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Editoriale

Quale futuro per il Cinema? Bilancio tragico: meno fondi, più incognite. di E.A.

L'incontro con Claudia FirinoIl 13 novembre scorso si è tenuta una riunione degli operatori cinematografici convocata dall’assessore alla Cultura della Regione Sardegna, Claudia Firino. La Giunta si è insediata a febbraio e tutti aspettavano da mesi questa convocazione, più volte annunciata, per discutere assieme e condividere temi e problemi legati al settore, ma sopratutto per sentire il progetto della Giunta per lanciare il settore.

Le aspettative erano alte, alimentate dalle dichiarazioni del presidente Francesco Pigliaru in campagna elettorale e da quelle successive di Raffaele Paci, assessore alla programmazione. Entrambi aveva parlato del cinema come “un asset” importante per la politica economica della regione; in particolare, durante un’intervista a Cinemecum, Pigliaru aveva accennato alle enormi potenzialità del cinema con i suoi effetti moltiplicatori sul resto della economia. Insomma c’erano tutti i presupposti per poter dire: “finalmente una Giunta sensibile e attenta, con le idee chiare”. Invece alla riunione idee non se ne sono sentite.

L'incontro con Claudia FirinoL’assessore ha annunziato che oltre alle risorse destinate alla Film Commission, il settore cinema avrà a disposizione 600 mila euro per tutti i bandi previsti dalla legge/cinema destinati a festival,  formazione , produzione, etc etc. I bandi ovviamente si riferiranno al passato, cioè all’anno 2014 .
La delusione è stata cocente e le reazioni molto vivaci. Da un lato si aspettavano risorse molto più ingenti; dall’altra si accentua una prassi davvero perversa, quella cioè di non consentire alcuna progettualità da parte degli operatori perché verranno messi a bando denari al termine dell’anno: quando la programmazione di tutte le attività è ovviamente già conclusa. E’ doveroso riconoscere un grande coraggio all’Assessore e al direttore generale che la accompagnava, Giuseppe Dessena. Entrambi erano ben consapevoli che l’annunzio avrebbe suscitato disappunto e sconcerto, ma non si sono tirati indietro e per la prima volta, forse da sempre, hanno convocato una riunione e affrontato gli operatori del cinema. Dalla Giunta e dall’assessore alla Cultura della Regione Sardegna, tuttavia, ci si aspetta soprattutto un indirizzo di politica, un progetto, una visione da perseguire con gli strumenti a disposizione.  

L'incontro con Claudia FirinoL’assetto attuale del cinema in senso alla amministrazione pubblica è molto confuso e richiede una totale revisione con la modifica della legge/ cinema e anche dello statuto della Fondazione Sardegna Film Commission. Noi di Cagliari in corto, molti mesi fa, avevamo proposto all’Assessore una intervista al fine di consentirle di esporre idee e progetti. Non ha mai risposto; informalmente ci è stato comunicato che aveva bisogno di tempo per esaminare e studiare la situazione. Sono trascorsi nove mesi, il tempo che si impiega per fare nascere un bambino, ma alla riunione l’Assessore non ha mostrato di aver maturato alcuna consapevolezza, tanto meno di aver partorito alcun progetto. Il direttore generale ha voluto spiegare in un effervescente exploit come quei 600 mila euro siano stati frutto di un immane lavoro volto a “grattare denaro” per il cinema sottraendolo ad altri settori e ovviamente ha giustificato, come da copione, il modesto impegno, attribuendo le responsabilità alla precedente Giunta che prima di dimettersi avrebbe suscitato aspettative poco concrete.
Purtroppo sono le solite parole, sterili, che si sentono al cambio di ogni Giunta. Soprassediamo anche sui meccanismi di bilancio che avrebbero, invece, consentito alla Giunta di Pigliaru, se avesse davvero voluto, di fare per il cinema molto di più.

L'incontro con Claudia FirinoConosciamo tutti le difficoltà economiche della nostra amministrazione, dovute alla terribile crisi attuale; ma siamo convinti che se l’Assessore avesse accompagnato l’annuncio sulle risorse con la enunciazione di un piano per il futuro, gli operatori del settore avrebbero lasciato la riunione con maggiore fiducia. Poter contare su una Giunta e un Assessore che conoscono la situazione del territorio e le necessità del cinema nell’ambito di uno scenario almeno nazionale e che abbiano in mente un indirizzo per il futuro, è il minimo che ci si possa aspettare dai nostri amministratori dopo nove mesi di insediamento.
L’Assessore non è stato neppure in grado di rispondere alla domanda rivoltale dal produttore Francesco Pamphili della Kairosfilm, relativa alla ripartizione delle risorse fra i vari settori  della cultura, che avrebbe dato almeno una idea della reale volontà della Giunta per il cinema. Claudia Firino, invece, ha accennato, alla necessità di emanare per la seconda volta una delibera “provvisoria” per affidare nuovamente i bandi del 2014 alla Film Commission.
Insomma non è cambiato nulla rispetto alla Giunta Cappellacci: si va avanti in una situazione provvisoria e precaria che certamente non corrisponde agli annunci della Giunta e alle aspettative del settore ma neppure rende grazie alla nostra isola.

L'incontro con Claudia FirinoMolte rimangono dunque le incognite: quale il futuro reale ruolo della Film Commission, quale l’assetto generale per questo settore e ancora come verranno regolati i prossimi bandi. Circa un anno fa, Cinemecum aveva denunciato la mancata trasparenza della Film Commission soprattutto per quanto riguarda la commissione che esamina e sceglie i progetti. Non è arrivata nessuna risposta né dalla Film Commission né dall’Assessore. Come se trasparenza e obbiettività non fossero fondamentali per l’ efficienza e lo sviluppo di qualsiasi settore.
Alla riunione la disperazione (specialmente dei registi)  ha portato a un attacco neppure tanto velato nei confronti della Film Commission alla quale sono stati destinati 360mila euro. C’è chi ritiene che tenuto conto dei 600 mila euro destinati ai bandi la somma per la Film Commission sia eccessiva. In realtà la Film Commission è un organo estremamente importante che necessita di ingenti risorse per far funzionare una squadra composta di collaboratori esperti:  svolge  un ruolo fondamentale nella promozione e nell’attrazione di investimenti (anche esteri) sul territorio tramite i bandi di ospitalità  Il punto dunque non sono le risorse; ma il funzionamento degli organi preposti e soprattutto, si ribadisce, la visione generale sul settore.

L'incontro con Claudia FirinoLa Film Commission pugliese è considerata fra le più virtuose, è partita nel 2007 con poche risorse ed è stata in grado di procurarsene altre specialmente attraverso i fondi ministeriali e europei e ha perseguito un progetto ben preciso: “il Cinema in Puglia e non il Cinema di Puglia” il che significa portare le produzioni nella regione più che premiare gli autori regionali. Il cinema cioè come industria più che come cultura.
Quale il progetto dell’Assessorato? Quale politica intende seguire?
Senza un timone la barca non cammina o cammina molto male. E pregevole l’intenzione dell’Assessore di affrontare tutti i temi con gli operatori in successive riunioni. Ma perché non si è presentata già con una agenda di appuntamenti? Perché nuovamente lasciare gli operatori in una situazione sospesa, utile solo a generare preoccupazioni e cattivi pensieri? Soprattutto quale è la idea guida? Non è dato saperlo. I nostri amministratori dimostrano ancora una volta di avere una strana concezione del tempo, basti pensare che anche il Presidente della Film Commission, Antonello Grimaldi, un anno fa  aveva promesso di convocare “Gli stati generali del cinema”  e poi non ha fatto più sapere nulla.

L'incontro con Claudia FirinoPer concludere non possiamo non registrare ancora una volta la modesta sensibilità per un attività fondamentale per la Sardegna: la promozione. Il legislatore del 2006 si era dimenticato di inserirla nella legge/ cinema e tutt’ ora non possono essere assegnati fondi, ma anche l’Assessore in carica nel 2014 non sembra dare molta importanza alla promozione dal momento che anche la convocazione della riunione è risultata confusa. Sono state avvisate persone che con il cinema non hanno nulla a che vedere; mentre altre che hanno profuso risorse e impegno nel settore sono state ignorate. Insomma se anche comunicazione e promozione dentro i confini della isola sono scarse  sorge il dubbio che non vi sia un progetto e neppure la conoscenza del territorio!

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