Scola maestro del cinema italiano
Il regista campano ha ricevuto a Cagliari il premio alla carriera dall’associazione “L’Alambicco”. di Elisabetta Randaccio
DOPO IL PEZZO IL VIDEO DEL CONCERTO
La lunga rassegna su Ettore Scola, svoltasi tra novembre e dicembre, realizzata dalla associazione “Alambicco”, con la collaborazione della Società Umanitaria-Cineteca Sarda, il patrocinio dei Comuni di Cagliari ed Elmas e la Fondazione del Banco di Sardegna, ha messo in evidenza quanto il regista di “Una giornata particolare” possa essere definito come uno degli ultimi Maestri del cinema italiano contemporaneo.
Sceneggiatore sin dai primi anni cinquanta, la sua filmografia è esemplare dei cambiamenti estetici e di contenuto della nostra produzione.
Sicuramente influenzato dalla stagione neorealistica, dichiarata anche nell’ammirazione per Vittorio De Sica (a cui dedicherà con affetto il suo capolavoro, “C’eravamo tanto amati”), Scola sarà tra i “fondatori” della commedia all’italiana (è tra gli sceneggiatori de “Il sorpasso” di Dino Risi), declinando questo fortunato genere con lo spirito del grottesco, dell’ironia, persino dello straniamento di tipo brechtiano. Nelle sue mani la “commedia all’italiana” è soprattutto un malinconico documento sugli ideali perduti e le desiderate utopie del dopo guerra, la testimonianza di come i nostri connazionali abbiano acquisito livelli di cinismo, sempre più spietati nell’aspirazione di un benessere, spesso privo di valori umanamente rilevanti. L’amarezza nei film di Scola è cresciuta col tempo e la società risulta, ormai, così mediocre e patetica da provocare il decennale silenzio creativo del Maestro.
A Ettore Scola l’associazione “Alambicco” ha dedicato l’evento conclusivo della rassegna nel Teatro Comunale di Elmas: consegna del premio alla carriera e un concerto incentrato sulle colonne sonore dei suoi film. Purtroppo, un incidente improvviso (un aggravamento a un piede fratturato in Settembre), ha impedito, all’ultimo momento, la presenza del regista in Sardegna, ma la serata è stata comunque molto bella e gradita al numeroso pubblico accorso per lo spettacolo. Assai interessante l’operazione artistica del quartetto “Karel” (Francesco Pilia, violino, Marco Fois, viola, Federico Sanna, violoncello, Alessio De Vita, violino), che insieme a Battista Giordano, il quale con grande efficacia ha operato gli arrangiamenti e le trascrizioni delle parti, ha proposto delle variazioni sulle musiche di Armando Trovajoli, l’autore di tutte le colonne sonore dei film di Scola (tranne “Ballando ballando”).
Ogni brano è stato preceduto da una breve presentazione chiarificatrice del perché della scelta e contestualizzava la pellicola da cui erano tratte le partiture, dimostrando la passione per l’opera di Scola da parte di Giordano e del quartetto.
Il concerto, eseguito con successo, coglieva lo spirito delle opere del regista romano evidenziandone i temi esemplari (assai intensi la “finta” canzone della Resistenza da “C’eravamo tanto amati” e l’aria da “Dramma della gelosia”) e riuscendo a evocare immagini e volti di interpreti indimenticabili.
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