Percorso

Le isole di Arcopinto

Il cinema nell'era digitale. di Salvatore Pinna

Asia ArgentoNon è dato sapere, per ora, quanti spettatori abbiano approfittato dell’opportunità di vedere in streaming gratuito “Isole”, il film di Stefano Chiantini prodotto da Gianluca Arcopinto.

Il film girato in un paesino delle Tremiti si incentra su tre personaggi: un prete burbero che fa da tutore a una ragazza, che si chiama Martina, che alleva api ed è così taciturna da sembrare muta  e Ivan un immigrato clandestino che possiede poche parole della lingua italiana.  È il racconto di tre solitudini –  tre isole nell’isola - e  dell’ enorme difficoltà di comunicare vinta grazie ad un sentimento che nasce attraverso approcci impacciati e timidi sguardi tra i due giovani.
Il film è stupendamente interpretato da un’Asia Argento – ben assecondata da Ivan Franèk e Giorgio Colangeli - che regala una recitazione intensa fatta di silenzi, sguardi, gesti, pervasi da una sottile ambiguità, che devono essere interpretati senza l’ausilio delle parole.

Stefano ChiantiniPer quasi tutto il film Martina non parla, sino a quando Ivan  decide di lasciare l’isola dove qualcuno lo ha segnalato come clandestino. A quel punto lei gli domanda, mentre lui sta per imbarcarsi in uno scafo che lo porterà fuori dell’isola, “Mi abbandoni così?” Solo allora il giovane scopre con sorpresa che non è muta: è l’amore sentito e ricambiato a risvegliarle la parola al punto da poterne soffiare qualcuna, più intima, nell’orecchio del ragazzo, ma da cui lo spettatore è escluso. Il loro distacco non è triste, come ci si potrebbe aspettare, ma è reso dall’attrice in una gamma di espressioni di felicità sempre più intensa e sorpresa. Solo allora si sente in grado di compiere un’azione che aveva visto fare al giovane ma che lei aveva rifiutato ancora imprigionata  nelle sue fobie: immergere la testa nell’acqua del mare perché, come le aveva detto Ivan, “nell’acqua si vedono le persone che ami”. Questo rapporto si conclude non con una vicinanza e con una presenza ma con un allontanamento e con un’assenza e con la certezza, tutta interiore, che esiste tuttavia.

Gianluca Arcopinto“Isole” è un progetto a cui Asia Argento ha dichiarato di tenere tantissimo. A catturarla è stata l’opportunità di fare un film diverso, “un film con poche parole, un film dove comunicassero di più i sentimenti che non magari dei dialoghi sproloquiati.”  Anche la suggestione della rete ha avuto il suo peso. Infatti ciò che rende speciale questo film è il progetto produttivo e distributivo che intende aprire strade nuove al buon cinema indipendente allo scopo di farlo arrivare a tutti. Infatti il produttore Gianluca Arcopinto ha scelto di regalare “Isole” agli spettatori che, con il film ancora in sala, hanno potuto vederlo, per cinque giorni, in streaming gratuito dal 16 al 20 maggio sul portale Repubblica.it.  In un’intervista apparsa sul medesimo portale Arcopinto ha dichiarato che questo primo esperimento è un modo di incominciare a fare i conti seriamente con il popolo della rete. A incoraggiarlo è stato anche il fatto che diverse sale di alcune città importanti, hanno voluto fare la scommessa di programmare il film dopo il passaggio sul web perché secondo loro l’uscita nel web non solo non nuocerebbe alle sale ma potrebbe persino aumentare il piccolo potenziale pubblico.

Giorgio ColangeliL’orgoglioso produttore di film come “I nostri anni” di Gaglianone, “Nella mischia” di Zanasi, “Saimir” di Munzi, “Ballo a tre passi” di Mereu sogna che possano esistere dei cinema virtuali capaci di portare tanta gente a vedere il film, che non paga a vedere il film, perché, afferma il produttore, “io non credo che la gente che vede il film in rete debba, possa e voglia spendere anche un euro per vedere il film, però è chiaro che nel momento in cui sessanta-settantamila persone vedessero un film, probabilmente a quel punto potrebbe scattare un’operazione legata a tanta gente che vede e quindi pubblicità e tutto quello che ne consegue.” Con la rete cambia l’idea di cinema, rendendola più ampia, e viene ridefinito il ruolo della sala. Essa non è l’unico luogo di distribuzione dei prodotti audiovisivi ma potrebbe rinascere con una nuove forme di programmazione. Come afferma Sergio Bellucci in un recente numero del “Calendario del popolo” interamente dedicato al cinema “La distribuzione digitale, oggi, consente di avere sale che assumono la flessibilità di un palinsesto televisivo.

Ivan FranèkI costi di affitto del contenuto, la possibilità di variare enormemente il catalogo, la possibilità di costruire micro-sale specializzate, o di costruire retrospettive difficilmente realizzabili con il vecchio supporto in pellicola offrono la possibilità di rompere il gigantismo monopolista che ha fortemente condizionato il settore della distribuzione e produrre una moltiplicazione delle possibilità e del pluralismo delle voci.” Saturando gli schermi, e monopolizzando l’attenzione dei media, la grande produzione costringe gli altri film ad un accesso minuscolo nei pochi schermi disponibili. Essa, inoltre, genera una rotazione velocissima che penalizza quei film che, non beneficiando di sussidi e mezzi promozionali, hanno bisogno di durare per arrivare al pubblico. La rete aiuta a combattere tale distorsione in quanto l’impiego delle tecnologie digitali consente nuove modalità produttive,  nuovi linguaggi, nuovi supporti distributivi e nuove forme di mercato. Aver visto “Isole” su Repubblica.it è stato interessante sia perché si è potuto vedere un bel film, sia perché è stato come prendere parte ad un’avventura, consistente nell’aiutare  i buoni film e sostenere un produttore “che ancora crede che si possa fare delle cose diverse dalla norma".

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