Percorso

"Il sale della Terra" di Wim Wenders e Juliano Ribero Salgado

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Il sale della Terra''Il tema del viaggio è un riferimento formale e contenutistico nell'opera di Wenders, sin dai suoi primi film. Anche il suo Il sale della Terra è un itinerario preciso, efficace, coinvolgente sulle tracce di un grande personaggio come il fotografo Sebastiao Salgado, ma pure sulle orme insanguinate dei conflitti bellici degli ultimi trent'anni, ripetuti nei loro orrori, senza capacità di imparare niente da essi da parte dell'umanità, mostrati con crudezza, e, nello stesso tempo, sensibilità dalle immagini del reporter brasiliano.

E' anche un viaggio nei luoghi più aspri o più incantati della Terra, a ricordare, per certi versi, quello che compiva il protagonista del “fantascientifico” Fino alla fine del mondo (1991).

Così, Salgado, dopo gli insostenibili orrori visti e documentati nell'inferno della guerra civile in Ruanda, cadrà in una crisi, da cui uscirà con il progetto Genesis, ovvero il recupero della bellezza del nostro pianeta nei suoi luoghi impervi, così simile a quelli intatti di milioni di anni fa. Però, per arrivare a questa conciliazione con la natura, il fotografo brasiliano ha usato la sua fotocamera, sostituta di una laurea brillante in economia e di una carriera in ascesa in una importante azienda inglese, per dare voce a chi è stato considerato mera forza lavoro, piccola pedina statistica, vittima sacrificale di uno sviluppo economico ingiusto e indecente.

Sebastiao SelgadoSalgado con il suo bianco e nero drammatico e imponente è diventato popolare. Alcune sue foto sono l'icona di momenti storico sociali del Novecento. Infatti, il film ha l'avvio da una sua immagine celebre e incredibile, segnata dalle ombre come un quadro del Rinascimento: il formicaio della Sierra Pelada, la rincorsa all'oro tra schiavismo e follia. Come si pone Wenders di fronte a questo personaggio dalla vita incredibile e dalle opere straordinarie, lui che è pure un fotografo eccellente (ricordiamo la serie dedicata al Sud degli Stati Uniti)? L'ha ripetuto in tante interviste ed è chiaro allo spettatore: fa un passo indietro, agisce di sottrazione, semmai omaggia lo stile del suo protagonista mostrandolo, nell'incipit del film, in un fantastico bianco e nero, in campo lungo nel mezzo di una natura fascinosa. Questo metodo, però, non ostacola lo svolgersi di temi tipicamente wendersiani.

''Il sale della terra''Oltre le varie declinazioni del viaggio, c'è la sottolineatura di un uomo, comunque, in eterna fuga e del rapporto contraddittorio con il proprio figlio il quale, paradosso ulteriore, è pure il coautore del film, nonché il grandioso direttore della fotografia: Juliano Ribero Salgado. Quest'ultimo prova a recuperare il rapporto con il padre proprio lavorando con lui, seguendolo in una di quelle spedizioni pericolose, che ne hanno caratterizzato la carriera. Ma siamo in un film di Wenders, dunque il genitore e il figlio hanno difficoltà a intessere un contatto empatico, mentre nei ricordi di Salgado riemerge pure la figura del figlio disabile, così bello alla nascita, affidato sostanzialmente alle cure della moglie, Leila Warnick, l'unica donna della sua vita, fondamentale per i sentimenti e per l'evoluzione della sua arte.
Il sale della Terra è un film che prende cuore e cervello e, forse, i distributori non pensavano che producesse un interesse così vasto, un passaparola importante. Fondamentale visione per riconciliarsi con l'arte del cinema.

3 dicembre 2014

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