Percorso

L'isola delle star

Debutta in Sardegna il festival dell'architettura con un carico eccezionale di fotografi, paesaggisti, scrittori, designer. Tre giorni per fare il punto sull'estetica del bello. In un corto circuito di appuntamenti da lasciare senza fiato. di Cristiana Wagner
 
 Un circo della mente ad alto contenuto caffeinico. Si chiama FestArch quattro giorni tutti cagliaritani in compagnia di architetti, designer, fotografi artisti di levatura internazionale, impegnati per tre giorni a discutere sul tema “Scrivere il paesaggio”. Cinquanta appuntamenti, tra conferenze, tavole rotonde, mostre e laboratori, per un festival dell’architettura che dal 29 giugno sino al primo luglio trasformerà la città di Cagliari nella capitale mondiale dell’estetica e della creatività.
Le sinergie col cinema? Moltissime, perché la scelta delle location, il design, le scenografie hanno a che fare profondamente con l’architettura delle luci e degli spazi. Un nome per tutti, quello di Ferrè, l’architetto delle forme da poco scomparso, diventato nel giro di pochi anni tra i  massimi stilisti del mondo. Così chi vuole entrare a giocare nel magico mondo del cinema non può lasciarsi scappare un’occasione così ghiotta. FestArch si svolgerà nei locali dell’ex Manifattura Tabacchi e in quelli del centro culturale “Il Lazzaretto”. Quattro i premi Pritzker (ossia il Nobel dell’architettura) come Rem Koolhas, Paulo Mendes da Rocha, ZahaHaide e Jacques Herzog. Ma anche il teorico del giardino planetario Gilles Clement e ancora Kengo Kuma, Massimiliano Fuksas, Fernando Romero, poi Dan Graham e Yona Friedman, il designer Enzo Mari, il fotografo Gabriele Basilico, Hans Ulrich Obrist, uno dei più vitali e innovativi curatori della scena artistica internazionale, il saggista americano Lawrence Wescheler e tanti altri. 
 
 Ma perchè un festival dell’architettura? “Perchè occuparsi di questo tema e quindi anche del paesaggio - ha detto Soru - credo sia un ottimo modo per contribuire alla crescita del dibattito culturale. Ad aprire i lavori - venerdì alle 9.30 all’ex Manifattura tabacchi - sarà il convegno dal titolo “Dismissioni creative”, un confronto sui centri culturali europei nati negli spazi di archeologia industriale. Poi un cartellone densissimo “che - ha detto Gianluigi Ricuperati - ci farà sentire per qualche giorno al centro del mondo, sperando che dal punto di vista culturale la Sardegna diventi presto la caffeina d’Europa”.  E se il rettore Pasquale Mistretta ha elogiato la Regione per il coraggio e “quel pizzico di incoscienza necessario per organizzare un’iniziativa come FestArch’', l’assessore Campus ha ricordato come “le città stiano diventando sempre più protagoniste” e che Cagliari non vuole stare certo a guardare. Applausi.
Powered by CoalaWeb

Accesso utenti e associazioni