Percorso

L’editoriale

Il nostro cinema cresce. Presidente un po’ di coraggio!
 
Come è oramai nostra consuetudine, in occasione del Natale vi lasciamo per ritornare dopo le feste, con una pagina particolarmente ricca, rivolgendovi i ringraziamenti sinceri per la vostra attenzione e  augurando a tutto il nostro cinema un anno ricco di successi.
Proprio dai successi e da una splendida notizia vogliamo partire nel tentativo di stendere un breve bilancio dell’anno che sta terminando.
Deu ci sia” ha conseguito ad Ancona il premio Corto Dorico per il miglior cortometraggio a tema libero. Il premio, assegnato da una giuria presieduta dal regista Piccioni, è solo uno dei tanti ottenuti dall’opera di Gianluca Tarditi, si affianca alle altre di autori sardi che hanno dato lustro alla Sardegna nel corso del 2010 .Il nostro cinema, dunque, cresce e gli unici a non accorgersene sembrano essere i nostri rappresentanti politici. Sono trascorsi quattro anni da quanto è nato “Cinemecum” e purtroppo, come ogni anno in questa stagione, siamo costretti a constatare che è cambiato ancora troppo poco in Sardegna.

La
legge cinema
stenta a dare i suoi frutti e ancora, a causa della scadenza del mandato della commissione, non sono stati assegnati i contributi relativi ai bandi 2008/09 a corti e sceneggiature; mentre siamo in ancora in attesa dei nuovi bandi per le produzioni, che dovrebbero essere pubblicati entro la fine del mese.
In compenso abbiamo avuto un dicembre frenetico, decine e decine di rassegne di ogni genere: incontri con registi, festival e premi in tutta l’isola, specie a Cagliari e nella provincia. Impossibile anche per i più appassionati seguirli tutti. Che peccato! Che spreco di risorse! Questo a causa della mala organizzazione della Regione che non riesce ad assegnare i contributi in tempo utile per consentire agli operatori culturali di organizzare le iniziative nell’intero arco dell’anno.

Nel frattempo la Cineteca sarda, che ancora non è diventata pubblica, sta intensificando i suoi sforzi nell’organizzazione di eventi e così i confini e le competenze dei vari interlocutori sono sempre più confusi.
Domenica si è tenuta una conferenza
sulla legge cinema, a Carbonia, nell’ambito del Festival del Mediterraneo, ed è arrivata una rivelazione: la Apulia Film Commission, per voce del suo vice presidente, Luigi De Luca, ha fatto sapere che il modello da loro prescelto, dopo un attento esame e studio (esami e studi mai fatti in Sardegna), cioè quello di una fondazione indipendente dall’assessorato e slegata dalla lenta burocrazia, è il modello vincente. Un unico organo concede i contributi a tempo di record (con più bandi all’anno), coordina le iniziative cinematografiche e si occupa dei servizi alle produzioni. Così come in Piemonte (vedi la nostra intervista a Steve Della Casa). Il risultato per la Puglia è di 100 film in tre anni. Mica male! Film scelti con criteri che puntano soprattutto al ritorno economico e promozionale.
 
Ci scuserete ma non possiamo fare a meno di far notare ai nuovi “convertiti sulla via di Damasco”, (compresi coloro che organizzano riunioni dimenticando di essere stati fra i principali promotori della attuale legge) che se si fosse dato ascolto a quanto sosteniamo da sei anni oggi sarebbe la Sardegna la regione più all’avanguardia nel campo cinematografico.  E ora cosa farà il nuovo assessore, assediato da mille questioni e alle prese con una materia certamente nuova per lui? Al momento sono previste alcune modifiche alla finanziaria, che devono ancora essere approvate dal Consiglio regionale e che, a dire il vero, sono i soliti “arrangiamenti” alla legge - ai quali siamo oramai abituati- che non cambieranno granché la situazione. Corrono voci che Cappellacci stia diventando sensibile al tema e abbia compreso che in questa tragica situazione forse l’unica industria davvero redditizia per la Sardegna, insieme al turismo, potrà essere quella culturale e cinematografica. Al Presidente ricordiamo che ci sono studi sulla realizzazione di studios nella zona franca di Macchiareddu che meriterebbero seriamente di essere presi in considerazione. E’ inutile foraggiare industrie inquinanti e deficitarie in eterno, Presidente, abbia coraggio! E’ arrivato il momento di adeguarsi ai tempi e di cambiare, porti avanti un progetto che coinvolga tutti gli assessorati, (compreso quello dell’industria) e che porti competenze, formazione e lavoro sull’isola.

E noi, cosa possiamo fare? Cosa possono fare le associazioni? Dobbiamo continuare a combattere uniti. Per far capire che in Sardegna ci sono alcune realtà consolidate che non possono attendere ogni anno le lentezze burocratiche della Ras e alle quali andrebbero assicurati dei contributi fissi affinché possano davvero far crescere la cultura di concerto con una politica turistica. La soluzione di un organo unico indipendente capace di coordinare con competenza le iniziative di tutti, è l’unica soluzione. Sarebbe la più efficace anche per le produzioni che non possono attendere anni prima di avere delle risposte. Senza le produzioni tutto il resto non ha senso, neppure Cinemecum.

Ma tutto questo non potrà mai accadere senza unità e collaborazione e, purtroppo, per noi sardi la parola collaborazione è ancora una formula vuota. Noi di Cagliari in corto abbiamo intrapreso l’avventura del portale per dare una vetrina a tutti, senza veleni, pregiudizi o simpatie, per creare una piattaforma di discussione e per promuovere il nostro cinema in tutto il web. Cerchiamo di portare avanti un discorso costruttivo ma dobbiamo combattere con la diffidenza, l’egoismo e le resistenze di chi non comprende l’importanza della promozione e della comunicazione. Purtroppo in Sardegna ci lamentiamo dei politici ma noi non siamo meglio. Non abbiamo l’umiltà di collaborare, di fare sistema, di essere squadra e di riconoscere i meriti e il lavoro altrui. E sul punto proprio “
Tre minuti di celebrità a Cagliari che è organizzata dal Presidente della commissione cultura del Comune di Cagliari ha perso un’occasione per dare un buon esempio.
 
Anche quest’anno si è tanto parlato del suo “ideatore” dimenticando che un gruppo di volontari animati da grande passione già dal 1999 aveva inaugurato un festival di successo “Cagliari in corto” (che in tre anni ha lanciato alcuni fra i migliori registi sardi: da Pitzianti a Marcias, Carboni e Pani ) e senza considerare che se magari si fossero ascoltati i suggerimenti, figli di quella esperienza, oggi il concorso sarebbe davvero il Festival della Città di Cagliari e della Sardegna. E saremmo già a buon punto. Auguri.

22 dicembre 2010
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