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Percorso

"Tutte le storie di Piera" di Peter Marcias

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Storie di Piera''È tornato, per una parentesi fortunata, al documentario Peter Marcias, per raccontare la vita assai speciale di un'attrice, Piera Degli Esposti, che ha avuto modo di conoscere sul set del suo “I bambini della sua vita” (2011).

Questo film portò fortuna all'interprete, premiata quell'anno col “Globo d'oro”, proprio per la performance nel film di Marcias. Probabilmente, nacque in quei giorni l'idea di un documentario su questa straordinaria donna di spettacolo, che si allinea con un'altra protagonista del cinema italiano, di cui Marcias si era occupato precedentemente, la regista Liliana Cavani per “Liliana Cavani una donna nel cinema” (2010).

''Storie di Piera''Il materiale su cui lavorare era corposo, peraltro in parte conosciuto già dal pubblico, grazie al bel libro che, nel 1980, Dacia Maraini aveva dedicato all'attrice (“Storia di Piera”, poi trascritto in un film da Marco Ferreri nel 1983). Marcias, nel suo documentario, fa parlare la Degli Esposti di se stessa in maniera non cronologica, dando spazio alla sua sensibilità, alla sua intensità, ai suoi problemi esistenziali, che ha trasformato, nel corso degli anni, in positiva creatività scenica e cinematografica. Originalmente, il regista sardo, non ci mostra l'attrice, ma usa la sua voce come filo conduttore di un racconto appassionato, alternato dalle testimonianze dei suoi compagni di lavoro e amici fedeli (Giuseppe Tornatore, Riccardo Milani, Lina Werthmuller, Dacia Maraini, tra gli altri) oppure sospeso in sequenze di repertorio che ci portano indietro nel tempo, contestualizzando momenti personali, che si fanno Storia, oppure giocando con le associazioni libere create dal regista (forse la parte meno riuscita del film).

Piera Degli EspositiIl documentario, insomma, in questa struttura dinamica e mai noiosa, si snoda raccontando la storia di una donna, che, anche nel dolore, ha tratto energia, sin da ragazza (si veda, in questo senso, il contraddittorio rapporto con la madre). Abbiamo modo da spettatori di entrare in profondità nelle scelte di un'attrice intelligente e carismatica; semmai molto triste è sapere che esistono pochissime immagini dei suoi importanti lavori teatrali tra gli anni sessanta e gli ottanta (pensiamo all'esemplare monologo di Molly dall' “Ulisse” di Joyce). Infatti, a parte le foto e qualche spezzone dalle teche RAI, poco ci rimane di una stagione irripetibile del teatro italiano dell'epoca.
Nelle ultime sequenze del film, dopo che Piera Degli Esposti ha anche raccontato con commozione e ironia la sua storia d'amore con Marco Ferreri - momento trattato con pudore da Marcias -, in una strada di Roma ci appare finalmente, voltando il suo viso in macchina, così tutte le storie, tutte le maschere si sintetizzano nel suo bellissimo sorriso.  

23 luglio 2014

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