Percorso

Il futuro dell'Isola inizia a Venezia

E' appena arrivata ma ha già calato gli assi: il turismo per Ada Lai sarà a servizio del cinema. Sul modello del Piemonte, della Puglia e della Sicilia. Puntando sui Por e una strategia tutta dedicata. Che parte dalla Biennale e dirotta su Cagliari. di Donatella Percivale
 
Ada LaiUna signora elegante e dai modi gentili. Gentile ma determinata. Occhio veloce e piglio imprenditoriale. Se il cineturismo nei prossimi mesi schiaccia forte sull'acceleratore sarà merito anche di Ada Lai, neo direttore generale all'assessorato turismo della Regione.
Un fiume in piena la sua giornata: riunioni, incontri, progetti, richieste. Ascolta tutti. Poi passa all'attacco. Anche con noi, che curiosi, volevamo sentirle dire cosa ne sarà del nostro strapazzato cineturismo.

Se il cinema è cultura, il turismo può fare da volano al al cinema?
L'ottanta per cento del turismo si fa con la cultura, che vuol dire scambio tra popoli, conoscenza, mezzi di comunicazione, qualità di vita. Nella nostra isola la presenza di importanti monumenti, la continua produzione di eventi, la valorizzazione dell'ambiente sono tra i primi fattori di produzione del turismo. Dunque, volendo, anche del cinema. In un contesto così ricco se il cinema organizza eventi culturali di grande portata, diventa scambio tra culture e si trasforma in veicolo di promozione. Un esempio? Woody Allen quando gira a Londra o a New York: vai a vedere i suoi film e se non conosci quelle città il giorno dopo hai già un biglietto d'aereo in tasca. Io che guardo molti film in tv, riconosco quella fascinazione anche nell'ambientazione delle fiction italiane. Da quelle girate nei bassi di Napoli fino ai ragazzi del muretto di Roma. Questo (anche) è lo scopo di istituzioni ed enti: credere un progetto e investirci.

Sardegna, location irresistibileLa formula è nota: lo fanno già in Piemonte, Lazio, Puglia, Sicilia. Perché la Sardegna nel frattempo pettina bambole?
Perché non sono state fatte delle scelte precise sul cinema, si parla di leggi e finanziamenti, si fanno incontri e convegni, ma la burocrazia è lenta: tarda ad avviarsi la legge sul cinema, tardano ad avviarsi le Film Commission. Guardo alle opportunità che abbiamo, sono immense. Come è stato possibile non sfruttarle? Oltretutto siamo al centro di tantissimi momenti culturali che potrebbero trovare uno sbocco naturale nel cinema. Ci stanno superando tutti, anche la Calabria: è come se l'anima autonomistica di questa regione invece che portarci ad accentrare dialoghi e relazioni puntasse esclusivamente a un atteggiamento autolesionistico di chiusura. Irritante.

Ora ai piani alti è arrivata lei. Cosa cambierà?
La mia volontà è quella di investire: risorse ed energie. C'è un candidato sindaco che promette di innovare, anche nel cinema. Io sarò al suo fianco e farò la mia parte: da sempre dico che molti dei nostri paesaggi o appuntamenti letterari già da soli sono dei fantastici spot. Penso a "L'Isola che danza", il concorso bandito dalla Regione che si chiude il 10 maggio. E' stato coniato mutuandolo dal nome dell'antico popolo di combattenti e danzatori: i Shardana. Raccontare per immagini come la loro cultura sia stata fondamentale nella comprensione dell'arte della danza spero sia una sollecitazione intellettuale valida per tutti i futuri creativi isolani.

Madonna in ''Swept Away'', remake di ''Travolti da un insolito destino''Madonna con il remake di "Travolti da un insolito destino" girato in Ogliastra nel 2001 ha portato in sole due settimane qualcosa come 2 milioni di euro d'indotto spalmati sull'intero territorio. Operazione già archiviata o con un briciolo di maggior coordinazione si potrebbe ripetere?
Un esempio da tenere presente. Ma non ci sono solo le star americane da invitare, le  opportunità da seguire sono molte. Penso ai piccoli paesi con le loro millenarie tradizioni, ai nostri riti, le nostre manifestazioni, i nostri bandi e concorsi. Trasformiamoli in immagini, ambientiamoci delle sceneggiature. Mi batterò perché investimenti come quelli del Por siano volti a valorizzare il cinema.

E' notizia di questi giorni che a Cagliari troverà spazio una costola isolana della Biennale di Venezia, un progetto firmato Sgarbi che nella commissione tecnica ha voluto anche lei. Darete spazio alla videoarte?
Certamente, anche se le decisioni non sono ancora state prese. Una cosa è certa: il cinema è l'arte del futuro. Arriva a tutti. E con tutti i mezzi.

Cinema per Ada Lai: dove, come e quando?
Per ragioni di tempo soprattutto a casa, anche se i film visti al cinema sono tutta un'altra cosa. Mi piacciono i film americani, mentre non mi convince del tutto l'ultima produzione italiana. A Cagliari da studentessa frequentavo moltissimo le sale del centro, anche se mi ricordo il fastidio che provavo per il puzzo del fumo e il chiasso della platea. Oggi le nuove multisale sono meravigliose, sembra di essere in vacanza, in completo relax. L'ultima pellicola che ho visto? "Il discorso del Re". Oscar meritato e goduto in un cinema d'essai.
20 aprile 2011
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