Percorso

Tutti a Oristano con Amore (Antonio) e Ironia

Serata d'Amore il 21 marzo con "La casa delle stelle", il documentario di Antonello Carboni dedicato all’artista Antonio Amore, e l'inaugurazione della mostra “Ironico Amore” (visibile sino al 21 maggio). L’intervista di Maria Elena Tiragallo

''Ritratti nobiliari''Serata d’amore. E’ quella  che si terrà  venerdì 21 marzo a Oristano presso l’Auditorium dell’Hospitalitis Sancti Antoni, per celebrare la figura dell’artista Antonio Amore (nato a Catania nel 1918 e  deceduto a Oristano nel 2009).

Taglio del nastro affidato alla proiezione (alle 18 - alle 17.30 l’intervento delle autorità) del docufilm del regista Antonello Carboni, “La Casa delle Stelle”, coprodotto dalla Società Umanitaria/Cineteca Sarda. Il documentario è intriso delle testimonianze di tutti coloro che hanno conosciuto Antonio Amore; immancabili i luoghi  in cui si è svolta  la sua vita e la sua lunga esperienza artistica. A Cinemecum, Antonello Carboni.

Antonio AmoreCome ha conosciuto l’artista Antonio Amore?
Nel 2001. Quattro anni più tardi ho cominciato a filmarlo, d’ accordo con lui, perché Antonio aveva intenzione di realizzare delle brevi clip, corredate da brevi inquadrature di sue ultimissime opere.
E così è stato. Si intitolavano “Massime testamentarie”.
Ma Antonio sapeva e voleva anche che io facessi un documentario su di lui, più articolato. Voleva che io fossi il testimone audiovisivo di alcuni suoi frammenti biografici. E così ha preso vita un progetto a più lungo termine. Ma poi Antonio è andato via.

''Pecore da bersaglio''Ma lei ha deciso di portare avanti il progetto del documentario?
Sì. Ho cominciato a recuperare le testimonianze sulla sua figura di uomo e di artista e sono andato in Sicilia, nella sua terra natale, a Catania. Ho esplorato i paesi, incontrato tante persone, ho intervistato la cugina, e poi sono mi sono fermato in un luogo a lui carissimo: le miniere di Centuripe. Sono risalito per Roma, ho intervistato Vittorio Sgarbi e ricostruito un piccolo frammento della “dolce vita” romana di Antonio e della sua frequentazione con Giacomo Balla. Eccomi poi giungere in Sardegna, come Antonio nel lontano 1964, quando decise di abbandonare tutto e stabilirsi definitivamente nella  nostra isola. Per lui galeotto fu David Herbert Lawrence, il suo “Mare e Sardegna”. Qui, nell’Isola, Antonio si perse; e assunse una nuova vita, tutta da rifare, partendo dalla casa cantoniera di S'Isteddu, sopra Nughedu Santa Vittoria, tra Austis, Neoneli e Nughedu.
Arrivò poi a Oristano, dove insegnò all'Istituto d'Arte, allora presieduto da Arrigo Visani, senza mai smettere di dipingere, di scrivere racconti, e poesie. Così cominciò a raccontare la Sardegna, l'uomo, le sue passioni, le sue miserie.

Che messaggio vuole  lasciare con  “La casa delle stelle”?
Il documentario vuole restituire la dimensione umana e artistica di Antonio Amore. Non può essere esaustivo in termini biografici, ma intende suggerire una più attenta rilettura del lavoro di questo Gigante dell’arte.

Non solo cinema, per la Serata d'Amore. Dopo la proiezione del documentario di Antonello Carboni, sarà inaugurata alla Pinacoteca comunale Carlo Contini (alle 19) la mostra “Ironico Amore”, che comprende le opere meno note dell’artista, caratterizzate da un’ironia che si è spinta spesso fino al sarcasmo nella denuncia della deriva della società contemporanea. La mostra curata dal critico d’arte Ivo Serafini Fenu, e fortemente voluta dal Comune di Oristano, è un omaggio della città al “suo” grande artista.

La mostra d’arte sarà visitabile dal  21 marzo al 21  maggio, dal lunedì al sabato, dalle 10.30 alle 13, dalle 17 alle 19.30. (Per info: 0783. 791262  - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )


'Sardia''ANTONIO AMORE
Antonio Amore, catanese di nascita, classe 1918, ma sardo per scelta o, forse, per destino, approdò nell’Isola nel 1964, un anno prima di iniziare la sua carriera di insegnante a Oristano, ma con alle spalle una già lusinghiera esperienza artistica. In quell’anno fatidico, abbandonata una Roma opulenta e in piena “dolce vita” che gli stava aprendo le vie di un agognato successo artistico, approdò, esule volontario, nelle lande silenziose tra Austis e Neoneli, più precisamente nella cantoniera di S’isteddu.

Luoghi aspri, per certi versi inospitali, querce secolari e graniti, pecore e pastori accolsero Antonio Amore, che recise i suoi legami con la Capitale, e mai rottura fu più radicale. Ai clamori e al chiacchiericcio romano preferì il suono secco e gutturale della parlata dei pastori del luogo e fu così che Antonio Amore divenne il più sardo dei sardi tra gli artisti del Novecento. Avendo scelto la Sardegna quale terra d’elezione riuscì a interpretarne l’anima più profonda, senza inseguire le mode “avanguardistiche” del momento, senza cadere nelle trappole del folclore e, tuttavia, mantenendo la sua arte profondamente ancorata al dibattito contemporaneo.
La mostra Ironico Amore, a pochi anni dalla sua scomparsa, propone la produzione meno nota e più privata.

''Status Symbol''Non, dunque, gli esordi siciliani o l’astratta sintesi dei Cristi del periodo romano né, tantomeno, la cupa e tragica visionarietà dell’epopea del mondo agropastorale sardo nel suo desolante tramonto quanto, piuttosto, l’aspetto più ludico e irriverente del suo percorso artistico: un’ironia che si è spinta fino al sarcasmo nell’analisi spietata e attualissima del degrado dei rapporti sociali e della deriva del mondo politico, con un linguaggio pop, spesso effimero nei materiali quanto profondo nei contenuti.

Capace di presagire la debacle di una classe dirigente inadeguata, il populismo qualunquista, l’ottundimento della coscienza civile e la prostituzione intellettuale e morale che ne è derivata, Antonio Amore fa sfilare davanti ai nostri occhi le tronfie e inebetite pecore in poltrona, i vacui ectoplasmi delle animule pendule, gli espliciti uomini membra, gli autodistruttivi percorlupi e, su tutti, l’invereconda cortigiana Paolina, così stupidamente eginetica. Un mondo abitato da pecore, pecore e ancora pecore, non più simbolo identitario quanto, piuttosto, amara metafora di una devastante omologazione culturale e sconsolata constatazione di una deriva umana nella quale il limite tra riso e pianto è davvero impalpabile.


''Sincerily your''SERATA D’AMORE
venerdì 21 marzo 2014
Ore 17.30 – Auditorium dell’Hospitalis Sancti Antoni
Saluti delle Autorità e presentazione delle iniziative legate alla figura dell’artista Antonio Amore.

Ore 18.00 – Auditorium dell’Hospitalis Sancti Antoni
Proiezione de LA CASA DELLE STELLE, docufilm inedito di Antonello Carboni, una coproduzione dello stesso regista e della Cineteca Sarda volta a restituire un ritratto a tutto tondo dell’artista attraverso le testimonianze di quanti l’hanno conosciuto e dei luoghi nei quali si è svolta la sua lunga vicenda umana e artistica.

Ore 19.00 – Pinacoteca Comunale “Carlo Contini”
Inaugurazione della mostra IRONICO AMORE, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, col sostegno della Fondazione Banco di Sardegna e curata dal critico d’arte Ivo Serafino Fenu.

mostra: Ironico Amore
artista: Antonio Amore
città: Oristano
sede: Pinacoteca comunale “Carlo Contini” – Hospitalis Sancti Antoni, Via Sant’Antonio
date:  21 marzo 2014 – 21 maggio 2014
orari: 10.30 - 13.00 | 17.00 - 19.30 (dal lunedì al sabato)

19 marzo 2014

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