Percorso

Nuoro e l'Isre alla ribalta europea

Un mese di proiezioni gratuite  sul cinema del reale e le sue storie. Bruno Murgia, Presidente dell’Isre: «Se si deve sostenere il commercio perchè non si deve sostenere il cinema?». di Maria Elena Tiragallo

''Il Mese del documentario''Scarica il programma

C’è anche Nuoro tra le 13 città italiane e 5 europee coinvolte dalla manifestazione  “Il Mese del Documentario”. Così Nuoro come Roma, Bologona, Firenze, Milano, Napoli, Nola, Palermo e Torino. Ma anche,  Londra, Parigi, Barcellona, Berlino: a legarle 5 settimane di festival sul meglio del documentario italiano ed europeo.

Ha preso il via il 14 gennaio, un mese intero di proiezioni gratuite. Doc/It- Associazione Documentaristi Italiani e l’Istituto Superiore Regionale Etnografico  hanno organizzato la manifestazione che vede la sua location nuorese  all’auditorium del Museo Etnografico. In contemporanea nazionale e internazionale,  sino al 14 febbraio, ogni martedì e venerdì (alle 19), in gara 10 documentari per uno sguardo sul cinema del reale e sulle sue storie.
Due le categorie: il Doc/It Professional Awards, Premio per il Miglior Documentario Italiano dell’Anno con i suoi 5 documentari finalisti, e il Doc.International,  5 documentari stranieri in competizione fra loro, già vincitori dei più importanti Festival del mondo dedicati al documentario e selezionati da una giuria di esperti.
Una vetrina internazionale per Nuoro e la Sardegna,  che porta con sé  una buona dose di soddisfazione anche in Bruno Murgia, Presidente dell’Isre, dallo scorso maggio (il predecessore era Salvatore Liori), che abbiamo intervistato.

Bruno MurgiaUn mese intero dedicato al documentario. Nuoro alla ribalta nazionale?
Il Mese del documentario è un fiore all’occhiello  per l’Istituto, che  rafforza  i punti del cinema. In contemporanea con tante città italiane e metropoli europee c’è Nuoro, questo è di fondamentale importanza per tutta la Sardegna che ha  nell’ Isre il compendio della cultura sarda.

Lei è il Presidente dell’Isre da meno di un anno. Come ha trovato l’Istituto più importante della Sardegna?
L’ho trovato in buona salute per quanto riguarda i progetti  in campo,  non altrettanto sull’aspetto finanziario, essendoci stati i tagli di un milione di euro. Ora ci garantiscono tre milioni di euro in finanziaria,  per cui i grandi progetti come Etnu o Sieff  si potranno riorganizzare, intorno a metà anno. Cercheremo di rinnovare Etnu (festival del cinema etnografico)  con i temi dell’economia della cultura. Inoltre, non dimentichiamo il Museo del Costume a cui stiamo lavorando, e il Museo della Ceramica Sarda, che vedrà a marzo una tre giorni dedicata a Grazia Deledda. Vorrei poter mettere a Nuoro un centro dell’antropologia visuale per formare i documentaristi. I progetti non mancano bisogna fare i conti con le risorse e lavorare anche sulla comunicazione.

Come valuta la Film Commission della Regione Sardegna?
La considero uno strumento importante, devi avere risorse per poter fare. So che c’è una mancanza di risorse, conosco le problematiche dei registi sardi, ma la Film Commission è utile se messa nelle condizioni di valutare i progetti. Si deve puntare sulla cultura senza buttare via i soldi, se si deve sostenere il commercio, perchè non si deve sostenere il cinema? In questo la politica mi sembra molto indietro.

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22 gennaio 2014

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