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Percorso

I mestieri del Cinema. Le pazze idee di Mattea Lissia

Trasformare un pensiero che aleggia nell'aria in possibilità realizzabile. Ecco tutti i segreti per riuscire nell’organizzazione di eventi culturali. di Valentina Bifulco

Mattea Lissia, ''Pazza idea''Quando si decide di partecipare ad un evento culturale di solito si sceglie valutando chi canta o suona o legge o interpreta un pezzo, ci si sofferma sui contenuti, sulla musica, sull’interpretazione, ma è difficile che qualcuno pensi a quanto lavoro è servito per organizzarlo, quante persone hanno lavorato per far sì che noi potessimo godere di un concerto, uno spettacolo teatrale, un reading.

L’organizzazione di eventi culturali ha assunto un ruolo cruciale oggi più che mai e racchiude in sé una miriade di mestieri e di persone che, obbligatoriamente, devono lavorare insieme per garantire il successo degli appuntamenti cui partecipiamo. Ma come si diventa organizzatori di eventi culturali?

L’abbiamo chiesto a Mattea Lissia che da decenni organizza in Sardegna eventi culturali di grande spessore, come Pazza Idea e Creuza de ma' – Musica per cinema. “Sicuramente per passione. Ho sempre avuto molta invidia per chi lavora con l'arte, la scrittura, il cinema, il teatro, la danza e la musica (e ho anche suonato il clarinetto, fatto danza, teatro. Mai scritto nulla e mai lo farò, lo giuro). Ma non avendo il fuoco sacro per nessuna delle arti, mi sono avvicinata a queste da un’altra prospettiva. L'organizzazione di eventi culturali.

Mattea Lissia, ''Pazza idea''Mi sono occupata di organizzare eventi legati al teatro al cinema, alla letteratura, alla musica, e ancora mostre fotografiche e progetti dedicati a fasce di utenti svantaggiate e deboli, scoprendo che l'arte riesce ad essere meravigliosamente terapeutica e rigenerante. E lo è anche per me. Sempre.”
Organizzare un evento culturale di successo significa partire da un’idea, ma spesso chi propone non si rende conto dei limiti che la stessa può avere in fase di realizzazione. “Prima di tutto bisogna partire da un'idea buona e spendibile sia con i finanziatori che con il pubblico”, spiega Mattea. “Pensare a qualcosa che possa affascinare e allo stesso tempo sia realizzabile. La vera capacità sta nel riuscire plasmare l'idea su possibilità concrete di reperimento fondi, adeguandola a criteri e modalità precise per quanto riguarda gli enti pubblici (in Sardegna la gran parte) e scambi appetibili e innovativi per enti privati. Solo così un'idea è realizzabile. Io, poi, personalmente credo che puntare sulla bontà culturale sia ancora la carta vincente. Non farsi trascinare da questioni affettive e soli gusti personali, ma cercare sempre di guardare altro e in alto”.

Mattea Lissia (ph. Roberto Salgo)Il lavoro di organizzare un evento, inoltre, presuppone uno staff di collaboratori che diventano parte essenziale del processo di realizzazione. “Mi circondo di volta in volta, dipende dal progetto, di collaboratori preziosissimi senza i quali non potrei portare a termine i miei progetti con buoni risultati. Credo fermamente che ognuno debba avere il proprio ruolo e le professionali facciano la differenza”, aggiunge. “Poi il coordinamento fatto nel modo giusto, cioè sapendo delegare, fa si che tutti gli ingredienti messi insieme, facciano venire la ciambella con il buco. Perché, un po' come per gli attori, non esistono piccole parti, esistono piccoli artisti, così per gli eventi: non importa che questi siano grandi o piccoli, ma devono essere di qualità. E spesso la qualità non dipende dal budget”.

Altro nodo cruciale di questo mestiere è il reperimento di fondi sia pubblici che provati. Per Mattea Lissia questo “è uno degli aspetti fondamentali e decisamente l'aspetto più difficile. Diciamo che spesso è la discriminante tra un'idea che aleggia nell'aria e la possibilità di realizzarla. Per questo, alcune volte si può pensare persino di fare il passaggio inverso: si pensa alla possibilità di accesso ai fondi e si elabora un progetto ad Hoc. Spesso dipende dalle politiche culturali in atto e in questo, soprattutto gli enti locali che spostano l'attenzione su alcuni tipi di eventi e progetti e si allontanano da altri, hanno grandi responsabilità. Alcune volte, purtroppo, abbandonando vecchi buoni progetti o sostenendo vecchi soggetti promotori ormai inadeguati.”

''Creuza de Ma'''Anni di esperienza nel settore hanno permesso a Mattea di organizzare moltissimi eventi e, come ci spiega, “sono davvero tanti i progetti che mi hanno riempito i cuore. I progetti che curi dall'inizio, dalla loro ideazione sono tue creatura che liberi nel mondo e non puoi non amarle. Sono molto legata al Festival Creuza de ma' – Musica per cinema, che curo in ogni suo aspetto fin dalla prima edizione. Al Festival Pazza idea, organizzato dall'associazione Luna Scarlatta, di cui sono presidente, che tratta di letteratura, creatività e cultura digitale, e ha grandi prospettive per il futuro. Ma l'evento che mi ha emozionato di più vedere realizzato è stato il Forum Passaparola di cui avevo la direzione generale nel 2008 un evento nazionale sulla letteratura, ricco e innovativo che fece tappa a Cagliari nell'Ex manifattura tabacchi, luogo ideale per gli eventi culturali, al quale la città di Cagliari è molto legata”.

Mattea Lissia (ph. Roberto Salgo)Ma in questa attività non si può fermarsi troppo a ricordare e accontentarsi delle belle realizzazioni del passato. E, perciò, Mattea Lissia, pensa già ai prossimi appuntamenti. “Il futuro è incerto – dice – e lo è sempre più, ma io mi sento ottimista e credo che noi testardi operatori della cultura riusciremo ancora a seminare e raccogliere. È la passione che ci trascina. Il futuro però sono le nuove generazioni e io sono affascinata dai i giovani e ragazzi penso a nuovi eventi che mettano in connessione la cultura classica alle nuove tecnologie rete e ai social media. Insomma un progetto per trascinare i nativi digitali nell'ammaliante modo della cultura. E con Pazza idea sono sulla buona strada. Perché i giovani non sono solo il futuro, sono il presente. E perché sono più che mai convinta, per dirla con le parole di altri che la bellezza salverà il mondo”.

1 aprile 2015

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