la parte introduttiva di Bepi Vigna e del vignettista Cesare Corda .«Io e il regista Luca Merloni abbiamo voluto dare al documentario un taglio sociologico senza nessuna connotazione o colore politico» spiega Mereu. “Disoccupato in affitto” ha dunque tutte le caratteristiche e i contorni del film inchiesta. I nove episodi della serie sono stati girati oltre che a Roma anche a Cagliari, Firenze, Lecce, Genova, Milano, Napoli e Verona e Bologna.
Come nasce l’idea di realizzare questo documentario?
Inizialmente avevo intenzione di mettermi in vendita come disoccupato nella vetrina di un negozio. Ma come idea era troppo statica e riflettendo bene ho pensato che sarebbe stato meglio stare in mezzo alla gente e girare con il cartellone per cercare lavoro. Mi sono messo in gioco e completamente a nudo. Abbiamo girato il primo episodio a Roma e questo si può già vedere su Youtube.
Come ha reagito la gente che ha incontrato nelle città italiane?
Ho trovato molta solidarietà da parte delle gente che spesso sono sfociate in considerazioni amare perché quello della disoccupazione è un problema che riguarda tante persone.
Ritiene che questo sia un documentario coraggioso?
Credo proprio di sì, è stato anche un modo di tornare alle origini, al contatto umano in un mondo tecnologico come il nostro dove la piazza delle città si svuota e si riempie quella virtuale. E’ stato interessante ristabilire il contatto con la gente.
"Disoccupato in affitto" è interamente autoprodotto, come vi state muovendo per la promozione?
Ci stiamo occupando di tutto io e il regista Luca Merloni, siamo noi a farci da ufficio stampa e stiamo cominciando ad organizzare la presentazione del documentario in diverse città italiane. Stiamo inoltre lavorando ai sottotitoli in inglese.
Avete già trovato qualcuno interessato a produrlo?
Abbiamo avuto e continuiamo ad avere dei contatti ma non c’è ancora nulla di definito. Ci auguriamo comunque che venga distribuito in qualche modo.
3 novembre 2010