Percorso

Focus Torino Film Festival. A tu per tu con Petar Mitric

Produttore con la Ignis di Belgrado, è sviluppatore del progetto CineLine sull'Audience Design a Vienna. Con lui parliamo di FilmLab. di Mariangela Bruno

Petar MitricEsco dalla sala 3 del Cinema Reposi di Torino piuttosto in ritardo. Ho appena finito di vedere uno dei 15 film in concorso per il 32°Torino Film Festival e non faccio in tempo a cenare perché devo arrivare all'Hotel Concorde, dove Petar alloggia.

Percorro velocemente via Gramsci e proseguo a passo svelto verso via Lagrange; Torino è splendidamente illuminata in questo periodo dell'anno. L'ultima volta che ho incontrato Petar Mitric*, eravamo a Praga durante un workshop internazionale sulla produzione cinematografica e il futuro ruolo delle film commissiona in Europa, dove mi spiega con entusiasmo che ha passato la dura selezione del Torino FilmLab e che laddove riuscissimo, sarebbe bello rivedersi proprio lì, in occasione del festival. E cosi è stato. Ci salutiamo calorosamente nella hall dell'hotel, e concordiamo insieme che necessitiamo di una buona birra per buttarci dietro un festival troppo carico di aspettative. Entriamo in un semi-nascosto pub in stile irlandese e prendiamo due birre bionde doppio malto.

Petar MitricPetar, detto tra te e me, ma che cosa è questo Torino FilmLab?
È un laboratorio sul cinema, si divide in diverse sezioni e dura 9 mesi. I partecipanti seguono tre workshops, uno in Belgio, uno in Francia e l'ultimo di chiusura a Torino durante il Festival. Si lavora in gruppo sui progetti dei partecipanti e si percorre tutto l'iter di creazione e distribuzione di un il film. Alla fine, si presenta il pitch a possibili produttori partner e distributori, con la speranza che piaccia e che qualcuno lo voglia produrre. Il mio lo presento domani mattina, vieni e producimelo tu.

Io non di certo, magari fatti un giro in Sardegna e vedi se trovi qualcuno di lungimirante. A me basta il monopolio della stampa. Su quale progetto stai lavorando?
Sono nella sezione di Audience Design e stiamo lavorando con una co-produzione ungaro-bulgara su una sceneggiatura francese. Il film ha già molti sostenitori e il lavoro di audience design è stato piuttosto semplice perché l'autrice ha molti followers, quindi la targettizzazione era già evidente. Diciamo che ho faticato poco.

Torino FIlm FestivalInutile che te la tiri, tanto il film non te lo produco. Tutto positivo questo FilmLab?
In sostanza si. Ci sono circa 50 artisti, tra registi, sceneggiatori, futuri produttori e specialisti del settore, che provengono da tutto il mondo, e comunque sia, i rapporti e gli scambi tra noi "alunni" rimangono e questa è una grande soddisfazione.

Mettiamo il dito nella piaga. Per In Your Naam di Marco van Geffen, film promosso dal Torino FilmLab nel 2009 ci sono voluti 5 anni per uscire al TFF. Non mi sembrano dati accattivanti. (E neanche bei progetti quelli presentati).
Si, beh, non ci sono garanzie. Dopo sei lasciato a te stesso con gli strumenti teorici appresi. La chiamano formazione (ride). Ormai solo a quella siamo condannati. Inoltre, una volta selezionato, il costo della tassa di iscrizione è di 2000 euro. Diciamo che il Torino FilmLab, gode di molta internazionalità e questo è il suo punto di forza.

Torino FIlm FestivalInvece, hai seguito il TFF?
In realtà poco, ma non ho ricevuto feedback positivi. So che è molto partecipato, ma ho visto molto poco.

Te la butto lì. Ma un giro in Sardegna? Vieni e ti assicuro che non te ne vai più.
Lo sai che Vienna mi ha stufato e quasi quasi un pensierino si può fare.

Nonostante ti voglia bene caro Petar, dicevo di venirci a girare il film. Almeno cosi mi aiuti a fare carriera.
Volentieri.

Promesso?
Promesso.

Il cinema è fatto di incontri come questi, e Petar Mitric lo sa bene. Come sa bene, che una promessa è una promessa. Leggermente brilli usciamo dal pub e ci salutiamo con la certezza di rivederci, perché dopotutto il mondo è realmente così piccolo come si mormora.

* Petar Mitric è laureato in Storia del Film alla Central European University di Budapest e diplomato tramite borsa di studio in Global Studies all’Università di Roskilde (Danimarca) e all'Università di Vienna . La sua formazione in campo cinematografico è dovuta alla sua permanenza nel Danish Film Institute di Copenhagen, al lavoro con la compagnia di Film Fund Eurimages e la collaborazione con MEDIA Desk Austria. E' autore di numerosi articoli sull'industria cinematografica, in particolare sulla ricerca fondi. Attualmente, è co-gestisce una piccola casa di produzione chiamata “Ignis” con sede a Belgrado (Serbia) ed è anche sviluppatore del progetto “CineLine“ sull'Audience Design a Vienna in collaborazione con la casa di produzione austriace “Nina Kusturica Projects”.

3 dicembre 2014

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