Giffoni Film Festival Experience
L’ esperienza del festival dedicato ai più giovani raccontata da un ragazzo cagliaritano. Pubblichiamo il reso conto di Giovanni Cocco Ortu, che ha partecipato, con altri coetanei, alla manifestazione, restando (giustamente) estasiato.
In un comune campano, immerso nelle colline a trenta minuti da Salerno, si svolge ormai da 42 anni un festival cinematografico molto particolare che si rivolge a un pubblico prevalentemente infantile, adolescenziale e giovanile: la giuria, infatti, è composta da soli ragazzi.
Il “Giffoni Film Festival” rappresenta uno dei luoghi d’incontro più importanti a livello nazionale, annoverando tra i suoi ospiti attori e personaggi dello spettacolo di tutto il mondo e partecipanti provenienti da 50 paesi diversi. Tra i partecipanti, quest’ anno, c’eravamo anche noi, sei ragazzi del gruppo, “La giostra” e un animatore del C.G.S,. (acronimo di cinecircoli giovanili socioculturali), l’associazione che ha proposto, attuato e portato avanti l’iniziativa, per consentirci di vivere un’esperienza diversa con uno stile di vita salesiano.
Il C.G.S è una associazione, nata per promuovere la conoscenza e l’apprendimento delle arti interpretative, si occupa in tutta Italia da più di quarant’anni dell’animazione culturale e cinematografica per ragazzi e giovani. Quest’anno il festival si è tenuto dal 14 al 24 luglio, anticipando le proprie date di qualche giorno in vista delle olimpiadi. Noi, purtroppo, abbiamo partecipato solo agli eventi, compresi tra il 20 e il 21 luglio, e posso dire che le cose che mi hanno colpito di più sono state l’informalità e la naturalezza: la spontaneità tipica di noi ragazzi è una componente fondamentale nella ricetta del buon funzionamento del GFF. Il tema, secondo il quale sono stati scelti i lunghi e i cortometraggi in concorso, è stato happiness (felicità), ma il festival si propone, inoltre, di anteporre la qualità alle esigenze di produzione delle grandi case cinematografiche, orientando i film in base ai contenuti educativi e utili per il dibattito in maniera trasversale ai generi, rendendo il messaggio di facile comprensione per i ragazzi: questa è la motivazione della suddivisione dei film per classi d’età.
A parte il pilastro della manifestazione: un festival per ragazzi, giudicato dai ragazzi, la cosa più interessante è che dopo la visione dei film si svolge un’ intensa attività di discussione e cineforum per consentire ai giovani di confrontarsi ed esprimere il loro parere. In questo modo, la visione del film diventa un’esperienza costruttiva, il cinema assume il suo ruolo di strumento di comunicazione: ai giovani si insegna ad essere critici e a non aver paura di alzare la mano per esprimere un’opinione. Il festival, quindi, non rimane solo intrattenimento, diventa comunicazione e istruzione a tutti i livelli, offrendo occasioni di crescita e spunti di riflessione in un mondo sommerso da film, tv e comunicazione spazzatura. Concludo scrivendo due citazioni di due ospiti: una del passato, 1982, e una del presente, 2012: la prima, di François Truffaut che recita: “Di tutti i festival quello di Giffoni è il più necessario”.
La seconda, di Franco Battiato: “Il futuro dei giovani dipende solo da loro”.
Due voci e due artisti che trattano generi differenti, rispettivamente cinema e musica, con due linguaggi diversi, che molto spesso fanno uso l’uno dell’altro, lanciando lo stesso messaggio: i giovani sono il futuro, ma il futuro va costruito, soprattutto grazie alle interessanti occasioni d’incontro e di confronto che offrono manifestazioni come il Giffoni.
Sarebbe bello che eventi di questo genere venissero promossi e pubblicizzati maggiormente a livello nazionale, concretizzandone il valore culturale che propongono.
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25 luglio 2012