Percorso

In Campidano? Sì, a tutto cinema

Count down a San Sperate per il suo festival, ormai alle porte. Proiezioni, incontri con gli autori, mostre, seminari sino al 10 marzo 2012. Omaggio al fotografo Pablo Volta e a Mario Dondero. In arrivo tra gli ospiti il regista Pasquale Scimeca, che porta sull’Isola in anteprima nazionale con il suo “I Malavoglia”. Sarà la volta anche del cinema sardo con Daniele Atzeni e  “I morti di Alos”.

''Io sono Li''Quarta edizione del  “Campidano Film Festival”,  la rassegna internazionale di cinema d'autore di casa a San Sperate, al via sabato 18 febbraio.  Lungo quattro fine settimana, fino a sabato 10 marzo, la manifestazione organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con il Circolo del Cinema Tina Modotti anima il Paese Museo con un ricco calendario di proiezioni e incontri con gli autori: all’affermato Pasquale Scimeca si aggiungono tre filmaker  come gli italiani Andrea Segre e Giulia Amati e Sergio Fergnachino e la nuova stella del documentario sardo Daniele Atzeni. Confermata, come da tradizione, la sezione delle mostre fotografiche, dedicate quest’anno a Pablo Volta, il celebre fotografo italo-argentino recentemente scomparso a San Sperate  ed a un altro straordinario maestro come Mario Dondero. La rassegna, realizzata con il contributo della Regione Sardegna, propone dieci titoli, tra film e documentari, italiani e stranieri  sul filo conduttore “Terra e Migrazioni”.
Raddoppiano le location del festival: il Museo della Terra Cruda (in via Roma 15) continua ad ospitare gli eventi espositivi e gli incontri  cinematografici,  mentre lo spazio proiezioni, alla presenza di alcuni dei registi, è nella sala del Teatro La Maschera (in via Is Spinargius 2), con appuntamenti serali e matinée dedicati alle scuole. L’ingresso è gratuito.
C’è attesa  per l’inaugurazione di  sabato 18 febbraio (alle 21) al Teatro La Maschera con la proiezione di “La Kriptonite nella borsa”, opera prima dietro la macchina da presa per lo scrittore Ivan Cotroneo.  Domenica 19 fa ingresso al festival Andrea Segre: alle 21, al Teatro La Maschera,  il documentarista veneto  presenta “Io sono Li” (in lizza al Festival di Roma nel 2008, a Cannes nel 2009 e a Venezia nel 2010), lungometraggio narrativo dedicato alla contaminazione contemporanea tra culture, raccontata attraverso la storia di un’amicizia tra una giovane cinese e un pescatore di origini slave ambientata nella laguna veneta.  
 
''I Malavoglia''La settimana successiva il “Campidano Film Festival” accoglie un trittico di ospiti. Ritorna a San Sperate il regista Pasquale Scimeca e porta in Sardegna, in prima assoluta per l’Isola, il suo ultimo lungometraggio “I Malavoglia” (già selezionato nel 2010 alle mostre di Venezia e di Toronto). Il film rispetta nella trama e nei personaggi l’omonimo capolavoro di Verga, ma lo attualizza, facendo comparire nella Casa del Nespolo Alef, un migrante clandestino, realizzando così un incrocio simbolico tra il nuovo e il vecchio “sud del Mondo”.  Il regista siciliano si concede al pubblico del festival: come protagonista dei due incontri di formazione cinematografica sulla regia e sulla produzione, in programma al Museo della Terra Cruda venerdì 24 e sabato 25 febbraio alle 19 e presenziando alle due proiezioni nel Teatro La Maschera (il 24, alle 21 con l’introduzione dello storico dell’Università di Cagliari Luciano Marroccu e il giorno dopo, alle 10.30, solo per le scuole, con il commento di  Luisa Marongiu, dell’Associazione Tina Modotti). Accanto a Scimeca è presente Linda Di Dio, la produttrice della Arbash, etichetta indipendente diretta dallo stesso regista.  

''Il figlio di Bakunin''Sabato 25 (alle 18) irrompe al festival l’arte fotografica: al Museo della Terra Cruda è in programma il vernissage delle mostre “Ritratti e set” di Mario Dondero, quaranta scatti inediti del maestro del fotogiornalismo italiano nel mondo, provenienti dall'archivio fotografico della Cineteca di Bologna e “I Set Cinematografici in Sardegna”, dagli anni ’40 ai giorni nostri, in sessantuno immagini appartenenti a diciassette film, tra foto di scena (le inquadrature decise dal regista e dall'operatore)  e non. All’interno di quest’ultima raccolta si segnala la presenza  di venticinque scatti di Pablo Volta sul set de “Il figlio di Bakunin” di Gianfranco Cabiddu: immagini in gran parte inedite. Le due esposizioni (visitabili fino al 10 marzo dal martedì alla domenca, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19.30)  sono curate dall’Associazione Tina Modotti, con i testi critici della studiosa di storia contemporanea Emanuela Porceddu e l’allestimento di Daniele Spiga, dello studio di Progettazione Officinevida.

Arricchisce la seconda tranche del festival, sabato 25, alle 21, al Teatro La Maschera, la proiezione di “Il Villaggio di cartone”, ultima fatica dell’ottantenne maestro del cinema italiano Ermanno Olmi, presentata fuori concorso lo scorso settembre alla Mostra del Cinema di Venezia. Il fine settimana si chiude, domenica 26, alle 21, con un focus sul conflitto arabo – israeliano alla presenza della regista Giulia Amati, coautrice con Stephen Natanson del pluripremiato documentario  “This is My Land...Hebron”. Il dibattito, di seguito alla proiezione, é moderato da Luciano Marroccu.
Venerdì 2 marzo, alle 21, il festival riprende con la proiezione di “Scialla!”, il fortunato film di esordio alla regia dello sceneggiatore Francesco Bruni, vincitore della sezione Controcampo italiano per i lungometraggi narrativi alla 68esima Mostra del cinema di Venezia.
 
''Almost married''Protagonisti del fine settimana sono il regista piemontese Sergio Fergnachino e il filmaker sardo Daniele Atzeni. Il primo, sabato 3, alle 21, presenta il suo “Almost Married”,  cofirmato insieme alla regista turca Fatma Bucak. La pellicola, dall’impronta autobiografica, racconta lo scontro tra due generazioni, in lotta tra modernità e tradizione: da una parte la volontà di una giovane fotografa di affermare la sua professione e l’amore per un ragazzo italiano, dall’altra quella del padre di lei di non interrompere la pratica dei matrimoni combinati. La proiezione è introdotta da Paola Trogu, dell’Associazione Tina Modotti.
Il secondo, Daniele Atzeni, interviene (al Teatro La Maschera) domenica 4 marzo, alle 20, in un incontro sul documentario in Sardegna e subito dopo, alle 21, introduce “I morti di Alos”, docufiction che racconta i mutamenti intervenuti nella geografia sociale sarda dal 1950 in poi. Il film, fresco della selezione all'International Short Film Festival di Clermont-Ferrand, in Francia, dello scorso gennaio, è in lizza al Concorso Nazionale per corto e mediometraggi Visioni Italiane, in programma a Bologna dal 22 al 26 febbraio.
Le ultime giornate l sono  dedicate alle proiezioni. Venerdì 9 marzo, al Teatro La Maschera, tiene banco “Miracolo a Le Havre”, ultimo capolavoro del finlandese Aki Kaurismäki, con una doppio appuntamento: alle 10.30 per le scuole, con l’introduzione di Emanuela Porceddu e alle 21.

Sabato 10, alle 19.30, chiude il programma della manifestazione “Incoscio italiano”, film di Luca Guadagnino, che sbarca in Sardegna per gentile concessione della casa produttrice First Sun. La pellicola, introdotta dalla storica Valeria Deplano (con la partecipazione di Luciano Marroccu) rievoca le cupe pagine del colonialismo italiano, tema caro al regista palermitano, che in una di quelle terre, l’Etiopia, ha trascorso l’infanzia.
www.sansperate.net  www.paesemuseo.com
15 febbraio 2012
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