Percorso

Sei giornate visionarie

Immagini e storie dal mondo con il Babel Film Festival 2011 a Cagliari dal 28 novembre al 3 dicembre: sei giornate visionarie tra la Cineteca Sarda e l'Auditorium Comunale di piazza Dettori con incursioni all'Old Square Irish Pub e al Cineworld con un concorso cinematografico internazionale dedicato alle minoranze linguistiche. di Anna Brotzu

Babel Film Festival

VAI AL CATALOGO E PROGRAMMA

«L'idea di questo festival è nata dalla necessità di valorizzare le culture minoritarie: il motivo fondante è dare il più possibile spazio alle minoranze linguistiche, superando la visione – diffusa anche nell'Isola - che un film per esempio in sardo, o in basco, in ladino, etc. abbia un rilievo (e quindi una diffusione) minore e sia quasi una forma autoreferenziale, in una sorta di autocommiserazione.

Ogni film in concorso parla la lingua delle persone che appaiono sullo schermo, c'è una stretta relazione tra lingua, storie e facce: è un cinema molto più vicino alla gente, alla realtà» spiega Tore Cubeddu, ideatore e anima della kermesse insieme al critico Antonello Zanda e al regista/documentarista Paolo Carboni.

Babel Film Festival conferenza stampaE sottolinea: «Siamo così sensibili, avvertiamo la stonatura, per esempio di una sceografia sbagliata, anacronistica e non ci sorprende l'idea di un indiano che parla inglese! Il Babel  Festival sostiene il diritto linguistico dei popoli, la necessità anche artistica di esprimersi con il proprio idioma, di preservane le peculiarità e l'originalità davanti alla presenza di una lingua “nazionale” anche e soprattutto nel mondo globale: noi siamo dalla parte degli indiani!».
Tra i numeri della seconda edizione –55 films sullo schermo, tra quelli in concorso e fuori concorso per le sezioni riservate a lungometraggi e cortometraggi– ci sono anche alcune videoclip e documentari; opere provenienti da tutto il mondo, dall'Europa e dalle Filippine, dall'Africa, dal Sudamerica e dalla Cina (a cui verrà dedicato uno speciale approfondimento con l'incontro con un esperto della situazione culturale, sociale e politica della Repubblica Popolare Cinese ieri e oggi)».

Babel Film Festival Il programma dettagliato sarà presentato nella conferenza di venerdì 25 novembre alle 11 alla Biblioteca Regionale di viale Trieste a Cagliari (e da quella data sarà visibile sul sito www.babelfilmfestival.com): in carnet oltre alle proiezioni, incontri e convegni, presentazioni di libri, concerti e spettacoli. «Alla serata d'apertura ospiteremo i tre registi sardi nella rosa dei vincitori della prima edizione: Salvatore Mereu, Marina Anedda e Marco Antonio Pani, con alcuni anteprime dei loro nuovi lavori». Quasi d'obbligo (per naturale consonanza) la presentazione di un volume sulla musica rock, hip hop e dub e le minoranze linguistiche, con un titolo che suona, parafrasando Fossati,  “La me lenghe e sune il rock” di Marco Stolfo.

Babel Film Festival locandinaEvento speciale (il 30 novembre alle 21) con la presentazione in anteprima nazionale de “Sos Mortos de Alos” (I morti di Alos) di Daniele Atzeni – in sardo con sottotitoli in italiano al Cineworld mentre all'Auditorium di piazza Dettori e che farà da cornice alla serata finale, il 3 dicembre con la premiazione e la visione dei trailers dei vincitori - sarà protagonista il compositore e polistrumentista nuorese Gavino Murgia, con la sonorizzazione dal vivo de “Le stagioni” del regista armeno Artavazd Pelechian.

«Il Festival già in questa seconda edizione è cresciuto molto, non solo per il numero delle adesioni ma anche per i riconoscimenti e attestati di stima di enti e istituzioni nazionali e internazionali, dalle ambasciate alle associazioni cinematografiche, a confermare il ruolo della Sardegna come culla delle minoranze linguistiche» sottolinea Cubeddu. E tra le opere che si sottoporranno alle scelte della giuria – formata dall'attore, regista e sceneggiatore Edoardo Winspeare, Aldo Fittante di Film Tv, Maurizio Braucci (tra gli sceneggiatori di Gomorra e collaboratore di importanti testate), il critico Elisabetta Randaccio (per la FICC) e la giornalista Maria González Gorosarri – ci sarà «oltre “Il loro Natale” di Gaetano Di Vaio sulle mogli dei carcerati di Napoli, a Venezia per Controcampo Italiano, “The Linguists” di Seth Kramer (già al Sundance Film Festival )».

Le lingue? «Dall'afrikaan al romanì». Fil rouge? «Nessuno, ma sono tutti artisti con spiccata sensibilità sociale e attenzione alla realtà». Da segnalare anche il “Postale della Lingua Sarda” della provincia di Oristano: un autobus con una mostra itinerante sulla cultura dell'Isola e sa limba in piazza Yenne a Cagliari nei giorni del "Babel Film Festival".

VAI AL CATALOGO E PROGRAMMA

Articoli correlati:

Babel, l’importanza di essere unici

Per Atzeni il sole è sempre nero

23 novembre 2011

Powered by CoalaWeb

Accesso utenti e associazioni