Percorso

Pani e Angius, che coppia a Ischia!

L'Isola che non c'è, quella intrisa di favole e leggende millenarie, guardata con gli occhi di due registi sardi in concorso all'Ischia Location Film Festival. di M.E.T.

 Alla quinta edizione  dell'Ischia Location Film Festival, in programma fino al 30 giugno, due le opere dei registi sardi  in concorso: "Panas" di Marco Antonio Pani (per la sezione dedicata ai corti) e "In Sa'Ia" di Bonifacio Angius, per la categoria degli scenari. Due opere che raccontano la Sardegna in chiave leggendaria e favolistica.« "Panas"- ha detto l'autore  - è prodotto dall'Istituto Etnografico di Nuoro, con il patrocinio del Comune di Olmedo, in provincia di Sassari. Narra la leggenda antica delle panas, le donne morte di parto. E' un racconto antico, girato come una storia di finzione, grazie ai flashback di un vecchio che si racconta.
E' un corto di finzione, poetico, per realizzarlo è stata coinvolta tutta la popolazione di Olmedo, non ci sono attori professionisti, ma uomini che interpretano la loro stessa vita». Ambientato nel paesino del sassarese, il cortometraggio ha suscitato l'interesse degli abitanti della zona. «Dopo un primo momento di diffidenza, pian piano, si è diffusa la voce e la risposta è stata di grande entusiasmo. Ho scelto di partecipare al festival di Ischia, perché è un festival importante per le location. Anche se il vento eccessivo ha fatto interrompere le proiezioni all'aperto, con un pubblico non molto numeroso, il mio corto è stato già richiesto dalla responsabile del Festival della Montagna che si tiene in Trentino.
Una favola, senza una precisa collocazione storica, è invece l'opera "In Sa'Ia" di Bonifacio Angius, realizzato solo con due attori professionisti, Pietro Pitalis e Stefano Defenu. «Ho utilizzato solo due attori - confessa il regista - tutti gli altri sono abitanti di Plaghe, il paese logudorese di cui si racconta nel film. Ci sono bambini e anziani. Ho cercato di rappresentare la realtà isolana attraverso un'atmosfera favolistica, in ventinove minuti, con una forte componente ironica, a tratti buffa. Partecipo a tutti i festival perché è importante far conoscere la Sardegna, anche quella dell'entroterra, bellissima esattamente come quella costiera. Il film è girato in esterni, in tre location Plaghe, Brutti e Uri. Il Festival di Ischia è di buon livello, ci sono molti addetti ai lavori e può essere un'occasione importante per far aprire qualche porta in più. Per me arrivare a Ischia è stato importante, ma la qualità l'ho trovata anche ai festival di New York così come a Tangeri, in Marocco».

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