Vallanzasca, una prima con protesta
Venerdì scorso i poliziotti del sindacato Coisp hanno distribuito volantini di protesta davanti al Cineworld per ricordare le gesta disumane del boss della Comasina. "Dietro di lui un'interminabile scia di sangue". di Giuseppe Novella
Foto di Salvatore Moi Venerdì 4 febbraio, davanti al Cineworld di Cagliari, si è tenuta una manifestazione del Coisp per protestare contro il nuovo film di Michele Placido “Gli angeli del male – Vallanzasca”. La manifestazione, che ha carattere nazionale, è stata indetta dalle forze dell’ordine per dimostrare contro l’immagine “eroica” che Placido da del pluriomicida Renato Vallanzasca, che ha terrorizzato la Lombardia per tutti gli anni ’70.
Così commenta Giuseppe Pilichi, Segretario Generale Provinciale del COISP di Cagliari: “Il nostro volantinaggio non è contro qualcuno o qualcosa in maniera pretestuosa e distruttiva, ma è un ricordare a chi, nella più assoluta libertà di scelta, decide di andare a vedere il film su Renato Vallanzasca.
Quell'uomo dietro di sè ha lasciato non solo un'interminabile scia di sangue […] ma anche un vuoto incolmabile in quelle famiglie che non hanno più visto rientrare i loro cari a casa. E di quelle storie nel film purtroppo non c’è traccia”. Circa una decina i rappresentanti del Coisp che si sono sistemati vicino alle scale che portano alle sale del cinema, con bandiere e volantini. Una protesta pacata e ordinata, che probabilmente sortirà gli effetti contrari, ovvero incuriosire maggiormente gli spettatori riguardo il film interpretato con grande generosità dall'ottimo Kim Rossi Stuart, ma che è stata comunque doverosa per esprimere un forte dissenso nei confronti della mancanza di rispetto delle vittime. Una mancanza di rispetto che non si dovrebbe verificare, soprattutto in un prodotto artistico di così ampia fruizione come una pellicola per il cinema, e ancor di più firmata da un regista come Placido, da sempre autore di film incentrati anche sui terribili lutti e gravi piaghe criminali e sociali della storia contemporanea italiana.
Foto di Salvatore Moi
9 febbraio 2011