L’Intervista. Nicole Toscano: tradizione e famiglia raccontano la moda italiana
La giovane regista, parte dalla sartoria, dai suoi piccoli e significativi gesti, per parlare in un corto del Made in Italy – VIDEO. di Maria Elena Tiragallo
Tradizione e famiglia si prendono per mano. Lo fanno per rendere omaggio ai valori della moda italiana, iniziando dalla sartoria. E’ “Sartoria-Una Tradizione di Famiglia” il cortometraggio di Nicole Toscano, giovane cineasta milanese, che con il cinema, punta a raccontare una tradizione tutta italiana, quella della moda appunto.
Protagonista principale, la madre, interpretata da quella reale della regista, intenta a cucire a confezionare abiti, intrattiene una conversazione interiore con la figlia, presente nelle fotografie in diversi momenti della vita: dai primi giorni ai giorni in cui è un po' più grande: "C'è qualcosa di unico nell'arte. La tradizione. I suoi valori autentici.
Negli anni ho sempre fatto in modo che ci sentissimo una cosa sola. Un'unica anima in un'unica famiglia. Quando crescerai comprenderai il valore di tutto questo. Questa è l'arte. E' una tradizione di famiglia. Dove ti condurrà la tradizione?"
Ed è proprio questo il simbolo del fashion made in Italy: la famiglia è la tradizione più importante che porta avanti le grandi case di moda e le aziende di alta sartoria da generazioni. Sono ancora vivi questi valori e questa tradizione nel nostro Paese? Un interrogativo che chiude il cortometraggio, (in gara all’International Fashion Film Festival, al La Jolla Fashion Film Festival negli Stati Uniti, e al Milano Fashion Film Festival), lasciando allo spettatore la sua risposta, dopo un viaggio nei piccoli gesti che accompagnano la sartoria italiana. Nicole Toscano a Cinemecum svela la genesi del progetto.
Quando è stato realizzato il corto?
Il corto è stato realizzato nel mese di Febbraio 2015, con una pre-produzione di circa un mese a Gennaio 2015.
Com'è nata l'idea del corto?
Di recente mi sono appassionata ai lavori di Bruno Aveillan, il regista francese più influente nelle campagne di moda a livello internazionale. Ho studiato a lungo molti suoi cortometraggi e video pubblicitari e da lì è nata l'idea di creare io stessa una serie di cortometraggi a tema indirizzati alla moda. In ognuno di loro il mio intento è raccontare una storia e parlare di emozioni mantenendo il tema moda sempre sullo sfondo.
Perché un corto e non un documentario?
Non ho ancora sperimentato bene la regia di documentari, anche perché mi sento più a mio agio con il linguaggio cinematografico al momento. Trovo, inoltre, che questo cortometraggio dovesse comunicare emozioni condensate in pochi minuti ma che arrivino direttamente allo spettatore. E in questo il cinema è maestro.
Famiglia e tradizione raccontano la moda, grazie al cinema.
Nel cinema ho trovato una mia forma d'espressione e, da grande appassionata di moda, penso che raccontarla attraverso questa forma di linguaggio sia un vero e proprio dono anche nei confronti del nostro Paese che è una delle patrie più importanti della moda a livello mondiale. Cinema e moda hanno bisogno, secondo me, di emozioni e di valori come la famiglia. In Italia la famiglia ha sempre giocato un ruolo fondamentale ed io stessa sono cresciuta in una famiglia unita che mi ha trasmesso gli stessi valori, che desidero comunicare attraverso l'arte cinematografica.
Perché ha scelto sua madre come modella?
Innanzitutto, come forma di riconoscenza per tutto ciò che mi ha permesso di fare fin da piccola, come per esempio la libertà di espressione dei miei pensieri attraverso diverse forme d'arte. In secondo luogo, perché mia mamma stessa confeziona abiti fin da giovanissima e ho pensato fosse la persona più indicata per istruirmi sull'arte della sartoria e sui suoi misteri. Appena posso, cerco di imparare da lei sempre qualcosa in più, soprattutto perché attualmente questi lavori manuali stanno lentamente scomparendo. La sua esperienza e la sua maestria hanno fatto da guida per la regia del cortometraggio e per alcune tecniche di ripresa, in modo da sottolineare la bellezza di questo lavoro.
Che messaggio vuole lanciare il corto? E a chi?
Il corto ha due messaggi fondamentali: il primo è un viaggio nel "dietro le quinte" della moda e di come un abito viene creato e vuole lasciare un'impressione di bellezza nello spettatore. Il secondo messaggio è più sottile ed è lievemente malinconico: nel sottolineare l'importanza dei valori come la famiglia e le tradizioni del nostro Paese, ne mette in luce anche la decadenza tramite la domanda finale che viene posta. Lo sguardo al futuro è interrogativo e può lasciare diverse forme d'interpretazione. Principalmente mi rivolgo alle case di moda, agli stilisti nazionali ed internazionali ma anche a tutte le persone che apprezzano la bellezza, l'eleganza e i valori umani. Vorrei che il cortometraggio facesse riflettere con delicatezza in un periodo come quello attuale, scosso da conflitti e continue rivoluzioni nella società e fosse da sprone per non perdere i valori importanti come l'integrità, la famiglia e l'amore.
IL VIDEO
Scheda su Nicole Toscano
Nicole Toscano, classe 1981, cresce a Milano e studia alla Scuola Germanica dove fin da piccola viene avviata anche alle attività artistiche, tra cui pittura, fotografia, scrittura, teatro e musica. Contemporaneamente, studia danza classica, pattinaggio artistico su ghiaccio e pianoforte. Insieme alle lingue straniere, l'arte forgerà molto la sua carriera. Dopo il diploma viaggia per lavoro e diventa personal trainer, attività che proseguirà per 10 anni, fino a quando non arriva la prima vera occasione per poter sfruttare quella che è la sua grande passione: la regia. Dapprima con solo un cellulare (per mancanza di mezzi) ma con una grande forza di volontà, dirige alcuni spot pubblicitari per promuovere la sua attività di fitness su YouTube (youtube.com/toscanonicole), poi gira il suo primo lungometraggio ("Come l'Acqua") che tratta tematiche omosessuali nella società odierna. Nel 2014 scrive e dirige il suo secondo lungometraggio, il thriller "Camelia" che vedrà la luce nel Maggio 2015 a Milano. Attualmente è impegnata nella regia di cortometraggi, di cui uno thriller in corsa al Festival di Cannes, e di short film per la moda, gli accessori e la bellezza, anch'essi in corsa ai festival dei film per la moda nazionali ed internazionali. Il suo sogno è dirigere campagne pubblicitarie per le maggiori case di moda e continuare a dedicarsi al cinema d'autore.
4 marzo 2015